Lingue per viaggiare: quali imparare per comunicare in tutto il mondo
Per viaggiare ormai tutti ci siamo rassegnati a imparare almeno l’inglese, che quantomeno in Europa torna molto utile. Anche gli studenti universitari che partono in Erasmus devono possedere almeno una certificazione B2 in questa lingua, oltre eventualmente a quella locale. Ma quali altre lingue possono tornare utili all’estero?
Rispondere a questa domanda non è così semplice, ma per viaggiare occorre prima di tutto considerare gli idiomi che si parlano in più paesi. La lingua più parlata al mondo rimane comunque l’inglese, seguita dal cinese mandarino. Per questa seconda lingua però la ragione è legata alla grande popolazione della Cina.
Per viaggiare fanno scuola…gli spagnoli (e i portoghesi)
La prima circumnavigazione del globo terrestre la completò un esploratore portoghese, Ferdinando Magellano. In Perù si ricordano le conquiste (nonché le stragi) dello spagnolo Francisco Pizarro, e Cristoforo Colombo partì grazie al sostegno dei sovrani di Spagna. Sappiamo bene come andò a finire…
Spagna e Portogallo sul finire del 1400 furono i paesi più attivi per stabilire nuove rotte commerciali e cercare nuove terre. Diventa quindi una conseguenza naturale che per viaggiare due delle lingue più utili siano proprio lo spagnolo e il portoghese. Nelle colonie stabilite secoli fa queste sono ancora le lingue nazionali, pur con qualche cadenza tipica della zona.
La lingua spagnola, solo per citare alcuni dei 20 paesi in cui risulta ufficiale, si parla in Messico, Nicaragua, Argentina e Uruguay. Per il portoghese la diffusione è minore, ma rimane comunque l’idioma natio di chi nasce in Brasile, Mozambico o Angola, più altri 6 paesi. In maniera non ufficiale si parla anche in alcuni stati dell’America del Sud e dell’Africa.
Se si sceglie di imparare lo spagnolo è bene fare attenzione a scegliere il castigliano, in quanto all’estero è comunque la forma più diffusa. In più si tratta dell’idioma ufficiale della Spagna. Se si pensa di viaggiare nelle Baleari però allora potrebbe tornare più utile la lingua catalana, parlata anche a Barcellona.
Una lingua globale vicina di casa: il francese
Pare non sia la materia preferita di chi lo studia alle medie, ma il francese può tornare utile anche Oltreoceano. Basti pensare che in Canada c’è un’ampia estensione di territorio sulla parte orientale dove questa è la lingua più diffusa. Non a caso la cantante canadese Céline Dion cantava sia in inglese che in francese alcune delle sue canzoni.
In Europa oltre che ovviamente in Francia questa lingua può tornare utile anche a chi intendesse viaggiare in Belgio o nel Lussemburgo. In più non si può dimenticare la zona francese della Svizzera, chiamata anche Romandia. Qui si trova anche la città di Ginevra (o più correttamente Genève) dove si trova l’Ufficio delle Nazioni Unite.
Non bisogna dimenticare che anche la Francia non mancò di fare numerose colonie. Nelle Isole Caraibiche, Mauritius e Seychelles si parla ancora in francese. Così vale anche per il Madagascar, il Senegal, il Camerun e altri paesi africani che furono un tempo sotto il controllo dello stato francese.
In tutto sono 29 i paesi in cui si può viaggiare senza problemi se si ha una buona conoscenza del francese. Nella classifica delle lingue più diffuse si trova al nono posto mentre tra quelle insegnate in Europa occupa il secondo gradino del podio dietro all’inglese. Fa anche parte del trio delle lingue procedurali per l’Unione Europea.
Per viaggiare in Oriente
Per le lingue orientali è importante sottolineare che l’uso dei verbi è diverso rispetto al nostro così anche se per fortuna lo è la struttura delle frasi. In più non si imparano le singole lettere bensì delle espressione fonetiche (come i dittonghi). Molte parole si compongono unendone insieme altre, come giorno e sera : wan shàng e zao shàng.
Si tratta proprio di cambiare prospettiva, sia per il cinese che per il giapponese. Moltissimi sognano di viaggiare in Giappone per vedere i luoghi che conoscono ormai a memoria grazie agli anime e ai manga. L’inglese in Giappone è abbastanza conosciuto ma spesso viene “storpiato” con la cadenza del giapponese.
Anche in questo caso nelle grandi città come Tokyo parlare in inglese o addirittura in italiano può bastare ( a parte la difficoltà nella lettura dei cartelli). Il giapponese però in quanto lingua ricca di vocali è abbastanza orecchiabile per un italiano, anche solo guardando le serie anime in lingua originale.