I docenti a scuola
L’ anno scolastico 2019/20 ha visto l’aumento del numero dei docenti, rispetto agli anni precedenti, per garantire il rapporto di un insegnante ogni due alunni come richiesto dalla legge. Infatti quest’anno si è superata quota 150mila, numero non poco importante, con la particolarità che un posto su tre, a scuola, è assegnato ” in deroga” cioè oltre l’organico preventivato. Secondo i dati del MIUR ( Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) i posti istituiti per l’anno scolastico 2019/20 sono 684.880 posti comuni e 150.609 posti di sostegno. Degli oltre 684mila circa 50.529 sono “posti di sostegno in deroga”. Le istituzioni scolastiche si ripartiscono in 385 Direzioni Didattiche, 4867 istituti comprensivi, 158 Istituti principali di I grado e 2684 Istituzioni del II ciclo. Si rileva però che la Lombardia, la Campania e la Sicilia sono le regioni con il maggior numero di istituzioni scolastiche.
Posti di sostegno in deroga
I posti di sostegno in deroga anche per quest’anno scolastico sono più di 50mila ma non sono entrati a far parte dell’organico di diritto, ma vengono assegnati come supplenze fino al 30 giugno. Su 150mila insegnanti di sostegno, un terzo sono decisi ad anno scolastico iniziato, poiché richieste dalle famiglie di alunni con disabilità o da decisioni dell’Ufficio scolastico. Così facendo il fabbisogno dell’organico regione per regione non corrisponde mai alle esigenze reali e da ciò non vengono penalizzati solo gli alunni, ma anche gli stessi insegnanti che non possono usufruire di quelle cattedre per i trasferimenti e le assunzioni. L’inevitabile conseguenze di questi posti in deroga è che non essendoci abbastanza docenti in possesso della specializzazione per l’insegnamento , la supplenza può essere concessa anche a docenti senza titolo.
Studenti con disabilità
Se il numero degli alunni complessivi quest’anno è calato, dati i bassi indici di natalità in Italia, lo stesso non si può dire degli studenti con disabilità, che secondo il MIUR quest’anno erano 259.757 contro i 245.723 dell’anno scolastico 2018/19. Per questo c’è stato anche l’aumento degli insegnanti, e il legislatore ha previsto la possibilità di reiterazione dei contratti a tempo determinato per gli insegnati di sostegno. Questo perché se la continuità didattica è fondamentale per qualsiasi alunno, lo è maggiormente per chi ha una patologia certificata. Purtroppo non è affatto semplice vedersi assegnato lo stesso posto anche solo per due anni consecutivi, perché è possibile si il prolungamento del contratto di sostegno, ma a condizione che la supplenza appunto sia DISPONIBILE/VACANTE e il docente abbia ottenuto un titolo di specializzazione. Questi doppi requisiti rendono appunto difficile la riassunzione dello stesso docente. Le scuole in cui sono presenti maggiormente alunni con disabilità sono le media, con il 4,2% di studenti disabili, a seguire ci sono le scuole primarie con il 3,9%, le superiori con il 2,7% e per finire la scuola dell’infanzia con il 2,4%. Per colmare tutti i vuoti creati dall’assenza di insegnanti, sono stati previsti diversi concorsi per un totale di 14000 posti per partecipare ai corsi di specializzazione sul sostegno.