Prodotto vettoriale: guida completa per lo studio
Il prodotto vettoriale è un’operazione molto più articolata rispetto a quello che è il prodotto di uno scalare per un vettore. Quando si moltiplicano due grandezze vettoriali il risultato è un terzo vettore definito in base alle componenti dei primi due. Modulo, direzione e verso hanno ciascuno delle regole per essere definiti in merito al prodotto.
Vediamo le regole da seguire per effettuare questo tipo di calcolo.
Definizione del prodotto vettoriale
Il prodotto fra vettori è un’operazione possibile e definita solo nello spazio tridimensionale. Il risultato è un vettore perprendicolare a quelli di partenza il cui modulo dipende dai moduli dei vettori iniziali e dall’angolo convesso da essi definito. Il suo verso può essere determinato tramite la regola della mano destra. Questa regola, che poi ripetermo, è essenziale anche per lo studio dell’ elettromagnetismo.
In primis, abbiamo parlato di tridimensionalità dello spazio. Un vettore infatti è definito dalle coordinate dei tre assi cartesiani: x, y e z. Per il vettore prodotto occorrerà quindi calcolare tutte e tre le sue componenti cartesiane a partire dai vettori fattore.
Il prodotto vettoriale viene indicato con il simbolo x. Quindi se stiamo moltiplicando due vettori v e w il loro prodotto sarà scritto v x w.
Il modulo del vettore | v x w | sarà uguale al prodotto dei moduli dei due vettori per il seno dell’angolo convesso che essi descrivono. Indicando tale angolo con la lettera greca θ il seno sarà sinθ. Perciò | v x w | = || v || || w || sinθ.
La direzione di v x w è ortogonale ai due vettori. Il verso infine va determinato disponendo il pollice lungo direzione e verso del primo vettore e l’indice secondo direzione e verso del secondo. Il medio darà il verso del vettore prodotto.
Risultato geometrico del prodotto fra vettori
Il prodotto vettoriale ha una rappresentazione geometrica ben precisa. Considerando sempre due vettori v e w, il modulo del loro prodotto sarà l’area del parallelogramma che ha i loro moduli come misure dei lati. La figura avrà quindi due lati paralleli pari a | v | e due pari a | w |.
Per formare il parallelogramma v e w avranno lo stesso punto di applicazione. Possono quindi essere disegnati come lati consecutivi. Si potrebbe obiettare che l’area di questa figura corrisponde al prodotto fra base e altezza. Tuttavia l’altezza di un parallelogramma non è altro che un cateto di un triangolo rettangolo che ha per ipotenusa uno dei due vettori.
Seguendo la trigonometria applicata ai triangoli, ogni cateto è pari all’ipotenusa moltiplicata per il seno dell’angolo opposto al cateto. Indicando sempre con θ l’angolo formato da v e w, allora l’altezza sarà vsinθ. Così w sarà la base e l’area si otterrà da || v || || w || sinθ.
Come si calcola
Per svolgere il calcolo vero e proprio occorre fare riferimento alle coordinate cartesiani delle grandezze vettoriali che stiamo moltiplicando.
Prendiamo due vettori s = ( s1, s2, s3 ) e t = ( t1, t2, t3 ). Oltre alle loro componenti dobbiamo considerare i tre versori, che indicano la direzione relativa a ogni asse cartesiano e hanno modulo pari a 1. Si indicano con i ( asse x ), j ( asse y ) e k ( asse z ). La formula di calcolo sarà:
s x t = ( s2t3 – s3t2 )i + ( s3t1 – s1t3)j + ( s1t2 – s2t1 )k
Le coordinate del prodotto vettoriale quindi saranno ( s2t3 – s3t2 , s3t1 – s1t3, s1t2 – s2t1 )
Questo calcolo apparentemente complesso deriva da una matrice 3×3, usata nel calcolo vettoriale. Per costruirla basta mettere sulla prima riga i versori, sulla seconda le coordinate di s e sulla terza le coordinate di t. Ogni colonna corrisponde alle coordinate lungo uno degli assi.
Quindi: i j k
s1 s2 s3
t1 t2 t3
Per svolgere il calcolo si prende il versore di una colonna. La sua colonna e la sua riga non si considerano e lo si moltiplica per la differenza dei prodotti incrociati delle due righe restanti. Per prodotto incrociato si intende lungo le diagonali del quadrato che formano i quattro valori restanti. Ad esempio prendendo j, i prodotti incrociati saranno s3t1 e s1t3. Infine si esegue la somma fra le tre differenze moltiplicate per i versori.
Il prodotto vettoriale non va confuso con il calcolo del determinante di una matrice.