Se non passo il Test? Ecco le alternative per ritentarlo
Si tratta di uno scenario che, al contrario di quanto non si tenda a credere, non dovrebbe fare troppa paura al futuro studente universitario: l’esito finale del test di ammissione per il corso che vogliamo frequentare, magari quello proprio presso l’Università che ci è prefissati come obbiettivo, potrebbe non essere quello che si è sperato. Dopotutto, basta pensare alle statistiche: visto il numero di studenti che, ogni anno, si presentano a determinati test, e a quello dei posti disponibili, per ogni singolo ateneo ma anche a livello nazionale, ci si accorge in fretta del divario fra i due. Inevitabile quindi è che non tutti i canditati riusciranno ad ottenere l’accesso immediato al corso di laurea prescelto. Ma questo non significa che non sarà mai possibile riuscire ad entrare.
In questo articolo, troverete alcuni metodi validi per prepararvi e riprovare i test, suddivisi a seconda della cadenza con la quale vengono erogati gli esami presi in considerazione.
Le alternative per i test con cadenza annuale
I Test di ammissione tra i più spinosi da ritentare, quelli che vengono proposti solo una volta all’anno (o con simili limitazioni delle date di erogazione) sono anche quelli che tendono a lasciare più scoraggiati gli studenti che non ottengono il punteggio che si erano riproposti di ottenere, o che vengono lasciati fuori dai posti disponibili presso i corsi che interessano loro. Ma esistono alcuni metodi per aspettare in maniera attiva il test successivo: andiamo a vedere quali sono.
Anno sabbatico e preparazione più intensa
Opzione più semplice e intuitiva, è anche quella che permette di prepararsi in modo puntuale al test che si desidera tentare l’anno successivo. Prendersi un periodo di pausa dagli studi a tempo pieno per dedicarsi alla preparazione specifica di un test in particolare, magari affiancando quest’ultima ad un lavoro, o ad un qualsiasi tipo di occupazione.
Questa soluzione si rivela la più adatta per molti studenti, soprattutto per quelli che non vogliono iniziare un corso di studi alternativo che non pensano li rappresenterebbe. In questo modo, lo studente che vuole riprovare il test può inoltre gestire come meglio crede il tempo da dedicare alla preparazione del test stesso, fattore che spesso e volentieri aiuta dal punto di vista psicologico. Se ci si è preparati con cura e con calma, infatti, si tende ad arrivare al momento del test con più tranquillità e lucidità mentale, fattori che vanno a influire positivamente sul rendimento e sul risultato del test.
Iscrizione ad un corso di laurea con esami e CFU in comune
Alcuni studenti, in particolare quelli che hanno fatto test analoghi a quello di Medicina e Chirurgia, in termini di cadenza del test e di numero di posti disponibili, scelgono di iscriversi ad un corso di laurea analogo, in qualche modo, a quello che si erano prefissati. Se il punteggio conseguito al test principale lo permette, oppure attraverso lo svolgimento e il superamento di altri test relativi a facoltà simili, è possibile iniziare un corso di studi che abbia materie in comune o analoghe a quelle del corso desiderato inizialmente: da qui, allo scadere del primo anno dall’inizio del corso, si aprono due alternative. A seconda dei regolamenti delle singole università, potrebbe essere possibile riconoscere i CFU e entrare direttamente al corso a cui si voleva entrare inizialmente (modalità non valida per Medicina, ma che potrebbe valere per altri corsi di laurea – è necessario consultare direttamente i regolamenti dell’ateneo preso in considerazione). La seconda opzione è quella di riprovare il test: se durante l’anno appena passato si sono studiate materie vicine a quelle presenti nel test in questione, allora le probabilità di passarlo con un punteggio migliore del precedente sono più alte.
Molti studenti scelgono questa opzione per un motivo non poi così diverso da quelli che si prendono un anno sabbatico: acquisire le conoscenze necessarie per ottenere un punteggio più alto al test da svolgersi l’anno successivo. Per alcuni, questa scelta può anche rivelarsi, in un certo senso, profetica: non sono rari i casi di studenti che finiscono per scoprire un corso di studi a cui magari non avevano pensato, e al quale si appassionano al punto di decidere di rimanervi.
Le alternative per i test a cadenza mensile o simili
La situazione qui è più semplice: quando possibile, basta ritentare il mese successivo, e così fino alle ultime graduatorie di accesso. Nonostante ciò, è importante non prendere alla leggera la preparazione solo perché le possibilità di ritentare sono maggiori: prima si ottiene un punteggio soddisfacente, meglio sarà.
Prepararsi per il test del mese successivo
Niente di magico qui: semplicemente, fare tesoro dell’esperienza del primo test e prepararsi a dovere. Se possibile, tenere con sé i dati riguardanti le proprie risposte può essere un ottimo indicatore riguardo quali aree vanno allenate di più, per colmare eventuali lacune e avere quindi maggiori possibilità di ottenere quindi un punteggio più alto.
Ripescaggi, perché non vanno sottovalutati
Infine, piccola nota sui ripescaggi: è consigliabile, anche se si è già deciso di iscriversi o meno ad un altro corso di laurea, iscriversi anche ad essi. Non si può mai sapere la percentuale di posti che si libereranno al momento dell’immatricolazione, e i ripescaggi rappresentano un’occasione ottima per risultare successivamente vincitori.