Salute mentale: il 74% dei giovani pensa che la terapia sia utile
La salute mentale soprattutto dopo due anni di continue incertezze e isolamento è un tema ormai molto delicato. Lo diventa ancora di più quando si considera quella dei giovani, bambini e ragazzi. Durante l’infanzia e l’adolescenza è facile scontrarsi con situazioni di crisi per la ricerca della propria identità. Soprattutto se non si cresce in un ambiente sereno.
Come molti esperti hanno osservato, anche i social media hanno un forte impatto sulla salute mentale dei minorenni.
Cosa si intende per salute mentale?
Il suo ruolo fondamentale è stato messo per iscritto dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Essa infatti definisce la salute come uno stato di benessere fisico, mentale e sociale. Come anche le condizioni fisiche quelle mentali possono essere influenzate da fattori esterni, e devono essere monitorate.
Come per tutelare la salute fisica esistono i medici, anche per la cura della salute mentale ci sono dei professionisti di riferimento. Fra questi vi sono gli psicologi, gli psicoterapeuti, gli psichiatri e gli assistenti sociali. Intraprendere un percorso di terapia con una di queste figure può essere di grande aiuto per molti casi altrimenti trascurati.
I giovani e la terapia
Sono diversi i motivi che possono spingere una persona a consultare un professionista della salute mentale. Per un adulto però c’è una consapevolezza maggiore in generale, mentre tra i ragazzi è più diffuso un luogo comune riguardo la terapia. Ossia che è riservata agli individui più strani ed emarginati, quando in realtà chiunque può sentirne il bisogno.
Qualcosa però pare stia cambiando nella mentalità circa la salute mentale della generazione Z. Questa categoria che comprende i nati fra il 1997 e il 2012. Con sondaggi e interviste pare che sia emerso che sono sempre di più i ragazzi aperti all’idea di affidarsi a un professionista. A condurre le indagini tra gli enti c’è stato anche il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP).
Il numero di pazienti di età inferiore ai 18 anni entrati in terapia l’anno scorso era aumentato di quasi un terzo rispetto agli anni precedenti. Le statistiche diventano anche più impressionanti se approfondite. Pare che ogni dieci giovani ve ne sia almeno uno che manifesta un disturbo a carico della salute mentale.
Fra chi invece per ora non è ricorso all’aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta rimane però un atteggiamento favorevole. Sette ragazzi su dieci pensano che gli incontri con un professionista possano aiutare per i disturbi mentali. Fra questi una grande maggioranza sostiene anche che non avrebbe problema a dichiararlo agli altri.
La salute mentale e l’autostima
L’autostima e la considerazione di sé hanno una grossa ripercussione sulla salute mentale dei giovanissimi. Commenti poco cortesi o provocatori, messaggi molesti incontrollati…sono tante le situazioni poco gradevoli presenti sui social. Sono soprattutto le ragazze a risentirne, così come sono le più soggette a provare insicurezza circa il proprio aspetto fisico.
Al di là dell’insoddisfazione legata a come si appare, la pandemia ha portato anche altri dubbi alla luce. Molti ragazzi vedendo diversi negozi o attività chiudere a causa dei lockdown hanno iniziato ad avere diversi timori circa il proprio futuro. La salute mentale richiede stabilità, e quando questa viene a mancare si possono sviluppare problemi di ansia.
Uno studio dell’ente britannico Prince’s Trust Tesco Youth Index si è concentrato in particolare sulla fascia di età fra ai 16 e i 25 anni. L’analisi ha messo in luce che molti ragazzi si sentivano incapaci di ricominciare la vita di prima del Covid-19. Due anni di abitudine sono tanti per chi è ancora minorenne e i cambiamenti radicali si sentono a livello psicologico.