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Espressionismo: i segreti di questa corrente artistica

Espressionismo: i segreti di questa corrente artistica

espressionismo
  • Miriam Bartolomucci
  • 14 Marzo 2019
  • Consigli per lo studio
  • 8 minuti
  • 10 Giugno 2025

Espressionismo: i segreti di questa corrente artistica

L’Espressionismo nasce tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento in un’Europa attraversata da tensioni sociali, crisi esistenziali e grandi trasformazioni.

Il contesto è quello del tramonto della Belle Époque e dell’imminente catastrofe della Prima Guerra Mondiale. L’artista espressionista reagisce al mondo moderno con uno sguardo disilluso, rifiutando la razionalità e il naturalismo per dare voce al tumulto interiore e all’alienazione dell’individuo.

La pittura non è più rappresentazione oggettiva: diventa grido, angoscia, rivolta, denuncia. Ma vediamo nel dettaglio!

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Espressionismo: cos’è

In quanto movimento, il termine espressionismo di solito denota le scuole di arte emotiva o interpretativa appartenenti alla fine del XIX secolo – inizio XX secolo, che emerse in Germania come reazione allo stile più passivo dell’impressionismo.

La parola espressionismo fu usata per la prima volta nel 1850, principalmente per descrivere i dipinti in cui le forti emozioni di un artista erano chiaramente rappresentate. La popolarità dell’Espressionismo aumentò quando Antonin Matějček nel 1910 coniò il termine.
Con questa parola lo storico dell’arte ceco intendeva denotare il contrario dell’impressionismo e indicare una delle correnti principali dell’arte che descrivesse un’espressione di sé altamente soggettiva, personale, spontanea tipica di una vasta gamma di artisti moderni.
Mentre gli impressionisti cercavano di esprimere la maestosità della natura e della forma umana attraverso la pittura, gli espressionisti, secondo Matějček, cercavano di esprimere i loro sentimenti riguardo a ciò che vedevano.

Curiosità: il nome Espressionismo deriva dal latino “exprimĕre”, cioè “esprimere con forza”.

Contesto storico e cause socio-culturali dell’Espressionismo

L’Espressionismo non è solo una corrente artistica, ma anche il riflesso profondo di un’epoca attraversata da crisi, inquietudine e trasformazioni radicali. Per comprendere a fondo l’origine del movimento espressionista, è necessario contestualizzarlo all’interno del clima culturale, sociale e politico dell’Europa tra fine Ottocento e inizio Novecento.

Tra la seconda metà del XIX secolo e l’inizio del XX, l’Europa è investita da un rapido processo di industrializzazione e urbanizzazione. Le grandi città crescono a dismisura, le macchine e le fabbriche cambiano i ritmi di vita, e i rapporti umani si fanno più impersonali e alienanti. n questo scenario, l’arte espressionista diventa lo strumento per denunciare la disumanizzazione e per esprimere la tensione tra individuo e società.

Fine della Belle Époque e disincanto

La cosiddetta Belle Époque (circa 1870–1914) fu un periodo di apparente stabilità e fiducia nel progresso, ma sotto la superficie si nascondevano malesseri profondi:

  • Contrasti sociali crescenti
  • Crisi dell’uomo moderno
  • Fragilità degli equilibri politici europei

Il sogno positivista inizia a incrinarsi: gli artisti percepiscono l’arrivo di un nuovo secolo carico di ansie, angosce e disillusione.

Le origini filosofiche e psicologiche

Il pensiero filosofico e scientifico del tempo contribuisce a questa nuova sensibilità artistica:

  • Friedrich Nietzsche, con il concetto di volontà di potenza e il rifiuto dei valori borghesi, ispira molti artisti espressionisti a cercare un’arte autentica e sovversiva.
  • La nascita della psicoanalisi con Sigmund Freud porta l’attenzione sull’inconscio, sull’interiorità e sulle pulsioni, elementi centrali nell’arte espressionista.

L’opera d’arte non è più il risultato di un’osservazione oggettiva, ma l’espressione soggettiva dell’animo e delle emozioni dell’artista.

La Germania e la tensione pre-bellica

Il movimento espressionista tedesco prende forma in una nazione in rapida ascesa industriale, ma anche attraversata da forti tensioni:

  • Rigidità dell’impero guglielmino
  • Conflitti di classe
  • Sensazione crescente di guerra imminente

Gli artisti espressionisti reagiscono a questa atmosfera soffocante con una pittura fortemente emotiva, cruda, angosciante, talvolta visionaria. La forma non cerca la bellezza, ma la verità interiore, anche se disturbante.

Chi furoni i fondatori dell’espressionismo?

L’espressionismo emerse per la prima volta nel 1905, quando un gruppo di quattro studenti tedeschi guidati da Ernst Ludwig Kirchner fondò il gruppo Die Brücke (il Ponte) nella città di Dresda.

Qualche anno dopo, nel 1911, un gruppo di giovani artisti con idee simili formò Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro) a Monaco. Kandinsky e Franz Marc, dove i suoi fondatori, mentre Paul Klee e August Macke erano tra i suoi membri.
Questi due gruppi divennero il fondamento del movimento dell’espressionismo tedesco. Da allora, l’espressionismo divenne una forma ampiamente riconosciuta di arte moderna.

Die Brücke e Der Blaue Reiter: i due cuori dell’Espressionismo tedesco

Die Brücke (Il Ponte) – Dresda, 1905

Fondato da Ernst Ludwig Kirchner, Karl Schmidt-Rottluff, Erich Heckel e Fritz Bleyl, il gruppo Die Brücke cercava un’arte nuova, più autentica e diretta. Le loro opere sono spigolose, drammatiche, viscerali.

Temi tipici:

  • Vita urbana decadente
  • Nudo femminile
  • Esplorazione dell’eros e della marginalità

Artisti chiave: Ernst Ludwig Kirchner, Emil Nolde, Max Pechstein.

Der Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro) – Monaco, 1911

Creato da Wassily Kandinsky e Franz Marc, con la partecipazione di Paul Klee e August Macke, puntava a una spiritualità cosmica nell’arte, attraverso l’astrazione e il simbolismo.

Temi chiave:

  • Connessione con la musica
  • Ricerche sul colore
  • Natura spirituale dell’arte

Artisti chiave: Kandinsky, Franz Marc, Paul Klee, August Macke.

Principi e caratteristiche dell’arte espressionista

L’Espressionismo si distingue nel panorama delle avanguardie artistiche per la sua carica emotiva, il suo linguaggio visivo diretto e potente, e la netta rottura con l’estetica classica. Il suo scopo non è riprodurre fedelmente la realtà esterna, bensì trasmettere l’esperienza soggettiva dell’artista: il sentimento, l’angoscia, la solitudine, la rabbia o il desiderio.

“L’arte deve nascere dal cuore e parlare all’anima” – Ernst Ludwig Kirchner. 
Cosa rende unica l’arte espressionista?

CaratteristicaDescrizione
SoggettivitàL’arte come espressione delle emozioni interiori
Colore simbolicoUso psicologico del colore, mai realistico
Forme distorteDeformazione per accentuare il contenuto emotivo
Linea espressivaSegno gestuale, forte, drammatico
Temi profondiAngoscia, spiritualità, alienazione, identità
Libertà tecnicaAbbandono delle regole classiche, sperimentazione

1. Espressione soggettiva e visione interiore

Il principio fondante dell’Espressionismo è l’espressione dell’interiorità.
Gli artisti non vogliono rappresentare ciò che vedono, ma ciò che provano guardando il mondo. La tela diventa un’estensione della mente e dell’anima, e ogni elemento dell’opera – colore, forma, composizione – è subordinato a questo intento espressivo.

2. Uso emotivo del colore

Il colore non è realistico, ma simbolico e psicologico. È spesso acceso, contrastato, irreale. Gli espressionisti usano il colore per comunicare stati d’animo intensi: ansia, estasi, solitudine, angoscia.

Esempi:

  • Franz Marc: blu = spiritualità, rosso = violenza, giallo = femminilità
  • Edvard Munch: arancio e rosso per evocare tensione e paura

Il colore è il veicolo privilegiato dell’emozione e non ha vincoli con la verosimiglianza.

3. Deformazione e stilizzazione delle forme

Per amplificare l’impatto espressivo, le forme sono spesso deformate, allungate, spezzate, oppure ridotte a linee essenziali. Le figure umane appaiono distorte, quasi grottesche, come in una visione alterata della realtà. Questa deformazione ha un obiettivo preciso: trasmettere più verità emozionale, non meno.

Artisti come Egon Schiele portano al limite questo concetto, con corpi scarni, volti allucinati, pose contorte.

4. Linea marcata, tratti energici e drammatici

Le linee nell’Espressionismo sono nervose, spesse, spezzate, spesso disegnate in modo istintivo e gestuale. Si allontanano dalla perfezione rinascimentale per abbracciare una grafia emotiva, che assomiglia quasi a una scrittura dell’anima.

In particolare:

  • Kirchner e Schmidt-Rottluff usano la xilografia (incisione su legno) per accentuare la forza della linea.
  • Il segno diventa grido, incide sulla superficie e sull’osservatore.

5. Temi ricorrenti: alienazione, città, spiritualità, identità

L’Espressionismo si confronta con una molteplicità di temi profondi, che riflettono le inquietudini dell’uomo moderno:

  • Alienazione urbana: città fredde, impersonali, affollate ma solitarie
  • Angoscia esistenziale: senso di disadattamento, crisi identitaria
  • Spiritualità: ricerca del senso attraverso l’arte (soprattutto in Kandinsky e Marc)
  • Condizione umana: disagio, fragilità, introspezione

Non si tratta di arte decorativa, ma di arte che interroga, scuote e commuove.

6. Tecnica e materiali: libertà e sperimentazione

Gli espressionisti abbandonano le tecniche accademiche a favore di una gestualità libera e sperimentale:

  • Pennellate rapide e materiche
  • Incisioni, acquerelli, collage
  • Tela, carta, cartone: il supporto perde centralità

Molti espressionisti (soprattutto tedeschi) si dedicano alla grafica d’arte, usando la litografia, la xilografia e l’acquaforte per moltiplicare il messaggio e renderlo accessibile.

Arte espressionista

Volendo portare esempi concreti di quanto l’espressionismo sia stato una delle correnti più influenti per quanto riguarda l’arte, è impossibile non citare i seguenti lavori, sicuramente conosciuti da tutti, nel mondo:

  • L’urlo (Edvard Munch): questo famosissimo dipinto mostra un uomo in piedi su un ponte. Ha le mani sul suo viso e sta urlando. Il cielo dietro di lui è rosso e vorticoso. L’immagine esprime l’emozione di una persona sola nella sua angoscia e ansia. Munch ha realizzato quattro versioni di questa immagine.

    Dipinto iconico dell’angoscia moderna, L’urlo rappresenta una figura allucinata, con la bocca spalancata, immersa in un paesaggio urlante quanto lei.
    Colori infuocati: rosso, arancione, nero. Linea dell’orizzonte distorta e senso di isolamento esistenziale. “Sentii un urlo infinito attraversare la natura”.

  • Tre cavalli rossi (Franz Marc): questo dipinto usa il colore e il movimento per esprimere l’energia e il potere della natura. Franz Marc spesso usava i colori per rappresentare certe emozioni; il blu significava spiritualità, il giallo femminilità e il rosso violenza. In quest’opera, tre cavalli galoppano in un paesaggio stilizzato: è un inno alla forza della natura e alla vitalità animale.  Troviamo colori simbolici, dinamismo circolare e centralità della comunicazione emozionale.

  • Donna con giacca verde (August Macke): in questo dipinto una donna è in piedi in primo piano e indossa una giacca verde scuro. Sta guardando in basso e di lato. Ci sono due coppie sullo sfondo che si allontanano da lei. La sensazione, guardando il dipinto, è che sia sola e triste. L’opera racconta il senso di solitudine urbana, nonostante la presenza di altre figure umane caratterizzate dall’assenza di emozioni nei volti. I colori tenui e il taglio fotografico trasmettono estraneità e incomunicabilità.

L’evoluzione dell’Espressionismo: Neue Sachlichkeit e Neo-Espressionismo

Negli anni ’20, in reazione all’enfasi soggettiva dell’Espressionismo, nasce in Germania la Neue Sachlichkeit, che riprende la realtà con uno sguardo lucido e critico, spesso ironico o sarcastico.

  • Otto Dix, George Grosz: cronisti spietati del dopoguerra
  • Arte realista ma moralmente tagliente

Negli anni ’70 e ’80, il Neo-espressionismo recupera la forza del gesto pittorico e la carica emotiva del primo espressionismo.
Protagonisti da ricordare:

  • Georg Baselitz
  • Anselm Kiefer
  • Julian Schnabel

Espandono il linguaggio espressionista con materiali nuovi, grandi formati e temi spesso legati alla memoria storica e al trauma collettivo.

I luoghi dell’espressionismo

L’espressionismo ha avuto il suo impatto più diretto in Germania e ha continuato a plasmare l’arte del paese per decenni dopo la prima guerra mondiale.
Mentre alcuni artisti hanno rifiutato l’espressionismo, altri hanno continuato a espandere la propria arte e il proprio stile innovativi. Altre forme del movimento si svilupparono in Francia, a Parigi e in Austria.

Il movimento Neue Sachlichkeit (Nuova oggettività) fu influenzato dai principi altamente emotivi dell’Espressionismo, mentre i Neo-espressionisti emersero in Germania e poi negli Stati Uniti riprendendo il precedente stile espressionista.

Dove vedere l’Espressionismo oggi: musei ed esposizioni

  • Neue Nationalgalerie, Berlino
    Capolavori di Kirchner, Marc, Klee
  • Albertina, Vienna
    Spettacolari mostre dedicate ai movimenti d’avanguardia
  • MUNCH Museum, Oslo
    La più grande collezione al mondo dell’opera di Edvard Munch
  • Lenbachhaus, Monaco
    Custodisce gran parte del patrimonio di Der Blaue Reiter
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Miriam Bartolomucci
Copywriter freelance, nomade digitale. Scrivo e viaggio per conoscere me stessa. Laureata e specializzata in Comunicazione con tesi in "Cinema, fotografia e televisione". Riempio la mia vita di arte.
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