Come scegliere con più lucidità e liberarsi dalla fatica decisionale
Nell’era dell’informazione continua e della connessione costante, la fatica decisionale è diventata una condizione sempre più diffusa. Ogni giorno ci troviamo a compiere decine, se non centinaia, di scelte: dal cosa indossare al mattino, alle decisioni più importanti sul lavoro o nella vita privata.
Questo accumulo di micro e macro decisioni provoca un affaticamento cognitivo che riduce la nostra capacità di ragionare con chiarezza, abbassa la soglia di attenzione e può persino aumentare lo stress.
La fatica decisionale non è solo una sensazione passeggera di stanchezza mentale, ma un fenomeno studiato dalla psicologia e dalle neuroscienze, che dimostra come il cervello abbia risorse limitate nella gestione delle scelte quotidiane. Riconoscerla e imparare a gestirla significa migliorare la qualità delle nostre decisioni, preservare energie mentali e ridurre l’ansia legata al “troppo da scegliere”.
Nei prossimi paragrafi vedremo quali sono le cause principali della fatica decisionale, come riconoscerne i segnali e quali strategie adottare per prendere decisioni con più lucidità e meno stress.
Che cos’è la fatica decisionale
La fatica decisionale è un sovraccarico cognitivo che avviene quando è necessario prendere molte decisioni e deriva dall’esaurimento delle proprie energie mentali.
Si tratta di un fenomeno descritto in psicologia come “decision fatigue” e rappresenta una situazione in cui la propria abilità di fare scelte e di mantenere il controllo del proprio comportamento va in crisi a causa della necessità di compiere ripetute decisioni a livello quotidiano.
A livello generale, infatti, l’essere umano prende posizione all’incirca 35 mila volte al giorno. Se alcune sono semplici, meccaniche, a livello inconscio e fin dall’antichità mantengono la sopravvivenza, altre sono più complesse e richiedono un processo e uno sforzo cognitivo non indifferenti. Nel primo caso rientrano per esempio decidere cosa mangiare o cosa guardare in televisione, nel secondo come rispondere ad un’email importante o accettare o meno un’offerta di lavoro.
In realtà, a differenza di come si potrebbe pensare, non sono solo le decisioni più importanti a far affaticare di più. Anche le piccole ed apparentemente insignificanti decisioni consumano infatti le risorse mentali e portano a sentirsi incapaci di scegliere. Più scelte è necessario dover prendere, più fatica decisionale viene accumulata, con effetti spesso devastanti sul proprio organismo e sulla propria psiche.
Conseguenze ed effetti
Sintomi e segnali della fatica decisionale vengono identificati con la procrastinazione, l’evitamento, il disagio fisico e mentale e, nei casi peggiori, un vero e proprio esaurimento.
Infatti, quando si hanno a disposizione molte informazioni ed alternative, si sperimenta il cosiddetto “choice overload”, un sovraccarico da eccesso di opzioni disponibili.
Le scelte vengono quindi spesso fatte senza un’adeguata riflessione: si tende a scegliere l’opzione che richiede il minimo sforzo e offre una gratificazione immediata.
- declino della qualità delle decisioni e difficoltà nei compromessi: ci si sente sopraffatti dalle opzioni e dal lavoro mentale da fare per valutare la situazione;
- riduzione dell’autocontrollo, con conseguenti comportamenti impulsivi, come effettuare acquisti inutili;
- utilizzo di scorciatoie mentali e bias cognitivi per affrettare la scelta, invece di valutare attentamente la situazione;
- riduzione della produttività e burnout: prestazioni scadenti, risultati scarsi, esaurimento mentale ed emotivo.
Strategie per ridurre la fatica decisionale
Alcune strategie molto utili da mettere in atto per prevenire la fatica decisionale, o mitigarne gli effetti sono:
- semplificare la scelta: di fronte a molte opzioni, occorre ridurre le scelte a 2 o 3 al massimo, per velocizzare il processo decisionale. Per farlo, può essere utile fare una lista di pro e contro;
- organizzare la giornata: cercare di affrontare il carico decisionale più importante che richiede un maggior sforzo mentale al mattino, quando le risorse mentali sono maggiori. Al contrario, lasciare quelle meno significative a fine giornata;
- stabilire le priorità: analizzare tutte le decisioni da prendere e stabilire un ordine in base all’importanza e all’impatto che potrebbero avere. Se possibile, trasferire le responsabilità che non ci spettano a qualcun altro;
- avere una routine: le abitudini giornaliere permettono di acquisire automatismi per adempiere ai compiti senza dovere prendere effettuate troppe scelte. Ad esempio, mangiare e dormire allo stesso orario;
- gestire le emozioni: per prendere decisioni consapevoli, è necessario non farlo durante momenti di ansia o di estrema pigrizia. In questo modo, è possibile evitare che la paura di sbagliare e la tendenza al perfezionismo ostacolino o paralizzino;
- limitare le distrazioni: spegnere i dispositivi tecnologici per qualche ora al giorno, dal momento che essi sono strumenti ricchi di stimoli.
Errori da non compiere
Per scegliere con più lucidità ed evitare la fatica decisionale è necessario evitare alcuni fattori quali:
- mancanza di sonno e stanchezza fisica, in quanto diminuiscono la flessibilità mentale, la creatività, la memoria e la concentrazione, fattori che incidono sulla capacità di giudizio;
- stress: aumenta il carico cognitivo e rende il processo decisionale ancora più difficile, creando un circolo vizioso di scelte sbagliate;
- autocontrollo eccessivo e continuativo: consuma le risorse interne e porta ad esaurirle più velocemente;
- perfezionismo e tendenza alla ruminazione: alcune persone desiderano rendere perfetta ogni decisione, atteggiamento che aumenta la pressione su sé stessi e prosciuga velocemente le energie mentali.
In questo contesto, la scelta migliore per evitare la fatica decisionale è senza dubbio quella di prevenire l’esaurirsi delle nostre riserve di autocontrollo.Per farlo in modo ottimale si dovrebbe prima di tutto ridurre al minimo il numero di decisioni che da affrontare nel corso della giornata ed adottare una serie di regole personalizzate che permettano di automatizzare la gestione del tempo e delle attività.
Infine, occorre ricordare che non tutte le decisioni sono ugualmente importanti e che è necessario affrontare le scelte più significative quando non si è ostacolati dalla decision fatigue.