Medicina: resta il numero chiuso ma via libera a più tentativi durante l'anno
Il Test di ammissione a Medicina 2022 è ormai alle porte e la Ministra Messa fa il punto sulla selezione all’ingresso per la facoltà più ambita d’Italia.
Scopriamo insieme i temi affrontati e le novità, anche alla luce del punto di vista del Presidente del Veneto, Luca Zaia.
Numero chiuso a Medicina: il parere del Presidente del Veneto
Recentemente il Presidente del Veneto, Luca Zaia, si è espresso contro la selezione all’ingresso per il corso di laurea di Medicina e Chirurgia: “Da tempo sostengo l’abolizione del numero chiuso per medicina; la selezione deve avvenire sul campo e non con una serie di test, effettuati in maniera asettica e per nulla obiettiva”.
“E’ giusto – aggiunge – che questo dibattito si traduca in realtà: non possiamo continuare a selezionare i nuovi medici pensando che dei ragazzi di 18 anni siano scelti e valutati con dei test. E’ bene che abbiano invece la possibilità di iniziare il loro percorso di studi, di capire cosa significhi lavorare in corsia e in una sala operatoria e quali siano le implicazioni di affrontare l’attività professionale nel suo contesto”.
La Ministra Messa fa il punto sul numero chiuso a Medicina
La Ministra Maria Cristina Messa si inserisce nel dibattito, che coinvolge anche il presidente della Crui, Ferruccio Resta, confermando che “Il numero chiuso è necessario per mantenere alta la qualità, sia nel caso di una selezione all’ingresso sia nel caso di sbarramento al secondo anno di università, come accade in Francia”.
A proposito del “sistema francese“, di cui si parla da diversi anni pur essendo l’unico Paese con una selezione al secondo anno afferma: “c’è il vantaggio della libera iscrizione iniziale, ma si hanno costi più elevati per le famiglie, una minore uniformità nella formazione che si riceve e una elevata differenza nella selezione, con il 70 per cento degli studenti che dopo il primo anno, non potendo accedere al secondo, si trovano a dover scegliere altri percorsi non senza difficoltà“
Ammissione a Medicina: quello che di buono è stato fatto
La Ministra Messa ha chiarito anche le riforme positive che sono state messe in atto dagli ultimi governi, in particolare: “Ciò su cui abbiamo lavorato in Italia e su cui si può continuare a migliorare è il percorso, l’orientamento che porta ad accedere all’università, oltre che la definizione del fabbisogno. Se parliamo di mancanza di medici, però ciò che stiamo pagando oggi è stata una programmazione del passato di soli 9.000 ammessi l’anno a Medicina a fronte di quasi 16.000 complessivi previsti attualmente e di 5.000 borse l’anno per le scuole di specializzazione. Oggi per gli specializzandi ci sono oltre 13.000 posti, una programmazione che con il ministro Roberto Speranza abbiamo stabilizzato anche per il futuro e che segue il picco di 17.000 dello scorso anno con il quale abbiamo quasi annullato l’imbuto formativo che si era creato”.
Inoltre “Dall’anno accademico 2022-2023 ci sarà un grande cambiamento per accedere alla facoltà di Medicina: non più una sola data, ma un percorso che consenta ai ragazzi dalla IV superiore di prepararsi, autovalutarsi e poter tentare più volte nel corso dell’anno il test“.