Google sostituisce Bard con Gemini e lancia una nuova era nell'IA
Google ha di recente annunciato che il nuovo nome di Bard sarà Gemini per riflettere la sua nuova tecnologia avanzata.
Analizziamo insieme al meglio che cos’è e quali esperienze propone!
Indice
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Gemini: cos’è e quali sono i modelli che Google ha implementato
Dal 7 febbraio 2024 Bard cambierà nome in Gemini e saranno introdotte diverse novità e l’app per iOS e Android.
La scelta del nuovo nome non è casuale: Gemini è infatti l’LLM che alimenta Bard. Si tratta dell’acronimo per Large Language Model, una tecnologia AI avanzata incentrata sulla comprensione e sull’analisi del testo.
Ad oggi la versione base di Gemini è già alimentata da Gemini Pro, modello di linguaggio di grandi dimensioni intermedio, disponibile in più di 230 paesi e 40 lingue, compreso l’italiano.
Accanto ad esso, troviamo anche altri modelli in fase di implementazione:
- Ultra: più potente, progettato per compiti complessi;
- Nano: versione ottimizzata per dispositivi mobili, soprattutto di fascia alta;
- Avanced: diretta rivale di Gpt4, nuova esperienza che consente di accedere a Ultra 1.0, il modello di AI più grande e all’avanguardia.
In tutti i casi si tratta di LLM multimodali che possono ricevere input sotto forma di testo, immagini, audio, video e codice di programmazione.
Come abbiamo precedentemente accennato, per venire incontro alle richieste degli utenti di accedere a Gemini tramite telefono Google sta creando un app. La nuova esperienza mobile per Android e iOS è un primo passo verso la creazione di un assistente IA, conversazionale, intuitivo ed utile. Essa permetterà di:
- digitare, parlare o aggiungere un’immagine;
- generare un’immagine personalizzata;
- chiedere supporto per scrivere un messaggio di testo.
Funzionalità di gemini Advanced
Google offrirà un servizio a due diversi livelli: gratuito e a pagamento. La novità a pagamento prende il nome Gemini Advanced.
Si tratta di un modello con alcune particolarità, tra cui principalmente:
- svolgere compiti altamente complessi, tra cui programmazione, ragionamento logico, esecuzione di istruzioni complesse e collaborazione con progetti creativi;
- avere conversazioni più lunghe e dettagliate e comprendere allo stesso tempo meglio il contesto delle richieste precedenti;
- permettere l’accesso a funzioni di coding più interattive, capacità di analisi dei dati più profonde;
- elaborare suggerimenti conversazionali vocali basandosi sul riconoscimento delle immagini;
- riconoscere e comprendere simultaneamente presentazioni con testo, foto e video;
- accedere a capacità multimodali espanse tra cui il supporto avanzato per la programmazione e la possibilità di caricare e analizzare file e documenti.
Infine, Gemini verrà in un futuro integrato nel motore di ricerca dominante di Google, anche se i tempi della transizione non sono ancora stati precisati.
Questa prima versione di Gemini Advanced è un evidente indice dei giganti progressi nell’ambito dell’intelligenza artificiale.
Ad oggi Gemini Advanced è disponibile in più di 150 Paesi solo in lingua inglese ma con il tempo verrà esteso ad altre lingue. In Italia l’accesso alla piattaforma è possibile previa iscrizione al nuovo piano Google One AI Premium a 21, 99 euro al mese.
Ad oggi Gemini Advanced è disponibile in più di 150 Paesi solo in lingua inglese ma con il tempo verrà esteso ad altre lingue. In Italia l’accesso alla piattaforma è possibile previa iscrizione al nuovo piano Google One AI Premium a 21, 99 euro al mese.
Una nuova era per Google
Come abbiamo visto finora, Gemini sarà in grado di effettuare un multitasking dell’IA senza precedenti. Un vero e proprio upgrade nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e l’inizio di una nuova era per Google.
La sua tecnologia, inoltre, particolarmente abile in matematica e fisica, potrebbe portare a scoperte scientifiche in grado di migliorare la vita degli esseri umani e beneficiare l’intera società.
Ad ogni modo, non tutti sono del medesimo avviso. Non sono infatti in pochi a temere che la tecnologia sostituisca in toto l’intelligenza umana con conseguenze distruttive, provocando la perdita di milioni di posti di lavoro.
Di certo, resta fondamentale prevedere misure di salvaguardia e lavorare in collaborazione con governi ed esperti per affrontare man mano i rischi dell’IA.
L’arrivo di Gemini inoltre alzerà il già alto grado di competizione sull’IA tra OpenAI e Google, intensificato nell’ultimo anno.
Sostenuta dalla forza finanziaria e dalla potenza di calcolo di Microsoft, OpenAI ha sviluppato alla fine dello scorso anno, GPT-4, il suo modello di IA più avanzato, GPT-4 e ChatGPT. Ed è stato proprio quest’ultimo chatbot alimentato dall’IA generativa, diventato celebre in breve tempo in tutto il mondo, a spingere Google a rilasciare Bard in risposta.
Secondo Google, infatti, Gemini sarebbe in grado di ragionare meglio del suo rivale, utilizzando modello di AI addestrato a comportarsi in modo simile a quello umano.
Il netto vantaggio dell’intelligenza artificiale generativa
Ad oggi il valore di mercato dell’intelligenza artificiale generativa è aumentato di oltre 500 miliardi di dollari, circa il 45%. Proprio per questo motivo, per Google conviene investirne e trarne guadagno proprio ora.
Al contrario, nonostante l’attesa che ha circondato Gemini negli ultimi mesi, le azioni sono scese leggermente.
Il lancio di Gemini avverrà per fasi. Le versioni meno sofisticate di Gemini, Nano e Pro, saranno immediatamente incorporate nel chatbot di Google Bard.
Quest’ultimo diventerà man mano più intuitivo nelle attività che richiedono una pianificazione. I principali progressi di Gemini saranno infatti evidenti solo con il tempo.
Quest’ultimo diventerà man mano più intuitivo nelle attività che richiedono una pianificazione. I principali progressi di Gemini saranno infatti evidenti solo con il tempo.
In una conferenza stampa virtuale, Google ha rifiutato di condividere il numero di parametri di Gemini. La sua versione più efficiente ha superato Chat GPT-4 in esami a scelta multipla, in matematica e in altre competizioni. Alcuni informatici pensano che non sarà possibile fare molto con i modelli linguistici di grandi dimensioni, che funzionano prevedendo ripetutamente la parola successiva in una frase e sono inclini a commettere errori.
Certo è che con Gemini sono stati compiuti progressi giganti e, ad oggi, rappresenta il modello migliore di Google ad oggi presente sul mercato.
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