Come aiutare chi ha il disturbo di discalculia
Tra i disturbi dell’apprendimento di cui si sente parlare di più c’è la discalculia. Dall’assonanza che ha con la parola “calcolo” è abbastanza intuitivo comprendere che si tratta di una difficoltà relativa allo svolgimento delle operazioni matematiche. Raramente i genitori di un bambino con questo disturbo se ne accorgono prima che inizi la scuola primaria, dove inizia a manifestarsi.
Capire cosa provochi l’insorgenza di questa disabilità non è semplice; c’è chi la correla a fattori genetici ereditari e chi non esclude l’influenza dell’ambiente. Ottenere una diagnosi rapida non è semplice perché occorre chiedere l’intervento congiunto di un medico neuropsichiatra, di un logopedista e uno psicologo infantile.
Quando ipotizzare la discalculia
Prima di tutto bisogna chiarire che non bisogna sovrapporre l’essere discalculici con l’andare male in Matematica.
Come abbiamo visto serve prima il parere di un’équipe di esperti prima di poterla certificare, ma ci sono dei segnali a cui fare attenzione. Alle elementari o in alcuni casi alla scuola primaria infatti le difficoltà emergono già quando si iniziano a scrivere i numeri da 1 a 10.
A livello della precisione non ci si può aspettare troppo da un bimbo che sta imparando a tenere la penna, ma si nota presto la difficoltà di riconoscere i simboli. Per esempio confondere un numero con un altro o ricordare in ordine crescente quale sia la loro successione. Se poi si passa ai decimali e alle operazioni i problemi di comprensione si fanno sempre più evidenti.
Ci sono tre tipologie principali di discalculia, che si traducono in difficoltà relative a diversi aspetti del calcolo. La prima è quella che abbiamo già accennato e riguarda la lettura delle cifre, ma esistono anche quella procedurale e quella per i fatti numerici. Chi le presenta fa fatica a svolgere le operazioni per iscritto o le confonde fra di loro, per esempio scambiando la moltiplicazione per la divisione.
Per avere maggiori possibilità di ottenere una diagnosi conviene aspettare il terzo anno della scuola elementare, quando il bimbo ha circa 8 anni. Durante il controllo al piccolo paziente viene richiesto di svolgere alcuni test per vederne le abilità di calcolo e ragionamento, verificando l’eventuale presenza di un disturbo dell’attenzione.
Cosa la provoca
Anche se non è sempre così, spesso la discalculia si accompagna ad altri disturbi dell’apprendimento come la dislessia o la disgrafia. In questo caso troviamo si parla di un caso di comorbidità. La ragione per cui questi due DSA si presentano insieme non è nota e per ora non è stata trovata una relazione di nesso-causa fra i due disturbi. Esistono comunque casi dove è presente da sola.
Ciò che è ormai chiaro è che discalculici o dislessici si nasce, non si tratta di una condizione temporanea o che può insorgere in un secondo momento.
Per questo alcuni ritengono che le cause possano essere di origine genetica; di conseguenza risulterebbe ereditario e la stessa famiglia potrebbe avere più casi. Altri però imputano la sua comparsa ad altri fattori di natura ambientale.
Tra questi sembrano correlati a questo disturbo alcuni comportamenti potenzialmente dannosi per la salute del feto tenuti dalla madre durante la gravidanza. Per esempio l’assunzione di determinati farmaci, o secondo altre ipotesi una nascita prematura. Si sente a volte nominare la discalculia acquisita, che però fa riferimento a situazioni peculiari.
Chi subisce danni neurologici in seguito a un incidente o a un ictus può iniziare a presentare difficoltà nei calcoli da adulto in seguito a tali eventi. Esiste anche un disturbo chiamato acalculia, che si può sviluppare sempre in seguito a una lesione a carico del cervello e che si traduce nella totale incapacità di eseguire calcoli.
Come aiutare gli studenti che presentano discalculia
A scuola si può ricorrere sia all’utilizzo di strumenti di supporto che a metodi tarati ad hoc per insegnare la matematica agli studenti discalculici. Tutto ciò non è un favoreggiamento ma un modo per compensare il disturbo e un diritto di chi lo presenta.
La discalculia non è uguale per tutti quindi bisogna valutare le specifiche esigenze degli studenti.
Per venire incontro a chi è discalculico anche i test e le interrogazioni prevedono di solito meno esercizi o una loro versione semplificata rispetto ai modelli standard. O eventualmente si può concedere del tempo in più per lo svolgimento della prova.