Learnability: cos'è e perché tenerne conto se vuoi vendere online
Il termine learnability assume un significato diverso a seconda del contesto in cui viene usato. Quando si tratta di informatica indica la proprietà per cui un software si rende “comprensibile” nell’uso agli utenti. In altri casi però indica una capacità dell’essere umano legato alla sua formazione e apprendimento nell’ambito lavorativo.
In un certo senso learnability può anche essere un sinonimo di talento nel caso delle persone. O quantomeno ne rappresenta un fattore molto importante. Quando invece si tratta di informatica il discorso è molto diverso.
Che cos’è la learnability per le aziende
In contesto lavorativo si tratta della predisposizione a mettersi in gioco e di mantenersi aggiornati a livello di conoscenze. Si può considerare alla stregua della capacità di apprendimento. Non si tratta infatti della mera acquisizione di nozioni teoriche ma della loro messa in pratica per ottenere risultati o affrontare difficoltà e nuove sfide.
Si può parlare di learnability come competenza professionale come di attitudine. L’approccio mentale infatti ha un peso rilevante nel determinare quanto si può imparare di nuovo. Chi è ben disposto verso le novità e non teme il cambiamento ha un “coefficiente” di learnability più alto di chi tende a mantenere sempre gli stessi metodi.
Molte aziende non tendono a puntare sul favorire questo atteggiamento preferendo invece assumere i profili più qualificati. Tuttavia l’evoluzione sempre più rapida delle tecnologie digitali e non evidenzia che a lungo andare questo non funzioni. Preferibile invece cambiare mentalità e formare i dipendenti già “rodati” in modo da non perdere dei talenti.
Cambiare la filosofia aziendale alla luce delle learnability può promuovere anche un’attività maggiore a livello di team building. Chi ha una maggiore apertura mentale può spingere gli altri a mettersi alla prova a loro volta.
Cos’è per le interfacce e i software
Quando ci si trova in ambito digitale la learnability si usa invece per dare una valutazione a piattaforme o programmi. Indica infatti quanto risulta immediato o intuitivo il suo utilizzo da parte degli utenti, in particolare di quelli che non l’hanno mai usato. Sono diversi i fattori che possono influenzare questo aspetto, compreso l’utente stesso.
Il primo fattore che entra in gioco per definire la learnability di un’interfaccia è il suo design. Se la pagina del sito si presenta con una struttura e un’organizzazione facilmente intuibili oppure se a un primo impatto possa confondere, in sintesi. Le icone e la disposizione di un contenuto sono importanti per agevolarne l’utilizzo.
Più questo aspetto viene considerato nell’ottica dell’utente alle prime armi più è probabile che l’interfaccia abbia successo. Se una piattaforma si presenta complessa e senza una struttura chiara è più probabile che venga messa da parte. Dopodiché se il primo impatto è positivo pian piano l’utente può perfezionare l’utilizzo del programma in esame.
La learnability ovviamente non deve limitarsi a un’organizzazione chiara ma all’efficienza del software. Ossia che dopo un certo periodo e un certo numero di accessi l’uso diventi anche più rapido, consentendo all’utente di risparmiare tempo. Si tratta della cosiddetta curva dell’apprendimento, un indicatore della rapidità con cui si prende dimestichezza con lo strumento digitale.
Learnability ed e-commerce
Quando si compiono azioni di compravendita online occorre utilizzare delle apposite piattaforme, come per esempio Amazon. Dato che chi predilige gli acquisti online ama la rapidità delle operazioni un’interfaccia semplice da usare è ciò che serve. Sia per la ricerca degli articoli che per l’individuazione delle offerte più vantaggiose.
La learnability per i siti di e-commerce è il tratto più importante in assoluto. Al primo ingresso sulla piattaforma deve risultare intuitivo come cercare la categoria dei prodotti di interesse, e lo stesso vale per quando si deve effettuare il pagamento. Un’interfaccia che permetta di registrare i propri dati subito per poi essere più rapidi negli acquisti successivi per esempio.
Se il sito di mostra efficiente in questo senso allora presto il pubblico di utenti può sviluppare familiarità con il suo utilizzo. A questo punto, sempre tenendo conto della learnability, si può implementare la piattaforma di e-commerce. Basta che le nuove funzioni non stonino con la struttura precedente per non confondere l’utente.
L’aggiornamento e la rivisitazione di un sito tornano utili alla luce di quanto segue. Il lato “negativo” di un sito molto semplice è che può risultare inefficiente a lungo andare. Inserire delle funzioni o dei filtri in più per aiutare l’utente può richiedere un po’ più di tempo all’inizio che poi si riduce acquisendo dimestichezza.