Le pagelle stanno cambiando? Pare proprio di sì! Soprattutto se si prende in considerazione una scuola modenese nella quale è stato introdotto un metodo sperimentale, per il quale, al posto dei normali voti, si utilizzerà una scheda che presenterà le così dette emoticon.
Emoticon al posto dei voti?
In particolare, la Gazzetta di Modena ha portato agli onori delle cronache questo metodo di valutazione certamente inusuale. I docenti della scuola elementare Rodari, infatti, non avranno più le classiche schede di valutazione, ma due differenti schede.
La prima sarà quella che verrà compilata dai docenti, mentre la seconda consentirà di inserire anche i dati rilevati a seguito del confronto con i bambini. I piccoli potranno utilizzare proprio le emoticon per poter esprimere la loro percezione: valuteranno il modo con il quale saranno stati in grado di apprendere, il rapporto con la materia, e molto altro. Un sistema che ha come obiettivo quello di rendere maggiormente partecipi i bambini e responsabilizzarli in merito alle loro capacità di autovalutazione.
Pagelle ed emoticon, le reazioni dei genitori
I genitori hanno accolto positivamente questa iniziativa, che si chiama Oltre le discipline, in quanto consente una maggiore collaborazione non solo tra bambini e insegnanti, ma anche con le stesse famiglie. L’obiettivo, infatti, non è solo quello di responsabilizzare i più piccoli, ma anche quello di indurre insegnanti e familiari ad ascoltare le loro richieste e le loro necessità durante i momenti formativi.
Questo progetto, che comunque non metterà del tutto da parte i voti tradizionali (in quanto le schede degli insegnanti potranno sempre prevedere la classica votazione) sarà applicato al primo quadrimestre. Nel caso in cui questo progetto dovesse portare a risultati rilevanti, la proposta sarà quella di estendere le due metodologie valutative anche agli altri ordini e gradi della scuola, arrivando fino a quella secondaria inferiore. Certo, potrà essere un nuovo modo di approcciare non solo l’insegnamento, ma anche la gestione della scuola, che potrà diventare non più solo un luogo nel quale vengano impartite delle lezioni “accademiche” ma anche un ambiente nel quale sviluppare fiducia e dialogo.