Pagamenti digitali: i più diffusi e quelli da aspettarci per il futuro
Nel prossimo futuro i pagamenti digitali sono senza dubbio destinati a diventare sempre più popolari. A portarsi dietro i contanti ci sono sempre meno persone, sia quando si tratta di andare al ristorante sia per gli acquisti al centro commerciale. La popolarità dei sti di e-commerce ha senza dubbio avuto il suo ruolo, ma non è stata l’unico fattore.
Molti si interrogano anche su quale sarà l’evoluzione delle valute digitali, le monete elettroniche emesse dalle banche (che nascono come risposta alle criptovalute). Le transazioni ormai sono sempre più orientate in una direzione che punta tutto sul virtuale, ma come andrà a finire?
Pagamenti digitali: previsioni per il 2025
In Italia le stime suppongono che entro solo un paio di anni si arrivi ad avere il 50% degli acquisti o meglio in generale dei versamenti tramite la formula digitale. Non solo perché la popolazione appare orientata in questo senso ma anche grazie alle piattaforme e ai sistemi che permettono di rendere più agevole questi scambi.
Basti pensare che per le realtà aziendali ma anche per la maggior parte dei liberi professionisti già da luglio è obbligatoria la fattura elettronica. Non solo, per consentire i pagamenti digitali tutte le partite IVA devono essere munite di POS. In questo modo chi si presenta alla cassa, al bancone o all’appuntamento non è più vincolato ad avere con sé i contanti.
In Italia stando agli ultimi dati i settori dove il contactless è diventato il sistema prediletto sono principalmente quello della ristorazione e dell’acquisto di beni alimentari in generale. Trattorie, bar, supermercati, pasticcerie…forse per la fretta o la comodità di non dover cercare i soldi per otto acquisti su dieci si estrae la carta ( o l’app apposita).
Meno investiti dal successo dei pagamenti digitali sono gli alberghi, gli ostelli e i Bed&Breakfast, per cui la percentuale però è già attorno al 50%. Ancora basso invece è l’utilizzo della carta all’interno degli studi medici e dentistici, così come per gli ambulatori veterinari e i professionisti della cura del corpo (estetisti, manicure…).
Differenze fra carte di credito ed e-wallet
Anche i meno moderni ormai hanno preso l’abitudine di ricorrere alla carta per pagare, sia online che in negozio. Si tratta infatti ancora del sistema più diffuso di pagamento digitale che prevede la lettura della scheda tramite il lettore ottico del POS. Con i Mobile POS alcuni professionisti hanno trasformato il proprio cellulare in lettore, senza richiedere un altro supporto.
Stanno però rapidamente prendendo piede anche i pagamenti digitali tramite lo smartphone sfruttando il sistema NFC (Near Field Communication). Tramite NFC passa per esempio il servizio Mobile Proximity Payment che comprende anche le transazioni effettuate tramite l’uso del QR Code.
L’e-wallet invece è letteralmente la versione virtuale del portafoglio fisico che usiamo per avere a portata di mano bancomat e carte di credito. Uno strumento accessibile tramite dispositivo elettronico dove sono memorizzati i dati delle carte fisiche e che richiede solo un account mail per iniziare. E naturalmente una password per sbloccare le funzioni di pagamento online.
Per autenticare il proprio e-wallet occorre fornire i documenti di identità al gestore Quindi carta di identità e/o passaporto, patente e coordinate bancarie. Mentre però per gli acquisti sui siti web necessario usare mail e codice, in caso ci si trovi fisicamente in un negozio con un POS basta avvicinare il dispositivo con l’app per eseguire i pagamenti digitali.
Pagamenti digitali e monete elettroniche
Guardando all’Europa, il progetto per l’euro digitale è in corso già dal 2021. A emettere questa moneta elettronica sarebbe nientemeno che la BCE (Banca Centrale Europea), che effettua le operazioni di cambio valute e regola le transazioni monetarie all’interno dell’UE. La BCE quindi accanto all’euro normale rilascerà presto anche l’omologa valuta virtuale.
Questo potrebbe influenzare notevolmente la diffusione dei pagamenti digitali in Europa, ma la moneta elettronica non sostituirà comunque quella fisica. In tutti i paesi dell’Eurozona avrà corso legale e sarà disponibile sia per i cittadini che per le imprese, senza limitazioni di utilizzo. Non è chiaro se anche questa CBDC si baserà su blockchain o meno.
Un esempio di moneta elettronica è l’e-CNY che viene utilizzata in Cina e che l’anno scorso è stata rilasciata in via sperimentale per i privati. Ad erogare questa valuta digitale è la People’s Bank of China, l’ente bancario centrale del Paese che ha sede nella capitale, Pechino.