Sviluppo discipline Stem: laboratori, coding e tecnologia già in tenera età
Meglio riprendere ancora una volta che cosa significa l’acronimo STEM, ossia Science, Technology, Engineering and Mathematics. Insomma, le aree di ricerca che al giorno d’oggi sono indispensabili. Non è un mistero però che queste materie non siano sempre le preferite dagli studenti, anzi spesso sono viste con timore.
A causa del sospetto e dello scarso interesse verso queste materie però si rischia che i laboratori si svuotino senza nuovi talenti pronti a subentrare. Per questa e altre ragioni si pensa di riformare l’approccio scolastico modificando i metodi di insegnamento e per stimolare verso scienza e tecnologia sin dall’infanzia.
Cosa si impara approfondendo le discipline Stem
Studiare Matematica, Fisica o Tecnologia non significa imparare semplici nozioni ma fare pratica con un sistema di ragionamento diverso. Lo studio mnemonico non ha mai prodotto dei grandi scienziati o inventori, anzi da solo non porta a nulla. Per questo per gli studenti questi campi del sapere possono sembrare insidiosi.
Quando ci si approccia alle materie Stem occorre investire sul proprio pensiero critico. Si tratta della capacità di analizzare in modo razionale e obiettivo un fenomeno che si osserva, senza farsi influenzare dalle emozioni. Chi lo sviluppa bene mostra anche notevole capacità di problem solving e capacità di osservazione degna di un detective.
Nonostante si considerino le scienze come qualcosa di serio e impegnativo in realtà per elaborare teorie o risolvere un problema tecnico di un progetto occorre creatività. Non quella artistica ma la qualità che permette di pensare a soluzioni alternative, come nuovi materiali per un veicolo o un nuovo tipo di motore.
Proprio perché queste materie non sono le preferite della maggior parte degli alunni inoltre chi le apprezza e le studia deve imparare a migliorare la propria comunicazione. Per appassionare i ragazzi occorre avere buone doti dialettiche e sapersi adattare al pubblico che si ha davanti.
Un approccio diverso alle scienze già dall’infanzia
Per il prossimo anno scolastico 2023-2024 si lavora in modo che le materie STEM diventino sempre più importanti nel piano didattico. Il PNRR in particolare ha predisposto un fondo di più di un miliardo di euro per rafforzare le competenze tecnologiche e scientifiche all’interno di tutte le scuole. Dalle scuole dell’infanzia al liceo, con un percorso strutturato.
Si tratta di un progetto ambizioso per cui occorrono linee guida chiare e soprattutto per cui si prevede la creazione di reti fra gli istituti scolastici. In questo modo le iniziative potranno essere condivise aiutando le scuole a promuovere i laboratori e le esperienze messe a punto.
Per le scuole primaria e secondaria di primo grado si punta anche a incontri o attività organizzate extrascolastiche per coinvolgere i bambini. Rientrano fra le iniziative previste STEM anche quelle che come target sono rivolte alle famiglie e sono ben accette soprattutto in occasioni speciali. Fra le altre la Giornata Internazionale delle Donne e le Ragazze nella Scienza.
Questa data ha acquisito rilievo dal 2015 e sarà celebrata come ogni anno l’11 febbraio. Cadrà di domenica ma questo non impedirà agli istituti scolastici di prevedere delle lezioni speciali sul tema o di organizzare laboratori o incontri ad hoc. Si punta ad avere almeno 8.000 scuole a organizzare progetti simili entro un paio d’anni,
Esempi di laboratori STEM per bambini
Basta prendere una macchinina giocattolo e fissare sulla parte posteriore una piccola vela. Per farla servirà un semplice foglio di carta o un pezzo di tela tenuto teso da due bastoncini incastrati a croce. A questo punto basta procurarsi un piccolo ventilatore o un ventaglio per far schizzare via la macchina a vela. Un’esperienza STEM rapida e divertente per la materna.
Per le elementari invece c’è un esperimento molto basilare per spiegare il pH. Basta procurarsi del succo di cavolo cappuccio viola e dei bicchieri con sostanze trasparenti ma diverse per acidità. Per esempio acqua distillata, alcool etilico, acquaragia e acqua ossigenata. A questo punto basteranno poche gocce di succo per vedere ogni sostanza colorarsi diversamente.
Un laboratorio molto semplice e colorato sulla densità dei liquidi è quello della torre ottenuta versando in un bicchiere detersivo, acqua, vino e alcool denaturato. Questi si disporranno formando dei dischi uno sopra l’altro all’interno del recipiente, senza mescolarsi fra di loro. Sono idee semplici ma perfette per appassionare i più piccoli.