L'influenza del digital marketing e dei media digitali sul branding
Se, un tempo, il branding era riservato alle grandi aziende che avevano accesso ai mass media, oggi si tratta di un aspetto alla portata di tutti.
Infatti, ha subito una vera e propria rivoluzione grazie all’avvento del digital marketing e dei media digitali. Oggi, tutti i brand, anche quelli di piccole dimensioni, possono costruire la propria personalità unica. Possono, inoltre, interagire con il pubblico in maniera diretta, oltre che raccogliere feedback in tempo reale.
Questo cambiamento ha rivoluzionato il modo di concepire la pubblicità: oggi, le imprese possono raggiungere i consumatori in modo più mirato ed efficace. Ma come si è evoluto, in dettaglio, il branding grazie al digitale? Scopriamolo insieme in questa guida.
L’evoluzione del branding nel mondo digitale
Com’è noto, in passato le grandi aziende potevano costruire l’immagine del proprio brand principalmente attraverso canali unidirezionali. Classici esempi di questa tipologia di canali sono la radio e la TV: tramite questi mezzi, le informazioni venivano trasmesse senza possibilità di interazione da parte del pubblico.
Tutto è cambiato grazie ai media digitali. I consumatori odierni non subiscono passivamente pubblicità e messaggi dei brand, ma possono partecipare a una vera a propria conversazione.
In tal senso, il branding non è più solo una questione di immagine: oggi lo possiamo considerare a tutti gli effetti un’esperienza. Grazie a nuovi strumenti come l’Intelligenza Artificiale e i social media, i brand possono interagire direttamente con il pubblico.
Una interazione che, tra l’altro, può anche essere personalizzata.
Il branding, infatti, non può più limitarsi a una serie di spot televisivi e cartelloni pubblicitari. Fare digital branding significa costruire esperienze per il pubblico, sfruttando i social e i contenuti interattivi online.
L’importanza della brand experience nell’era digitale
A cambiare in maniera profonda il branding è stata soprattutto l’introduzione della cosiddetta brand experience.
Un tempo, come abbiamo accennato, fare branding significa soprattutto curare l’immagine visiva del marchio. Oggigiorno, però, curare logo e packaging non è sufficiente.
È necessario garantire ai consumatori la brand experience, ossia un’esperienza di interazione reale con la marca. Un’interazione che, come dicevamo, può realizzarsi grazie alle nuove tecnologie, prima fra tutti quella dei social media.
Le piattaforme social non devono essere concepite come veicolo di immagini, video e contenuti pubblicitari. Vanno sfruttate per creare un contatto diretto con gli utenti interessati.
Social media: la nuova frontiera del brand marketing
Le piattaforme di social media, in questo senso, hanno permesso di trasformare la vecchia concezione di branding. Social come Facebook, Instagram e TikTok vanno concepito come veri e propri strumenti pubblicitari.
È proprio grazie a queste piattaforme che è possibile implementare una strategia di brand marketing. Gli algoritmi dei social, infatti, consentono ad aziende e professionisti di raggiungere il pubblico di riferimento, rivolgendosi esclusivamente al target di proprio interesse.
Uno degli aspetti che ha permesso di modificare il modo di concepire il branding è la possibilità, per gli utenti, di interagire in tempo reale. Infatti, grazie ai commenti e ai messaggi, gli utenti possono contattare il marchio in caso di dubbi o problemi.
I social hanno inoltre fornito ai brand altre opportunità, come quelle dell’Influencer Marketing e degli UGC (User Generated Content).
Collaborare con gli influencer, per un’azienda, significa poter esporre il marchio ai seguaci del content creator, aumentando la propria visibilità. E c’è la possibilità che coloro che apprezzano l’influencer inizino a sostenere anche il brand sponsorizzato.
Anche gli UCG, ossia i contenuti generati degli utenti, poi, sono molto utili quando parliamo di digital branding. Spesso gli utenti dei social media prima di effettuare un acquisto ricercano questa tipologia di contenuto per ottenere informazioni autentiche.
In questo senso, gli UGC sono alla base di una strategia di branding che funziona. Per creare fiducia intorno al proprio nome, è opportuno incoraggiare la produzione di questa tipologia di contenuto. I post autentici attireranno altri potenziali clienti e faranno sì che il marchio venga percepito come più affidabile.
Brand marketing e fiducia nel marchio
Parlando di UGC abbiamo accennato al concetto di fiducia. Si tratta di un aspetto fondamentale per una strategia di branding di successo.
Infatti, i consumatori sono diventati più consapevoli, oltre che selettivi: grazie ai media digitali, informarsi sui brand è diventato molto facile.
Inoltre, non è più sufficiente creare uno spot attraente per convincere l’utente all’acquisto. È fondamentale, al contrario, costruire interazioni reali e comunicare in maniera trasparente.
Il branding digitale deve cioè essere costruito sulla fiducia: il marchio deve impegnarsi a condividere informazioni. Tra i dati da rendere pubblici anche quelli su approvvigionamenti, produzioni e impatto ambientale.
L’impatto dell’intelligenza artificiale nel branding
Ancor più recentemente, poi, abbiamo assistito all’avvento dell’Intelligenza Artificiale. L’AI ha totalmente modificato la visione del branding per le aziende. Le quali, grazie all’Intelligenza Artificiale, possono ad oggi accedere a potenti strumenti che permettono di personalizzare l’esperienza del cliente.
Per mezzo dell’AI, infatti, si possono analizzare facilmente i comportamenti degli utenti target. Sulla base delle informazioni ottenute sulle preferenze, si può poi ottimizzare il contenuto.
Uno degli aspetti fondamentali per un branding digitale di successo è l’analisi predittiva. Grazie all’AI, le aziende possono cioè anticipare le esigenze degli utenti ancor prima che questi le esprimano. In questo modo, la soddisfazione del cliente aumenterà.
Le attuali sfide del digital branding
Appare chiaro, in base a quanto detto fino ad ora, come il digital marketing e i media digitali abbiano influenzato potentemente il branding. Eppure, sebbene le nuove opportunità siano innegabili, per le aziende le sfide da affrontare non mancano di certo.
Innanzitutto, oggi più che mai è necessario essere autentici e trasparenti.
Inoltre, alle aziende è richiesta tempestività: bisogna essere veloci nel soddisfare le richieste dei consumatori. In caso contrario, questi potrebbero passare ad un competitor più rapido nel fornire le risposte.
C’è poi da considerare l’aspetto insidioso dei social media: la brand reputation è costantemente messa a rischio. Una recensione negativa o un falso commento potrebbero minare la reputazione del brand in pochi minuti, data la velocità con cui avvengono le comunicazioni sul web.
Infine, la concorrenza è aumentata e, con l’avvento del digitale, ha assunto una portata globale. Questo aspetto, soprattutto per i piccoli marchi, potrebbe essere molto difficile da gestire.