Lingue orientali: quali lingue si studiano e le migliori università per farlo
Quello delle lingue orientali è un campo di studi più richiesto di quanto si immagini nel mondo per lavoro. Le lauree linguistiche sono al nono posto fra i titoli universitari più ricercati. Per le multinazionali ormai sapere più di una lingua è un requisito essenziale, e l’inglese è dato per scontato. Nella classifica delle lingue più studiate inoltre sale sempre di più il cinese, al terzo posto.
Per intraprendere questo percorso meglio scegliere l’ateneo adatto. Alcuni puntano più sull’ambito culturale, altri sulla struttura linguistica.
Quali lingue orientali studiare?
Tra gli sbocchi possibili una volta conseguita la laurea in Lingue Orientali il ventaglio è ampio. L’ambito delle Pubbliche Relazioni è il più ampio, poiché si può declinare in contesto aziendale, imprenditoriale e culturale. Si può diventare interpreti presso le sedi delle Istituzioni dello Stato come i Ministeri o le Rappresentanze diplomatiche.
Università Ca’ Foscari
Per le lingue orientali la scelta migliore è l’ateneo della città italiana che da sempre ha avuto scambi con l’Oriente. Vale a dire la patria di Marco Polo, la splendida Venezia. All’Università Ca’ Foscari ci si può iscrivere alla laurea triennale in Lingue, culture e società dell’Asia e dell’Africa mediterranea.
Per l’ammissione al corso è previsto il superamento di una prova. Bisogna dimostrare di avere un’adeguata conoscenza della lingua italiana e un livello di inglese pari o superiore al B1. La selezione ora è prevista in via telematica e prevede 70 quesiti: 20 di logica, 30 di conoscenza della lingua italiana e 20 di comprensione del testo in lingua inglese.
Il corso in lingue orientali di Ca’ Foscari comprende sei diversi curricula. Nello specifico essi sono: Cina, Corea, Giappone, Subcontinente Indiano, Sud-Est Asiatico e Vicino/Medio Oriente. Per l’ultimo di questi curriculum si possono indicare due lingue in fase di immatricolazione, a scelta fra arabo, armeno, ebraico, persiano e turco. Chi sceglie il percorso sul Sud-Est Asiatico invece studierà thai e vietnamita.
Il numero di posti disponibili è diverso a seconda del curriculum di lingue orientali prescelto. Quello improntato sulla Cina possiede be 285 posti, per il Giappone si arriva a 250, per Vicino e Medio Oriente a 130. Per Subcontinente Indiano e Sud-Est Asiatico ci sono solo 40 posti, mentre si arriva a 100 nel caso del curriculum coreano.
Università “Sapienza”
Alma Mater Studiorum
Per le lingue orientali non è da disdegnare un percorso dallo sguardo ampio come Lingue, Mercati e Culture dell’Asia e dell’Africa Mediterranea. La laurea consente di ricevere una buona preparazione linguistica e storico culturale dell’area indicata.
Il percorso è improntato a formare profili professionali e infatti comprende anche una base di economia. La presentazione del corso parla nello specifico infatti di un’impronta volta a indirizzare i laureati verso impieghi professionali in istituzioni ed enti economici internazionali.
Per essere ammesso serve anche qui il TOLC-SU (Studi Umanistici), che va sostenuto da remoto attraverso il portale universitario CISIA. Il test comprende 50 quesiti: 30 sulla lingua italiana, 10 di cultura generale e dieci di ragionamento logico. Per il corso sono previsti 120 posti l’anno.
Università degli Studi di Napoli
Simile al percorso di lingue orientali di Bologna c’è una laurea all’ateneo “L’orientale” che ha sede a Napoli, Lingue e culture orientali e africane. Si può scegliere uno dei tre curricula in cui si articola il corso di studi. Vale a dire Africa, Medio e Vicino Oriente e Africa meridionale, orientale e Buddhismo.
Questa laurea in lingua orientali persegue l’obiettivo di formare laureati con la padronanza scritta e orale di una delle lingue disponibili e buona competenza in una seconda. Per accedere occorre innanzitutto fornire prova tramite un test di ammissione della propria conoscenza della lingua inglese. Se non si raggiunge il livello B1 occorre assolvere ad un obbligo formativo aggiuntivo. Non è possibile far valere attestati conseguiti in privato.