Efficente o efficiente: qual è la formulazione giusta?
Efficente o efficiente? Questo è un errore piuttosto comune e i giovani spesso si lasciano trarre in inganno. Scopri la forma corretta nel nostro articolo dedicato!
Efficente o efficiente?
Efficente o efficiente? Molto spesso si hanno dei dubbi sulla corretta formulazione di una parola, che può riguardare anche persone con un certo livello di studi.
In alcuni casi questo problema viene complicato dalla forma parlata dei vocaboli: infatti il fonema i non viene enfatizzato nella pronuncia, soprattutto se è preceduto da un’altra vocale. Proprio per questo motivo molte volte si è dubbiosi sul fatto che la formulazione corretta sia efficente o efficiente. Mentre questo errore può passare inosservato quando si parla, la differenza risulta essere notevole nel caso della forma scritta. In alcuni casi è sufficiente verificare su un dizionario, tuttavia è bene memorizzare la versione corretta così che non sorgano problemi quando si scrive se non si possiede un correttore automatico. Inoltre si consiglia di imparare alcuni sinonimi di questa parola in modo da poterlo utilizzare in caso di bisogno come soluzione alternativa che renda lo stesso bene l’idea. Il suo significato è corretto nel suo utilizzo oppure adeguatamente funzionante, tuttavia negli ultimi tempi è stato impiegato sempre più spesso nell’ambito della sensibilizzazione ambientale e della riduzione dei consumi energetici.
Qual è la formulazione corretta
Veniamo al dunque: efficente o efficiente? La giusta formulazione del vocabolo è efficiente: infatti bisogna mantenere la lettera i proprio perché questo oggettivo è di origine latina. Ciò vale persino per il contrario della parola, cioè inefficiente. Lo stesso vale per altri aggettivi che non seguono la declinazione del verbo fare e che presentano una c seguita da una e. In questo caso tra le due lettere bisogna inserire una i. Rientrano in questa categoria le parole sufficiente, deficiente e insufficiente, oltre ai sostantivi collegati a questi aggettivi (sufficienza, deficienza e insufficienza). Tuttavia è bene tenere a mente che quando si pronunciano questi vocaboli non su deve enfatizzare la vocale. Infatti la i non deve essere marcata perché non si sente con la pronuncia e non va fatta sentire. L’unico motivo per il quale si è deciso per l conservazione della vocale è la sua origine latina.
Un trucco per ricordare: l’origine latina
Gli aggettivi della lingua italiana possono avere come origine il verbo fare oppure utilizzare la sua forma latina. La parola efficiente appartiene alla seconda categoria perché deriva dal vocabolo latino efficiens/efficientis (participio presente di efficio) e l’intera declinazione mantiene la lettera i al suo interno. Ciò è possibile perché questo aggettivo non viene retto dal verbo fare. Lo stesso vale per i derivati della base latina sufficiens e deficiens (participi presenti di sufficio e deficio), cioè sufficiente e deficiente. Al contrario, i termini soddisfacente, stupefacente e confacente hanno subito un’evoluzione e quindi si segue la coniugazione del verbo fare. Proprio per il fatto che il participio presente è facente la formula corretta di questi aggettivi non integra la lettera i. Per poter essere certi che la grafia utilizzata per scrivere la parola efficiente in maniera corretta basta ricordarsi che questo aggettivo non sono supportati dal verbo fare, mentre tende a fare riferimento a un nome.