Display advertising: le caratteristiche della pubblicità display
Una delle forme di pubblicità online più utilizzate è il display advertising, o pubblicità display. Una campagna di pubblicità display si compone di immagini o video per promuovere brand, prodotti o servizi. Oggigiorno veniamo sottoposto a un enorme quantitativo di questa tipologia di annunci. Sono frequenti, infatti, sui motori di ricerca e sui siti web, ma anche su app e social media.
A differenza di forme di marketing organiche, si tratta di una pubblicità a pagamento. Tuttavia, di solito è molto efficace: per questo tantissimi brand e professionisti la utilizzano spesso con successo.
In questa breve guida analizzeremo in dettaglio ogni aspetto di questa forma di pubblicità digitale.
Display advertising: cos’è
Iniziamo dalle definizioni: con il termine “display advertising” intendiamo degli annunci visivi che vengono mostrati sul web. E non solo tra le pagine web in sé, ma anche su app e social media.
Di solito gli annunci display sono accompagnati da immagini o video banner. Sul contenuto multimediale è possibile fare clic: in questo modo, l’utente viene indirizzato al sito web o alla landing page relativa al prodotto o servizio sponsorizzato.
Il display advertising trova generalmente posto in alto su un sito o una app, lateralmente o nella parte inferiore.
A cosa serve una campagna di pubblicità display: obiettivi e scopi
Il display advertising può essere un valido alleato, ma è necessario stabilire i propri obiettivi perché funzioni adeguatamente.
Di solito, chi avvia una campagna di pubblicità display lo fa per migliorare la brand awareness. Con banner e altri tipi di pubblicità di questo genere è infatti possibile raggiungere un pubblico molto ampio.
Tuttavia, gli obiettivi di una campagna display possono essere vari. In generale, quando si vuole attirare l’attenzione o generare interesse, è possibile utilizzate questo tipo di pubblicità.
Le tipologie di pubblicità display
Non esiste un’unica tipologia di display advertising: gli annunci display sono tantissimi. Di seguito analizzeremo le tipologie più sfruttate quanto si intende fare display marketing.
Banner
La forma più semplice e utilizzata di display advertisting si basa sui banner.
In questo caso, l’annuncio è rappresentato da immagini, quadrate o rettangolari, che indirizzano l’utente a un sito o a una landing page.
Generalmente, le dimensioni del banner sono prestabilite e variano tra 300×250 e 728×90 pixel. In ogni caso, ad oggi si preferisce utilizzare banner adattivi, che siano cioè in grado di adattarsi alla schermata del dispositivo.
Interstitial display marketing
Gli annunci interstitial sono quelli che si aprono a tutto schermo su una pagina web o un’app. Possono essere composti da immagini o video.
Per poter proseguire con la navigazione, l’utente dovrà chiudere attivamente il display advertising.
Rich media
Questa tipologia di display advertising può essere ricondotta ai banner.
Tuttavia, rispetto ai semplici banner, come il nome stesso lascia intendere si tratta di annunci più ricchi.
Comprendono infatti diversi elementi interattivi, che possono variare tra moduli da compilare o slider da scorrere.
Video
Il display advertising può infine basarsi su annunci con video.
Si tratta di un formato molto attraente per gli utenti ed è utile quando l’intento del brand è quello di catturare istantaneamente l’attenzione.
Best practice per gli annunci display
Passiamo ora alle best practice per gli annunci display, ossia tutte quelle buone pratiche da conoscere prima di iniziare con il display advertising.
Innanzitutto, sebbene la creatività sia un must in ambito marketing, sarebbe opportuno mantenersi sul semplice.
Testi o elementi multimediali troppo elaborati potrebbero confondere gli utenti. Meglio puntare su annunci e CTA chiari e unici.
Gli annunci display, in secondo luogo, vanno necessariamente adattati agli obiettivi del brand. È ovvio che, se l’obiettivo è aumentare la consapevolezza legata al brand, il target dovrà essere più ampio. Se l’obiettivo sono le conversioni, invece, il target dovrebbe essere circoscritto a clienti e visitatori del sito web.
Il target, insomma, va adattato adeguatamente.
Attenzione anche alle piattaforme scelte.
Sarebbe opportuno affidarsi a piattaforme di display advertising in grado di offrire ottimizzazioni dinamiche. È importante, cioè, avviare campagne che siano in grado di adattare gli annunci non solo al target, ma ai singoli utenti. La maggior parte dei partner e delle piattaforme, comunque, ad oggi è in grado di adattare gli annunci in maniera dinamica tenendo conto di preferenze e cronologia degli utenti.
Pubblicità online e annunci di remarketing: una delle strategie più profittevoli
Spesso si ricorre al display advertising quando l’obiettivo è pubblicare degli annunci di remarketing.
Si tratta di una strategia che prevede di riagganciare l’attenzione degli utenti che hanno già svolto una determinata azione. Il classico esempio di annunci remarketing è quello dei banner mostrati a un utente che ha già visitato un determinato sito web.
In questo modo, al potenziale interessato viene mostrato un brand, un prodotto o un servizio verso il quale ha mostrato un interesse, senza però concludere alcun acquisto.
Il display advertising è una strategia molto profittevole di remarketing, in quanto si migliora la consapevolezza e l’esposizione del brand e si aumentano le possibilità che il potenziale interessato concluda l’acquisto.
Un annuncio del genere, non a caso, ha un ROI molto elevato.
Come impostare una campagna di display advertising che funzioni
Il display advertising si adatta a diverse realtà e a vari obiettivi, a patto di avere le idee chiare. Per impostare una campagna di pubblicità display, il primo passo chiave è quello di stabilire nei dettagli gli obiettivi.
Bisogna cioè avere ben chiaro cosa si intende ottenere dalla campagna. In base agli obiettivi, verranno stabiliti anche un budget adeguato e il target al quale riferirsi.
Come abbiamo già detto, infatti, il display advertising non rientra nel marketing organico, ma è a pagamento. Di solito, comunque, la pubblicità display è molto quotata in quanto prevede un costo per clic o per impression.
Google Ads, ad esempio, chiede un importo che dipende strettamente dalle impression generate o dal numero di utenti che hanno fatto clic sul banner.
In ultimo, per impostare una campagna che funzioni, è fondamentale identificare il proprio pubblico di riferimento. Questo perché gli annunci display sono altamente personalizzabili. È possibile, cioè, modificarli a seconda dello specifico target a cui ci si rivolge.