Stress e ansia da prestazione: consigli per superarli
Stress e ansia da prestazione non sono di per sé due fattori negativi. Lo diventano però in base a come siamo in grado di gestire le nostre sensazioni. Quando divengono infatti eccessivi non sono più prestazionali ma compromettono le capacità personali d’azione.
Esistono modi e suggerimenti per superarli e affrontarli entrambi. Scopriamo insieme come.
Che cos’è lo stress
- eventi nell’arco della vita che provocano un cambiamento: in quest’ambito non rientrano solo problemi famigliari o situazioni spiacevoli come ad esempio morte o divorzi ma anche matrimoni, nascite e altri eventi positivi;
- problemi di indigenza economica protratti nel tempo;
- cause fisiche quali abuso di stupefacenti o alcol, fattori ambientali, cambi di residenza, ambienti rumorosi o non adeguati;
- malattie: il corpo, se affetto da malattie, si difende ponendosi in uno stato di tensione;
- orari di lavoro troppo lunghi e situazioni in cui si è sotto pressione.
Consigli utili per combattere lo stress
- consapevolezza: monitorare i segnali che mente e corpo danno in una situazione difficile. Ciascuno di voi vive lo stress in maniera differente, provando sensazioni differenti. È importante essere consapevoli proprio di questo. Ad esempio, alcuni quando non riescono a gestire la mole di lavoro sono stanchi, altri irritabili e altre ancora tristi. Le risposte a una situazione ritenuta superiore alle proprie forze sono tutte diverse. Bisogna riconoscere i segnali, le situazioni provocanti e gestirle al meglio;
- prendere una pausa: dedicarsi a qualcosa di piacevole e che riduca lo stato ansiogeno è un’ottima strategia;
- fare esercizio fisico: l’effetto è garantito ove svolto con regolarità. L’esercizio produce infatti sostanze chimiche chiamate endorfine. Queste contrastano le sensazioni negative e producono vitalità e allegria;
- meditare: praticare giornalmente la meditazione riduce sia la tensione fisica che psicologica. Sviluppare un nuovo modo di creazione di pensieri permette di rapportarsi meglio alle proprie emozioni;
- respirazione diaframmatica: il ritmo della respirazione è molto impattante sugli aspetti fisiologici dello stress. Due sono i tipi di respirazione. Quella alta che coinvolge i muscoli del torace e quella diaframmatica che utilizza il muscolo adibito alla respirazione. Le persone tendono ad utilizzare per lo più la prima. Ma in questo modo riempiono di meno i polmoni e aumentano il ritmo. Imparare a respirare con il diaframma dona un ritmo invece più lento.
Che cos’è l’ansia da prestazione
La persona affetta da ansia da prestazione vede minacciosa la differenza tra ciò che la situazione da affrontare richiederebbe e ciò che lui prova in quel momento. Tali sensazioni aumentano ancora di più fino a raggiungere talvolta livello di paranoia e panico.
Spesso l’ansia da prestazione è legata alla paura di fallire e di non essere all’altezza delle aspettative degli altri. L’idea del giudizio, dell’ignoto, il timore di non essere perfetti agli occhi altrui creano nella mente vera e propria ansia.
Ne esistono di due diversi tipi:
- cognitiva: influisce in particolar modo sui risultati. Provoca stati emotivi negativi quali preoccupazione, apprensione, agitazione;
- somatica: anche il corpo si rende partecipe delle emozioni negative.
I sintomi più usuali sono:
- malessere generalizzato sia a livello fisico che mentale;
- tremori e palpitazioni;
- voce affannata e mancanza di fiato
- ipersudorazione;
- difficoltà nel concentrarsi o ricordare;
- nausea e/o sensazione di vomito;
- perdita dei sensi e svenimento nei casi più gravi.
Ansia da prestazione e stress sono la combinazione tra caratteristiche personali, fattori legati all’ambiente circostante e situazionale da affrontare. L’organismo stesso di ciascuno di noi risponde agli stimoli in modo differente. Chi è più suscettibile a certi meccanismi assume caratteristiche riconducibili all’ansia da prestazione e stress che abbassano ulteriormente le difese immunitarie.
Come affrontare l’ansia da prestazione
Uscire dal loop dell’ansia da prestazione è possibile seguendo piccoli e utili consigli:
- iniziare la giornata dedicandoci al nostro benessere fisico e mentale. Ad esempio alzarsi prima la mattina per fare qualche attività piacevole placa l’ansia prima che si presenti (sport, meditazione, lettura e così via). Svegliare la mente facendo occupandola con qualcosa che ci fa stare in armonia con noi stessi è un tranquillante naturale;
- ricordare che la perfezione né esiste né ci viene richiesta. Essere organizzati è un ottimo metodo per gestire la propria vita. Ma bisogna tenere conto che gli imprevisti possono sempre esserci. Cercare dunque di capire cosa si può imparare dalle situazioni che ci vengono presentate. Il percorso di crescita personale deve porci davanti alla verità che non si può avere sempre tutto sotto controllo;
- ascoltare le proprie sensazioni ed emozioni. Non bisogna arrendersi alla paura né farsi travolgere dalle proprie emozioni ma ascoltare noi stessi. Capire la differenza tra cosa penso io di me stesso e cosa è frutto del giudizio degli altri e della società. Solo in questo modo si può trasformare l’ansia in motivazione;
- chiedere aiuto. Farlo è possibile! Ricordiamoci che non dobbiamo sempre risolvere tutto da soli. In momenti di crisi esiste la possibilità di appoggiarsi a un supporto esterno, come psicologi, psicoterapeuti e così via. Spesso questi percorsi sono consigliabili per raggiungere una nuova consapevolezza di sé stessi.
Siamo noi a decidere come reagire a ciò che la vita ci pone davanti. Da ogni situazione possiamo trarre qualche insegnamento senza farci sopraffare dalle nostre paure.