Uomo meglio dei robot: le nuove lauree
Il mondo lavorativo attuale è diverso rispetto a quello del recente passato: l’avanzamento della tecnologia ha aumentato la richiesta di personale capace di operare all’interno di indirizzi diversificati ed in costante crescita.
L’università dovrebbe preparare gli studenti al mondo occupazionale e soddisfare le esigenze delle aziende.
In realtà l’introduzione di materie informatiche o di discipline scientifiche di vasta portata dovrebbero essere oggetto di studio sin dalle scuole elementari, affinchè abituino la nuova generazione a terminologie che sempre più diventano oggi di uso quotidiano.
Tecnologia e formazione nella didattica universitaria: un’esigenza sempre più impellente
Lungo il percorso di formazione le propensioni verso la tecnologia dovrebbero trovare ampio spazio nella didattica su tutti i fronti; ciò non vuol dire che bisogna trascurare le materie classiche, ma si deve integrare l’intera programmazione.
Le aziende che assumono laureati in materie scientifiche o in materie umanistiche hanno ad oggi bisogno di risorse valide e preparate per i nuovi ambiti lavorativi che si sono venuti a creare: ecco quindi che una laurea in Filosofia diventa fondamentale per assumere il ruolo di chief filosophy officer all’interno di un’azienda.
Questa figura lavorativa copre diversi ambiti: dall’organizzazione delle strategie comunicative aziendali a ruoli di tipo manageriale.
Una laurea in materie scientifiche, accompagnata da opportuni Master di formazione, può definire la figura del data scientist, in grado di unire la creatività all’analisi dei dati.
Sebbene le attività di tipo meccaniche possano essere svolte da robot addetti, ciò che l’intelligenza artificiale non è in grado di garantire sono proprio la creatività e l’inventiva dell’essere umano che l’ha programmata.
Con lo sviluppo tecnologico non si deve perciò temere alcuna forma di sostituzione dell’uomo da parte delle macchine, perché queste non sono in grado di superare il concetto di intelligenza umana.
È necessario che le nuove generazioni siano sempre più preparate ad affrontare ruoli sempre nuovi e più impegnativi in questi ambiti.