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Tecnologia Green: come ridurre le emissioni CO2

Tecnologia Green: come ridurre le emissioni CO2

Tecnologia Green come ridurre le emissioni CO2
  • Nausicaa Tecchio
  • Marzo 17, 2023
  • Digital marketing
  • 4 minuti

Tecnologia Green: come ridurre le emissioni CO2

Espressioni come “Impatto zero”, “Tecnologia Green” o “Impronta di carbonio” sono ormai divenute di uso comune negli ultimi anni. Mentre sempre più imprese e istituzioni pubbliche vanno incontro alla digitalizzazione però a dover avere riguardo per l’ambiente ormai è il settore tech. I computer, i tablet e tutti i dispositivi comportano dei consumi, più o meno ingenti. 

Per il futuro è previsto che i server e i device elettronici arriveranno ad avere un impatto pari a 6 o 7 volte quello attuale a livello di emissioni di anidride carbonica. La “Tecnologia Green” quindi è un tema su cui investire da subito se già non si è iniziato. Ma ci sono anche accorgimenti che tutti possono adottare nella vita di tutti i giorni per dare il proprio contributo.

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Tecnologia Green: tutto parte dal dispositivo scelto

I privati, più o meno consapevolmente, hanno il proprio peso a livello di emissioni anche con il PC (da gaming o per lo smart working) e i dispositivi che usano quotidianamente. Per contenerlo tutto parte a priori, ossia al momento dell’acquisto del computer, laptop, tablet o smartphone. Ogni produttore è tenuto a dichiarare la stima di impatto ambientale dei modelli di mercato. 

Caratteristiche a cui fare attenzione possono essere l’origine dei materiali utilizzati per realizzare il dispositivo. Guardando al settore mobile, c’è un esempio perfetto nella startup Nothing. Ha infatti lanciato il suo primo smartphone (Nothing Phone 1) realizzato con alluminio riciclato e componenti plastiche di origine biologica per il 50%.

Tornando alla Tecnologia Green declinata per i laptop e i PC un marchio che sta puntando su soluzione sostenibili è senza dubbio l’Hewlett-Packard (HP). Molti dei suoi portatili sono infatti realizzati utilizzando plastiche recuperate dai fondali marini e oceanici o residui riciclati, e lo stesso vale per le parti metalliche. Si arriva fino al 25% dei materiali usati per i dispositivi. 

Un esempio peculiare sono i PC All-In-One HP per cui l’azienda dichiara di usare i fondi di caffè per la rifinitura. In più impiegano percentuali di materiale riciclato di gran lunga più abbondanti, anche al 100% per la plastica della base. La Apple invece usa solo alluminio riciclato per i gusci di iPad e Macbook Air. 

 Allungare il ciclo di vita di PC e tablet  

Questa circostanza non si può sempre applicare dato che ci sono casi in cui il dispositivo da restituire può essere irrecuperabile. Tuttavia dove possibile, ad esempio quando si decide di cambiare un PC con un modello più potente, gettarlo non è la soluzione migliore. Puntare invece a venderlo o cederlo a qualcun altro è più aderente alle filosofia della Tecnologia Green. 

La ragione è che sono poche le parti di un computer che si possono riciclare e che la maggior parte viene smaltita con costi energetici elevati. Il risparmio e il recupero sono molto bassi in confronto ai kg di CO2 e acqua spesi per ogni dispositivo. Finché questo continua a funzionare quindi è meglio usarlo, soprattutto se si tratta di un modello recente.

Questo ragionamento sull’allungamento del ciclo di vita naturalmente vale anche per altri device elettronici, come lo smartphone o il tablet. Non è raro che in famiglia ci si passi il cellulare quando se ne riceve un altro in regalo. Ma anche nel settore gaming la Tecnologia Green si fa sentire, tanto che ad esempio la Microsoft stessa incoraggia a utilizzare in modo alternativo le vecchie Xbox.

Xbox, Playstation e dispositivi affini sono tra i prodotti tech più impattanti e anche nella loro realizzazione si punta a usare più materiali di recupero. Al tempo stesso però è via via aumentata la vendita di console ricondizionate, quindi usate e sottoposte ad alcuni trattamenti prima di essere reinserite sul mercato.

La Tecnologia Green funziona anche a riposo

Ormai pare sia un’abitudine consolidata quella di lasciare i dispositivi accesi e attaccati alla presa anche quando non si utilizzano per più ore di fila. Ad esempio se si deve uscire e poi ci si deve rimettere al PC può sembrare più comodo avere tutto pronto anziché spegnerlo e riavviarlo. Peccato che non sia la cosa migliore a livello di consumi.

Per agire nell’ottica della Tecnologia Green la cosa migliore è quella di spegnere il dispositivo. Alcuni optano per la “via di mezzo” di lasciare il PC in modalità standby per non dover riaccendere e riaprire i programmi o i file da capo, ma non è la stessa cosa. Anche se in sospensione infatti il computer continua a consumare corrente. 

Un altro vantaggio di tenere il PC spento anziché in standby si presenta in caso di blackout. I rischi che avvenga la corruzione di file importanti o la perdita di dati sensibili. Essere più attenti a contenere i consumi può tornare utile anche in caso di previsti simili in quest’ottica e risulta conveniente per evitare imprevisti simili. 

Il rischio di danneggiare l’hardware con lo spegnimento frequente per i dispositivi più moderni ormai è davvero basso. Anche se ogni notte viene arrestato il sistema il computer continua a funzionare bene, e anzi si può ridurre l’usura di alcune delle sue parti. Così si ritorna all’allungamento del ciclo di vita proprio della Tecnologia Green. 

Sfruttare la modalità di risparmio energetico

Ogni dispositivo elettronico offre la possibilità di impostare il power saving andando nelle Impostazioni di sistema e cercando l’opzione relativa alla batteria. Di default il risparmio energetico si attiva in tutti i dispositivi quando la carica residua scende al di sotto del 20%, ma è possibile fare in modo che scatti prima. 
Inoltre ci sono dei browser meno impegnativi per la batteria se si devono fare ricerche su Internet. Se si ha un modello Windows per esempio utilizzare Microsoft Edge risulta meno dispendioso in termini di carica del dispositivo rispetto a Chrome o Firefox. 
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