Delusione: come accettarla e reagire con nuovi stimoli
Chi non è mai andato incontro a una delusione alzi la mano. Di fronte a tale dichiarazione probabilmente non risponderebbe nessuno, ma del resto si tratta della normalità. Che si tratti di un fatto rilevante o di qualche disguido prima o poi ci si trova ad avere a che fare con una situazione che non soddisfa le aspettative.
Se evitare in toto la delusione è un’utopia è però impossibile imparare a reagirle senza lasciarsi condizionare. In questa guida vedremo quali strategie prediligere.
Gli effetti della delusione
Si sente spesso usare questo termine ma saperlo definire nel modo adeguato non è da tutti. Si tratta dello scarto, della differenza che intercorre fra le aspettative di una persona e ciò che riesce a ottenere nel concreto. Può verificarsi sia nell’ambito lavorativo che in quello emotivo, come quando la relazione in cui ci si trova non si rivela ciò che ci si aspettava all’inizio.
A livello neurologico pare che la risposta dell’organismo di fronte a qualcosa che delude le aspettative è simile a quella di chi entra in depressione. Ma delusione è anche sinonimo di frustrazione, poiché i due stati d’animo sono molto spesso collegati. L’ennesimo rinvio di un evento delude ma rende anche frustrati per la sensazione di impotenza che ne deriva.
Se però è vero di fronte a eventi che ci deludono ci si sente sopraffare senza poter intervenire non è detto che la realtà sia così. Apprendere come accettare questi sentimenti negativi e reagire di conseguenza sono la chiave d’uscita. In questo modo situazioni che prima sembravano un blocco insormontabile possono diventare strumenti per crescere.
Non soffocare i sentimenti
Si fa sempre più evidente negli ultimi tempi come lo stress e la delusione non siano aspetti da nascondere. Nuocciono alla salute mentale e fisica, perché fingere che tutto sia a posto porta un dispendio di energia notevole. Il sorriso falso regge fino a un certo punto, ma dentro fa sentire peggio dover mettere sotto chiave le proprie emozioni.
Avere autocontrollo non significa essere statue di marmo, e tutti abbiamo diritto a volere stare un po’ da soli, e perché no anche a piangere. Il pianto è un bisogno fisiologico, e le “lacrime di rabbia” non sono rare. Lo sfogo va bene come reazione iniziale, per tirare fuori la frustrazione. Dopo, è possibile passare a un approccio più razionale.
Per evitare di lasciarsi andare però è bene darsi dei tempi per riprendersi dalla delusione subita. Qualche giorno può essere più che sufficiente. magari approfittando per attività pensate per sentirsi meglio. Anche confidarsi con qualcuno che può capire o che ci è passato può essere d’aiuto.
Cambiare prospettiva
Superato il primo momento di confusione per il fallimento della propria strategia o per altri eventi è il momento di riesaminare quanto accaduto. Una volta che i sentimenti sono sbolliti può essere più semplice magari realizzare di aver sbagliato qualcosa. Magari un aspetto dato per scontato che poi è stato determinante per il risultato deludente.
Infine occorre accettare la situazione, arrivando a comprendere che fare sbagli o ricevere un rifiuto può capitare a tutti. Magari ciò che ha portato a ricevere una delusione era indipendente da noi e sarebbe potuto succedere a chiunque altro. Oltre a ricordarsi che forse sarebbe anche potuto accadere qualcosa di più grave.