Situazione in Italia
L’Università di Padova ha annunciato che fornirà assorbenti gratuiti per la sua comunità studentesca entro la fine del primo anno accademico. Una notizia entusiasmante che purtroppo in Italia non è in agenda politica. L’iniziativa è infatti ad oggi delle singole realtà. La bella notizia arriva in un contesto come quello italiano che vede l’Iva sui prodotti per l’igiene mestruale al 10%.
Questa decisione è stata presa anche sulla scia di alcune proteste nate su suolo italiano. Ad esempio:
- alcuni istituti scolastici di Milano: da alcuni anni stanno protestando contro la tampon tax e richiedono con sempre più urgenza di avere assorbenti gratuiti nelle scuole;
- Università Statale al il Liceo Linguistico Carlo Porta di Erba: chiedono parità per i sessi;
- Liceo Artistico Umberto Boccioni: dotata di scatole di assorbenti di ogni forma e misura per chi ne abbia necessità. Questo grazie all’azione di un collettivo di 20 ragazzi. Questi, ottenuto il permesso dal preside, hanno raccolto soldi il per comprare gli assorbenti da mettere nei bagni.
Dopo il successo della sperimentazione già avviata nel 2021 nei dipartimenti di Scienze Statistiche e Matematica, l’ateneo ha deciso di estendere l’iniziativa posizionando distributori di assorbenti igienici in ognuna delle 32 sedi dipartimentali. Per ritirare gli assorbenti basterà chiedere un gettone nelle portinerie delle sedi di dipartimento.
Inoltre a smuovere qualcosa non sono solo singole scuole o atenei, ma anche aziende.
Un’agenzia di marketing a San Lazzaro di Savena in provincia di Bologna ha deciso di rifornire gratuitamente gli assorbenti alle sue dipendenti. Il progetto in questione si chiama “Pari è meglio”. A lanciarlo è stata MEP, azienda di marketing e comunicazione composta da nove dipendenti, cinque collaboratori esterni e un fatturato di 270 mila euro nell’ultimo anno.
Assorbenti gratis per la comunità studentesca dell’Università di Padova
Il turno per incentivare l’utilizzo di assorbenti gratis è ora quello dell’Università di Padova. La ricerca di soluzioni in quest’ambito è molto importante in una delle città con una maggiore popolazione universitaria. I
Il protettore al Benessere dell’Università di Padova è prontamente intervenuto spiegando:
“Siamo da sempre molto attenti alle esigenze di studentesse e studenti, impegnandoci nel rendere i luoghi del nostro ateneo inclusivi e accoglienti. Per questo motivo abbiamo avviato quasi due anni fa una sperimentazione che riguarda urgenze relative a un bene di primaria necessità. Ora andremo a rendere strutturale e capillare la presenza dei distributori”.
Il coordinatore di Studenti Per Udu Padova e membro del Senato accademico continua dicendo: “Gli assorbenti gratis sono una vittoria storica per la nostra associazione. Da anni denunciamo l’assurdità del costo di questi beni di prima necessità. Poco dopo le elezioni studentesche del 2020 abbiamo portato la discussione negli organi di Ateneo. Ma la questione si era arenata. Con il ricambio della governance, abbiamo ripreso la discussione con il nuovo prorettore al benessere e il prorettore al Bilancio ottenendo lo stanziamento dei fondi necessari per installare un distributore in ogni dipartimento”.
Le mestruazioni sono ai giorni d’oggi purtroppo ancora stigmatizzate. Rendere i distributori visibili all’interno degli spazi è un grande passo avanti! Poterne usufruire gratuitamente nei luoghi di istruzione lancia anche un importante messaggio di equità. L’Università che vogliamo deve essere un luogo inclusivo.
Anche in Italia è stata finalmente dichiarata guerra al costo spropositato degli assorbenti tassati come beni di lusso!
Assorbenti gratis: l’esempio della Scozia
La Scozia è il primo paese al mondo a rendere del tutto gratuiti i prodotti necessari durante il ciclo mestruale. Il parlamento ha infatti approvato un nuovo disegno di legge che per far diventare gratuiti assorbenti e tamponi. Gli stessi saranno disponibili non solo in farmacia ma anche in luoghi pubblici e spazi di aggregazione giovanile.
La proposta vuole garantire che i prodotti necessari durante le mestruazioni siano gratuiti e disponibili per chiunque ne abbia bisogno. E quindi soprattutto per proteggere le persone a basso reddito che non si possono permette tale acquisto.
Secondo le stime infatti, si può arrivare a spendere fino ad 8 sterline al mese (circa 12 euro). La situazione di difficoltà delle ragazze, infatti, non è da sottovalutare. Nel Regno Unito nel complesso:
- 10% delle ragazze non può permettersi di acquistarli;
- 15% fa fatica;
- 19% è passato a prodotti meno adatti a causa dei costi.
Qualche anno fa inoltre era stato varato un programma per distribuire i prodotti per le mestruazioni gratuitamente alle studentesse. Attualmente, nel Regno Unito, la cosiddetta “tampon tax” è al 5%. Invece in Italia l’Iva al 5% è applicata solo per i tamponi e gli assorbenti compostabili e biodegradabili. Per gli altri è ancora al 22%.
I presupposti ci sono, speriamo che continui la lotta a quello che pur essendo una necessità ha ancora i costi di un privilegio.