Il valore della sicurezza psicologica in azienda
Coltivare un clima di sicurezza psicologica all’interno delle organizzazioni permette a ciascuno di contribuire librando il proprio talento e condividendo idee.
Scopriamo insieme quali sono i passi fondamentali per creare un’ambiente di lavoro psicologicamente ottimale e quali benefici se ne traggono!
Indice
Che cos’è la sicurezza psicologica
La sicurezza psicologica è la base strategica che consente una circolazione più efficace delle idee, portando benefici a vari aspetti di un qualsiasi tipo di organizzazione aziendale. Spronare la crescita individuale e collettiva è un obiettivo imprescindibile anche a livello aziendale.
Coltivando infatti un clima positivo, i collaboratori si sentano liberi di contribuire con le proprie idee, opinioni e proposte innovative.
Quando le persone si sentono a proprio agio, i risultati che si ottengono sono:
- maggiore reattività al cambiamento;
- efficace spinta innovativa;
- capacità di cogliere nuove opportunità;
- raggiungimento di nuovi obiettivi.
L’attenzione nei confronti di questo elemento si è reso evidente a livello aziendale soprattutto nel periodo successivo alla pandemia di COVID-19.
Inoltre, l’attivazione di modalità di lavoro da remoto o ibride sono diventate più che mai prioritarie.
Il ripensamento dei modelli organizzativi tradizionali è diventato un passaggio obbligato per creare una struttura agile in grado di cogliere tutti i vantaggi che la digitalizzazione ha messo a disposizione.
Il ripensamento dei modelli organizzativi tradizionali è diventato un passaggio obbligato per creare una struttura agile in grado di cogliere tutti i vantaggi che la digitalizzazione ha messo a disposizione.
Le realtà che, in questo contesto, hanno infatti fornito sicurezza psicologica alle proprie risorse, si sono dimostrate le più rapide non solo ad adattarsi ai cambiamenti, ma addirittura di guidarli, rinnovandosi rapidamente.
Costruire la sicurezza psicologica per step
Per costruire la sicurezza psicologica in un ambiente aziendale, è necessario seguire alcuni passaggi:
- ridefinire obiettivi, lavoro e visioni: preparare il terreno realizzando alcune condizioni in cui si possa sviluppare un’atmosfera di sicurezza psicologica. E quindi portare i collaboratori sulla stessa lunghezza d’onda, motivarli e gestendoli con equilibrio e consapevolezza;
- includere: mostrare apprezzamento per ciascuno di loro e coinvolgere il team in obiettivi comuni. Creare una sensazione di appartenenza che porta a sentirsi a proprio agio ed accettati ognuno nella sua unicità;
- modificare il concetto di fallimento: la possibilità di sbagliare deve diventare una parte del processo. Se ciò non avviene i collaboratori eviteranno qualsiasi cosa che li possa esporre al rischio di errori inibendo lo sviluppo di potenziale e la produzione di innovazione;
- mostrarsi disponibili: solo quando un leader assume questo atteggiamento i collaboratori si sentono liberi di fare domande, sperimentare per acquisire nuove capacità e non avere paura di commettere qualche errore;
- invitare alla partecipazione e a contribuire ad aggiungere valore alle attività e alle strategie dell’organizzazione: le persone devono essere coinvolte e, l’invito a partecipare deve essere percepito come autentico;
- non temere le sfide: non avere paura nel mettere in discussione lo status quo ove si scorge un’opportunità di miglioramento.
Benefici e vantaggi della sicurezza psicologica
L’importanza della sicurezza psicologica nelle realtà aziendali si concretizza in vari benefici, tra cui principalmente:
- diffusione di benessere aziendale e organizzativo: contribuisce alla salute mentale dei collaboratori, riduzione dei livelli di stress e produttività;
- maggiore coinvolgimento delle persone: più si sentono a loro agio nell’ambiente in cui più sono disposti a collaborare. L’engagement è infatti uno dei parametri più indicativi per misurare il benessere aziendale;
- rafforzamento della cultura organizzativa: elemento decisivo nella sua consolidazione, utile per ottenere risultati in termini di riduzione del turnover. Quando le persone si sentono parte della stessa cultura, incluse e sicure nell’espressione di idee e potenziale, non desiderano lasciare l’azienda per cui lavorano;
- stimolo alla creatività: circolazione di nuove idee, proposta personale di iniziative e libero sfogo alla creatività senza timore di essere giudicati o sminuiti;
- miglioramento dell’immagine aziendale agli occhi clienti, fornitori e di tutti gli interlocutori esterni, compresi i potenziali candidati in fase di recruiting;
- aumento della produttività: il gruppo lavora al massimo del potenziale permettendo un incremento di performance sia in termini di quantità che di qualità.
Tutti questi elementi uniti insieme, engagement, senso di appartenenza, cultura inclusiva ed orientamento alle innovazioni creano un vero e proprio circolo virtuoso.
Il mindset del leader
Per creare un gruppo di lavoro performante e che sia pronto a fornire un contributo valido all’organizzazione, il supporto della leadership è determinante. L’atteggiamento del capo contribuisce infatti in gran parte al clima aziendale.
Se un leader sembra possedere sempre le soluzioni a tutto, di certo nessuno vorrebbe correre il rischio di imporre le proprie idee.
In quest’ottica, il mindset aziendale dovrebbe essere sempre improntato all’apprendimento, fondendo insieme umiltà e curiosità. Si tratta di un atteggiamento mentale disposto a riconoscere che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. Utilizzando questo approccio, particolarmente efficace in un contesto complesso, incerto e dinamico come quello attuale, è possibile mitigare il rischio di inibire la partecipazione dei collaboratori.
Adottare un mindset di umiltà situazionale implica riconoscere i propri limiti ed errori di valutazione, senza che questo scalfisca la sua autorevolezza. Essere sicuri nelle proprie abilità prevede anche non avere sempre tutte le risposte, né di certo la possibilità di prevedere l’imprevedibile.
Come abbiamo visto insieme un’ambiente di lavoro permeo di sicurezza psicologica predispone i collaboratori ad assumere un atteggiamento proattivo, aperto all’apprendimento e all’innovazione. Ad oggi, dovrebbe quindi rappresentare una priorità per le organizzazioni che, nel lungo periodo, potranno trarne benefici a tutti i livelli.
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