Il ruolo del PTOF nella scuola
Se, per anni, abbiamo sentito parlare del POF, il vecchio Piano dell’Offerta Formativa, ad oggi la scuola deve fare i conti con il PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa).
Questo nuovo strumento venne introdotto con la L. 107/2015, meglio conosciuta come Legge Buona Scuola. Se volessimo semplificarlo all’estremo, potremmo indicarlo come un’evoluzione del POF, in quanto fornisce un quarto più ampio della situazione. Tuttavia, come appena detto, si tratta di una semplificazione, perché lo strumento è molto di più.
Per questo abbiamo creato una guida al PTOF: significato, come si redige e a chi spetta questo compito, il suo ruolo nella scuola.
Cos’è il PTOF
Iniziamo dalle basi, definendo il PTOF nei suoi dettagli per scoprire con esattezza cos’è. Lo strumento serve per identificare l’offerta formativa dell’istituto.
Infatti, viene redatto dalla scuola e, al suo interno, si trovano indicati tutti gli aspetti delle linee guida nazionali rispettati dall’istituto stesso.
Ma non è tutto, perché, oltre alle indicazioni nazionali rispettate dall’istituto, nel PTOF vengono anche indicate le specificità della scuola. Detto in altre parole, vengono indicate le unicità e le esigenze dell’istituto che lo redige.
Il documento venne introdotto nel 2015, con la Legge n. 107, detta Buona Scuola, per garantire due aspetti.
Il primo, ovviamente, riguarda il rispetto delle linee guida fornite a livello nazionale.
Il secondo, invece, riguarda il grado di autonomia che si vuole concedere a livello locale a ogni singolo istituto. Il fine ultimo è garantire il rispetto delle esigenze di ciascuna scuola, pur seguendo la normativa valida per tutti gli istituti a livello nazionale.
PTOF significato
Il nome dello strumento deriva da un acronimo, che sta per Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Come abbiamo anticipato in apertura, rappresenta un’evoluzione del POF, il semplice Piano dell’Offerta Formativa.
Qual è il suo ruolo
Abbiamo già dato alcune anticipazioni sul ruolo del PTOF, ma in questo paragrafo cercheremo di scendere ancor più nei dettagli. Il documento è utilissimo per fornire indicazioni su punti di forza e eventuali criticità dell’istituto che provvedere alla sua redazione.
All’interno dello strumento vengono inoltre stabiliti limiti e risorse che riguardano diversi livelli:
- finanziario
- professionale
- umano
- territoriale
In sostanza, il PTOF serve a delineare un progetto adeguato, fornendo numerosi dettagli organizzativi sulle risorse.
Ricordiamo che, essendo la scuola un’istituzione pubblica, il documento deve essere reso accessibile. Deve, cioè, rispettare le regole sulla trasparenza che valgono nel settore pubblico. Chiunque intenda accedere al PTOF deve poterlo fare liberamente, che si tratti di insegnanti, di genitori o di altre persone che hanno a che fare con l’istituto.
Come tutti i documenti e gli atti della Pubblica Amministrazione, dunque, anche questo documento va pubblicato sul sito istituzionale della scuola.
Come si redige
La redazione del PTOF è obbligatoria per tutti gli istituti: ogni scuola deve provvedere alla redazione ogni tre anni.
All’interno del documento bisogna inserire chiari dettagli su obiettivi, linee di intervento e mezzi che si intendono utilizzare.
Ampia importanza deve essere data, all’interno dei documenti, agli obiettivi curricolari ed extra-curricolari che si intendono raggiungere.
Si dovrà dare priorità, soprattutto nella scuola primaria, al conseguimento di abilità linguistiche e matematiche sempre più complesse. Questi sono gli obiettivi di base: quelli ulteriori, in nome dell’unicità di ciascuna scuola, verranno stabiliti a livello di ciascun istituto. Si dovranno però ovviamente seguire le linee guida nazionali.
Oltre agli obiettivi, andranno specificate le attività didattiche da effettuare, oltre che le finalità educativa. Uno spazio all’interno del PTOF dovrà essere inoltre dedicato alle finalità organizzative.
Chi redige il PTOF dovrà accertarsi che, al suo interno, vengano infine contenute le seguenti indicazioni:
- situazione iniziale dell’istituto
- punti di forza e di debolezza
- informazioni sulla scuola
- previsioni e orientamento sui cicli di istruzione successivi
- bisogni relativi alla formazione
- offerta formativa e specifiche sui percorsi didattici
- programmi stilati per ogni classe dell’istituto
- specifiche sulle valutazioni
- piano di emergenza e di primo soccorso
- attività formative dedicate a docenti e personale ATA
- regolamento d’istituto.
Questi dati serviranno in ottica di un miglioramento dell’istituto stesso e per il superamento di eventuali criticità.
Il PTOF per la scuola superiore
Quanto detto fino ad ora vale per le scuole di ogni ordine e grado. È però opportuno che, per la scuola superiore, il PTOF venga redatto tenendo conto delle esigenze educative dei giovani fino ai 19 anni di età.
La complessità del documento, per la scuola superiore, aumenta. Sarà cioè necessario inserire informazioni ulteriori, quali:
- informazioni sull’inclusione
- rapporti con gli Atenei universitari, oltre che con imprese e enti professionalizzanti
- eventuali programmi per l’alternanza scuola-lavoro.
L’istituto dovrà infatti guidare gli studenti verso il mondo universitario o, in alternativa, verso quello del lavoro. Perché questo compito venga assolto al meglio, è necessario che la scuola intrecci rapporti adeguati con Università e enti professionalizzanti.
Chi redige il PTOF
Per quanto concerne, invece, gli organi che devono occuparsi della redazione del PTOF, gli attori coinvolti sono molti.
Infatti, redigere un documento così complesso prevede la valutazione e la partecipazione di dirigente scolastico, docenti e consigli di classe. L’approvazione finale spetterà infine al consiglio di istituto.
In sostanza, il dirigente deve collaborare con insegnanti e consigli di classe nella stesura. Il consiglio di classe e, dunque, i genitori, possono dunque avanzare proposte e fornire pareri. Nelle scuole secondarie, inoltre, anche gli alunni sono chiamati a esprimere le proprie opinioni.
Le scadenze da rispettare
La redazione del PTOF deve necessariamente rispettare le scadenze previste dalla L. 107/2015. Il documento deve essere approvato e presentato entro la fine del mese di ottobre, nell’anno precedente a quello del triennio cui il documento stesso si riferisce.
In sostanza, se il documento si riferisce al triennio 2026-2028, il PTOF deve essere redatto entro il 30 ottobre 2025.
Anche se redatto e presentato entro la scadenza, comunque, il documento può essere all’occorrenza modificato. Se, per esempio, si presenterà la necessità di modificare i piani, le modifiche potranno essere effettuate.
In ogni caso, anche se vige l’obbligo di presentazione del PTOF, la sua data di scadenza è diventata, dal 2018, consigliata. Questo significa che gli istituti vantano una certa discrezionalità in merito alla data di consegna ultima del Piano.