Hitler e il Nazismo: la storia, l'ideologia e le conseguenze del regime
Sulla figura di Adolf Hitler sono stati scritti trattati e romanzi per non parlare dei diversi film che raccontano la sua vita e il regime da lui instaurato. In fondo alla sua nascita nel 1889 nessuno avrebbe mai potuto immaginare che un anonimo ragazzo di Braunau am Inn sarebbe diventato un dittatore. E nemmeno che avrebbe scritto alcune delle pagine più dolorose del XX secolo.
Tutto iniziò quando il partito dei lavoratori tedeschi si trasformò nel partito nazionalsocialista. Hitler ne prese le redini nel 1920 e prestò si guadagnò il sostegno della popolazione con la sua visione radicale e una propaganda che muoveva contro diverse categorie di persone. La storia di come si arrivò a istituire il Terzo Reich la vedremo nel dettaglio di seguito.
Chi era Adolf Hitler prima del nazismo
I genitori del futuro dittatore non erano quelle che si possono definire persone di rilievo. La madre Klara Pölzl era una domestica mentre il padre Aloys Schicklgruber (che poi assunse il cognome che conosciamo) un impiegato alla dogana. Dell’infanzia si sa che il padre fu assente e burbero quanto la madre invece amorevole e premurosa.
Proprio a Vienna il giovane iniziò a sviluppare il suo antisemitismo. Qui viveva un’ampia comunità ebraica e venirvi in contatto in un periodo di difficoltà e depressione lo portò a indirizzare i suoi sentimenti di rabbia e impotenza contro di loro. Ne vedeva di diversi in condizioni migliori delle sue, sentendosi privato della vita che sognava.
Durante la Prima Guerra Mondiale ormai abbandonata l’idea di diventare artista o architetto si arruolò sperando nel riscatto. Ricevette la Croce di ferro come onorificenza per i suoi meriti ma venne ferito alla gamba e subì una grave intossicazione a causa dei gas chimici. Una volta tornato in Germania il suo desiderio di rivalsa era più vivo che mai. .
L’ingresso in politica
Adolf Hitler iniziò a frequentare il DAP (partito dei lavoratori tedeschi) nel 1919 e in breve notò di avere una buona abilità oratoria, L’anno seguente ne era già diventato il leader e con l’occasione ne modificò il nome in Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori. Per contrazione poi sarebbe passato alla storia come Partito Nazista.
Come icona scelse la svastica, antico simbolo religioso della cultura indoeuropea che era associato al cielo e in particolare al sole. Alcuni l’hanno vista come una rappresentazione dei raggi di luce e altri per indicare il movimento del Carro del Sole. Secondo il futuro dittatore però rappresentava prima di tutto l’identità ariana.
In breve il simbolo si diffuse sui manifesti per la campagna elettorale e nel 1923 Hitler volle tentare un colpo di Stato, probabilmente per emulare la Marcia su Roma. Fallì e fu condannato a scontare prima 5 anni e poi solo 9 mesi in prigione dove scritte il famoso libro Mein Kampf (La mia battaglia). La vera ascesa al potere avverrà con la vittoria alle elezioni del 1933.
Il titolo di Fuhrer sarà coniato nel 1934 unendo la figura del Capo di Stato con quella di cancelliere. Una figura che di fatto aveva un potere assoluto poiché controllava anche le forze armate. Lo stesso anno fra il 30 giugno e il 1° luglio ci fu una sanguinosa soppressione contro gli oppositori dei nazisti, ricordata come La notte dei lunghi coltelli.
L’ideologia di Adolf Hitler e del partito nazista
Nell’ambito del lavoro non esistevano più i sindacati ma un’istituzione chiamata Fronte tedesco del lavoro. A questo organo il regime aveva affidato l’obiettivo di gestire in toto la vita dei lavoratori prevedendo iniziative per il tempo libero sempre improntate alla devozione verso il nazismo. Inoltre i figli dei dipendenti potevano approfittare dei campi estivi organizzati dalle stesse aziende.
L’adorazione per la figura del Fuhrer e per il proprio paese andava incoraggiata in ogni modo per mantenere il controllo sulla popolazione. Si giravano filmati per esaltare gli obiettivi del partito nazista e si mostrava Adolf Hitler come l’uomo ideale. Il consenso di massa e il sospetto per chi manifestava dei dubbi sono le basi perfette per una dittatura.