Permacrisi: cosa significa e perché descrive perfettamente il 2022
“Permacrisi” è la parola per eccellenza del 2022, ma cosa vuol dire?
È stata scelta come vocabolo dell’anno dal dizionario Collins e descrive perfettamente le sensazioni che tutti noi abbiamo provato a causa di tutte le problematiche che ci hanno travolto a livello mondiale.
Ogni anno gli esperti del celebre dizionario individuano una parola che possa riassumere gli eventi che ci hanno colpito negli ultimi 12 mesi e, alla luce di quelli accaduti nel 2022, questo termine calza proprio a pennello.
Continua a leggere l’articolo per saperne di più su questo neologismo!
Permacrisi: cosa vuol dire?
Il termine Permacrisi deriva dalla parola inglese “Permacrisis” composta dal suffisso di due vocaboli: permanent (permanente) e crisis (crisi).
Questa parola sta a significare letteralmente “crisi permanente” e viene utilizzata per indicare una crisi lunga o un periodo di estrema instabilità e incertezza.
La Pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina sono solo due dei tanti motivi che hanno spinto gli esperti a definire “Permacrisi” il termine dell’anno. Il vocabolo è stato comunque coniato negli anni 70, ma è diventato di uso comune proprio nei nostri giorni per indicare i momenti di grande complessità a cui stiamo assistendo negli ultimi periodi.
Anche Christine Lagarde nell’aprile del 2022 durante un suo discorso ha pronunciato la parola “permacrisi” per esprimere preoccupazione in riferimento alle continue emergenze che ci stanno coinvolgendo.
Ma che tipo di episodi traumatici hanno spinto gli esperti del dizionario britannico Collins a definire Permacrisis come termine dell’anno? Scopriamoli insieme nel prossimo paragrafo!
Quali sono gli eventi che hanno causato la Permacrisis?
Senza ombra di dubbio la prima causa che ha provocato un senso di incertezza e impotenza è la pandemia causata dal Coronavirus. Scoppiata a febbraio del 2020, ha portato in tutto il mondo morti, paura e un sacco di problemi legati non solo alla sfera fisica, ma anche psicologica.
I continui lockdown e la paura di avvicinarci ai nostri simili per via di un possibile contagio, hanno limitato i nostri rapporti sociali. Senso di abbandono e solitudine sono stati i sentimenti di migliaia di persone che hanno dovuto fare i conti col nemico e con l’isolamento sociale.
Questo malessere generale ci ha accompagnati per due lunghi anni e continua, ancora oggi, a diffondere incertezza nei riguardi del nostro futuro.
Il 24 febbraio 2022 un altro triste evento ha lasciato il mondo intero col fiato sospeso: lo scoppio della guerra in Ucraina. Erano anni che si parlava di un possibile scontro in quei territori, ma nessuno si aspettava questo tragico risvolto. Ancora una volta, il mondo e le potenze mondiali hanno assistito ad una strage senza precedenti che ci ha messi psicologicamente a dura prova.
La paura per un possibile scontro mondiale e il continuo bombardamento mediatico con notizie folgoranti come “terza guerra mondiale” e “bomba atomica”, non hanno fatto altro che peggiorare la situazione e farci vivere dei momenti di vero panico e sconforto.
Siccità, aumento spropositato delle temperature, bombe d’acqua, terremoti… Anche la crisi climatica ha giocato a nostro sfavore! Il riscaldamento globale, i continui disastri naturali e gli eventi metereologici fuori dal comune, hanno innescato nella nostra mente disperazione e livelli di ansia aumentati a causa del rischio di possibili catastrofi naturali.
Aumento dei prezzi, crisi economica e inflazione: anche loro ci fanno sentire in uno stato di permacrisi e contribuiscono ad un aumento dei disagi psicologici. La mancanza del lavoro e di una condizione economica stabile non permette alle persone di poter vivere la loro vita serenamente e di poter fare progetti a lungo termine.
Essere esclusi dal mercato del lavoro e vivere in un periodo in cui l’economia sta attraversando un forte calo, provoca senso d’isolamento e mina anche la fiducia in sé stessi. Lavorare e ottenere degli stipendi inadeguati o non riuscire a trovare un’occupazione che assicuri stabilità, provoca un impatto negativo sulla nostra vita e sulla salute psicologica.
Queste, sono solo alcune delle problematiche a cui abbiamo assistito in questo lungo anno. Anche le rivolte in Iran, l’emergenza energetica, la povertà e l’immigrazione irregolare hanno segnato uno stato di paura e di disagio difficile da debellare.
Alla luce di tutti questi eventi non possiamo far altro che sentirci impotenti ed essere pessimisti. Il passaggio da una crisi all’altra o la coesistenza di più crisi in contemporanea sono state decisive per determinare il 2022 come l’anno della permacrisi.
Lista delle parole che descrivono il 2022
- Kyiv: è il nome ucraino della capitale dell’Ucraina Kiev, che da febbraio ad oggi ha fatto parte delle notizie di cronaca in tutto il globo.
- Quiet quitting: letteralmente vuol dire “abbandono silenzioso” e consiste nel lavorare senza fare straordinari o prendersi delle responsabilità fuori dall’ordinario e/o dal consueto orario di lavoro. Lavorare il necessario per portare a casa lo stipendio è la parola d’ordine per chi non si vuole imbattere nel cosiddetto fenomeno del burnout. Questo termine indica l’esatto opposto dello stacanovismo. Gli anni della pandemia e la valorizzazione della salute mentale hanno contribuito alla diffusione di questo fenomeno che è venuto alla ribalta proprio nel 2022.
- Carolean: questo termine si riferisce al nuovo Re d’Inghilterra Carlo III, subentrato dopo la morte dell’amatissima Regina Elisabetta II.
- Partygate: con questo vocabolo si vuole fare riferimento ai party scandalosi avvenuti tra i politici inglesi tra il 2020 e il 2021, nonostante fossero in vigore
- le restrizioni per via della pandemia. È la causa delle dimissioni dell’ex primo ministro Boris Johnson.
- Splooting: indica il modo che hanno gli animali di sdraiarsi a pancia in giù per rinfrescarsi.
- Warm Bank: è un edificio in cui le persone che non possono permettersi di pagare le bollette vanno per riscaldarsi.