Detrazione tasse universitarie 2024 nel modello 730
In un’epoca in cui l’istruzione universitaria è fondamentale per il futuro dei nostri giovani, è importante conoscere tutte le opportunità di risparmio fiscale. La detrazione spese universitarie è uno strumento prezioso per studenti, genitori e contribuenti, permettendo di alleggerire il carico economico legato all’istruzione.
In questa guida, esploreremo come beneficiare della detrazione IRPEF del 19% per le spese universitarie nel Modello 730 2024.
Cos’è la detrazione spese universitarie?
La detrazione spese universitarie consente di sottrarre dal reddito imponibile il 19% delle spese sostenute per la frequenza di corsi universitari.
Questo include tasse di iscrizione, contributi per esami e altre spese correlate all’istruzione universitaria. L’art. 15, comma 1, lettera e) del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) disciplina questa agevolazione fiscale, rendendola accessibile sia per università statali che non statali, italiane e straniere.
Le detrazioni per spese universitarie offrono un sconto sull’imposta IRPEF dichiarata nella dichiarazione dei redditi per i costi sostenuti per la frequenza di corsi di laurea presso Università statali e non statali, corsi di perfezionamento o specializzazione universitaria, sia in istituti pubblici che privati, italiani o esteri.
A partire dal 2020, la detrazione spese universitarie è pienamente applicabile ai contribuenti con un reddito complessivo fino a 120.000 euro, diminuendo progressivamente fino ad annullarsi a 240.000 euro di reddito complessivo.
Per ottenere un risparmio fiscale, le spese universitarie devono essere inserite nel modello 730 2024 o nella dichiarazione dei redditi precompilata 730 2024, permettendo di recuperare parte dei costi dell’anno precedente. Normativamente, queste detrazioni sono regolate dal Testo Unico sulle Imposte sui Redditi, aggiornato dalla riforma fiscale 2024.
Come funziona la Detrazione IRPEF del 19%: riferimenti normativi
Secondo l’articolo 15, comma 1, lettera e) del DPR n. 917/86, è possibile detrarre il 19% delle spese sostenute per la frequenza di corsi universitari.
Questa detrazione si applica alle tasse di iscrizione e ai contributi per corsi di laurea, specializzazione, master, dottorati di ricerca e istituti tecnici superiori (ITS). Inoltre, è possibile detrarre anche le spese per l’acquisto di libri di testo e corsi di aggiornamento professionale.
Per beneficiare della detrazione, le spese devono essere sostenute nell’anno solare in cui si presenta la dichiarazione dei redditi. Ad esempio, per usufruire della Detrazione IRPEF del 19% nel Modello 730 2024, le spese dovranno essere sostenute durante il 2024 e poi indicate nella dichiarazione dei redditi presentata nel 2025.
Importi detraibili
- Università statali: le spese sono interamente detraibili.
- Università non statali: le spese sono detraibili fino a un massimo stabilito annualmente dal MIUR, basato sugli importi medi delle università statali.
Spese universitarie detraibili
Ecco un elenco dettagliato delle spese che possono essere detratte.
- Tasse di immatricolazione e iscrizione, anche per studenti fuori corso
- Soprattasse per esami di profitto e laurea
- Partecipazione a test di accesso ai corsi di laurea
- Frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione dei docenti
- Iscrizione e frequenza di Conservatori Musicali e istituti musicali pareggiati
- Frequenza di corsi universitari presso università estere, entro i limiti stabiliti per le università italiane
La stagione dichiarativa per richiedere la detrazione spese universitarie nel 2024 terminerà il 30 settembre 2024.
Sia chi presenta il modello 730 che chi presenta il modello Redditi PF deve rispettare questa scadenza per le detrazioni fiscali universitarie e altre spese deducibili.
Detrazione IRPEF per conservatori musicali e Università telematiche
Le spese per i Conservatori Musicali riguardanti i nuovi corsi istituiti ai sensi del DPR n. 12/2015 sono equiparate a quelle dei corsi universitari. Al contrario, le spese per i corsi di formazione del vecchio ordinamento sono considerate al pari della formazione scolastica secondaria.
Gli istituti musicali privati non sono inclusi, essendo al di fuori dei conservatori pareggiati. Inoltre, le spese universitarie per lauree conseguite all’estero non sono detraibili, anche se pagate a un’università pubblica statale.
Scuole di specializzazione per concorsi e accesso universitario
Le Scuole di Specializzazione, secondo l’Agenzia delle Entrate, sono considerate corsi di istruzione universitaria. Offrono diplomi riconosciuti per l’ammissione a concorsi per l’insegnamento nella scuola.
Le spese universitarie detraibili includono anche i costi per partecipare ai test di accesso ai corsi universitari a numero chiuso, se previsti dalla facoltà scelta e richiesti dall’ordinamento universitario.
Queste informazioni sono cruciali per chi cerca opportunità di istruzione universitaria e desidera beneficiare delle detrazioni fiscali relative alle tasse universitarie.
Detrazioni fiscali per spese universitarie: il principio di cassa
Le spese universitarie detraibili seguono il principio di cassa, che considera l’anno in cui la spesa è stata effettivamente sostenuta, indipendentemente dall’anno accademico di riferimento.
Questo principio è applicabile a tutti gli studenti, inclusi quelli fuori corso o lavoratori.
Se lo studente è a carico di altre persone, come i genitori, questi ultimi possono usufruire delle detrazioni per le spese universitarie. È importante che le spese siano ripartite tra i genitori in base al loro effettivo contributo, annotando sul documento la percentuale di ripartizione se diversa dal 50%. In presenza di un coniuge a carico, l’altro coniuge può considerare l’intera spesa sostenuta.
Detrazione università estere
Le spese per la frequenza di università estere sono detraibili ai fini IRPEF fino al 19% della spesa sostenuta. Questa detrazione è collegata ai costi dei corsi universitari italiani. Secondo la Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 18/E/16, per ottenere la detrazione bisogna considerare:
- La frequenza di corsi di istruzione nella stessa area disciplinare
- La zona geografica del domicilio fiscale del contribuente
In sintesi, il principio per la detrazione spese università estere è simile a quello per gli istituti privati in Italia. La detrazione IRPEF massima del 19% si applica fino agli importi massimi stabiliti nella tabella del decreto del Ministero.
Detrazione università telematiche: come ottenere la massima detrazione fiscale
La frequenza di università telematiche offre la possibilità di accedere a detrazioni fiscali, ma con un limite massimo.
Secondo la Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 18/E/2016, le spese per università telematiche possono essere detratte come quelle per università non statali. Ecco come:
- Considerare l’area tematica del corso;
- Riferirsi alla Regione dove l’università ha la sede legale per l’area geografica.
Il principio della detrazione spese per università telematiche è simile a quello per istituti privati in Italia. L’IRPEF consente una detrazione massima del 19% sugli importi definiti dalla tabella ministeriale.
Detrazione fiscale per corsi di laurea in teologia
La detrazione fiscale IRPEF del 19% è applicabile anche alle spese per i corsi di laurea in Teologia.
In particolare, le spese per la frequenza di questi corsi presso le università pontificie sono detraibili, con alcune limitazioni.
Secondo la Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 18/E/2016, queste spese rientrano nell’area disciplinare “Umanistico – Sociale” per quanto riguarda la detraibilità. La zona geografica di riferimento per la detrazione è la Regione in cui si svolge il corso di studi, anche se il corso è tenuto nello Stato Città del Vaticano.
Detrazione IRPEF per spese universitarie per familiari a carico
Secondo l’articolo 15, comma 2, del DPR n. 917/86, le spese universitarie per i familiari a carico, come i figli, sono detraibili dalle tasse. Per beneficiare della detrazione fiscale, i familiari devono essere fiscalmente a carico ai sensi dell’articolo 12 del DPR n. 917/86. Un figlio è considerato a carico se non ha percepito redditi superiori a:
- € 4.000,00 se ha meno di 24 anni;
- € 2.840,52 se ha più di 24 anni.
Casi di esclusione dalla detrazione fiscale
La detrazione fiscale non si applica a:
- Contributi versati all’università pubblica per il riconoscimento di titoli di studio esteri;
- Spese per l’acquisto di libri scolastici, strumenti musicali, materiali di cancelleria, viaggi in treno e spese di vitto e alloggio necessari per la frequenza scolastica.
Limiti alla detrazione per le università non statali
A fissare il limite massimo di spesa detraibile per le università private è il decreto MIUR, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2023. La detrazione per le spese universitarie 2023 per la frequenza di atenei non statali si applica al pagamento di tasse e contributi dovuti nei seguenti casi:
- Frequenza dei corsi di laurea
- Laurea magistrale e laurea
- Magistrale a ciclo unico
Per il periodo di imposta 2023 bisogna far riferimento al Decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2023. Gli importi massimi stabiliti tengono conto dell’area disciplinare degli studi e del territorio in cui hanno sede le università private che le studentessa o gli studenti frequentano. Le cifre più alte per cui è possibile beneficiare della detrazione del 19% riguardano i percorsi di studi di ambito medico di università private che si trovano al Nord.
Area disciplinare | Nord | Centro | Sud e isole |
---|---|---|---|
Medica | 3.900 euro | 3.100 euro | 2.900 euro |
Sanitaria | 3.900 euro | 2.900 euro | 2.700 euro |
Scientifico-tecnologica | 3.700 euro | 2.900 euro | 2.600 euro |
Umanistico-sociale | 3.200 euro | 2.800 euro | 2.500 euro |
L’allegato 1 del decreto divide i corsi di laurea per area disciplinare e fornisce una mappatura delle aree geografiche. In particolare, per quanto riguarda la zona geografica, sono inclusi:
- Nord: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna;
- Centro: Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio;
- Sud e Isole: Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Limiti alla detrazione per i corsi post laurea delle università private
Il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio riporta anche i valori da considerare per le spese universitarie sostenute per la frequenza di corsi post laurea gestiti da atenei privati:
- Corsi di dottorato
- Corsi di specializzazione
- Master universitari di primo e di secondo livello
In tabella la cifra massima per cui è possibile beneficiare della detrazione IRPEF del 19% territorio per territorio.
Corsi post laurea / Spesa minima detraibile | Nord | Centro | Sud e Isole |
---|---|---|---|
Corsi di dottorato, di specializzazione e master universitari di primo e di secondo livello | 3.900 euro | 3.100 euro | 2.900 euro |
Ai suddetti importi detraibili deve essere aggiunto l’ammontare della tassa regionale per il diritto allo studio universitario, come previsto dall’art. 3 commi 20-23 della L. 28 dicembre 1995 n. 549.
Detrazioni fiscali per spese universitarie
La Circolare n. 7/E/2018 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce le detrazioni fiscali per le spese universitarie. Ecco i punti salienti per ottimizzare il calcolo degli importi detraibili:
- Detrazione corsi di perfezionamento: le spese per corsi di perfezionamento sono detraibili.
- Imposta di bollo inclusa: nel limite di spesa stabilito dal Decreto Ministeriale è compresa l’imposta di bollo.
- Detrazione in base alla sede del corso: se il corso si tiene in una regione diversa dalla sede legale dell’università, considera l’area geografica del corso.
- Cambio facoltà o corsi: se lo studente cambia facoltà o corso e sostiene spese in aree diverse, applica il limite di spesa detraibile più alto previsto.
- Università statali e non statali: la detrazione per corsi in università statali è sull’intero importo, mentre per università non statali si applicano i limiti del Decreto MIUR.
Spese detraibili per Test di Ammissione Universitaria
Le spese per i test di ammissione universitaria sono detraibili.
Se uno studente ha partecipato a più test di ammissione – in università private situate in diverse regioni geografiche, oppure per corsi di laurea in università private appartenenti a diversi settori tematici – è importante verificare se lo studente si è iscritto a una delle facoltà o corsi per cui ha sostenuto il test.
Nel caso in cui si sia iscritto, le spese per i test di ammissione rientrano nel limite di detrazione stabilito per il corso scelto. Se non si è iscritto a nessun corso, si applica il limite di spesa più elevato tra quelli previsti per i corsi e le facoltà per cui ha effettuato il test.
Detrazioni fiscali per studenti universitari: risparmio sui canoni di locazione
Gli studenti universitari fuori sede possono beneficiare di agevolazioni fiscali significative. Oltre alla detrazione spese universitarie per corsi di laurea, esiste una detrazione del 19% sui canoni di locazione pagati, ideale per chi cerca un risparmio economico durante gli studi.
Tipologie di contratti di locazione detraibili
- Locazione a canone libero: contratti della durata di quattro anni, rinnovabili per altri quattro.
- Locazione a canone concordato: contratti di tre anni, estensibili per altri due, che richiedono un accordo territoriale tra le organizzazioni di operai e inquilini.
- Locazioni transitorie: contratti da sei mesi a due anni, specifici per le esigenze abitative degli studenti universitari, regolati dall’articolo 5 della Legge n. 431/1998.
Queste opzioni contrattuali sono perfette per studenti alla ricerca di soluzioni abitative fiscali vantaggiose, migliorando così la gestione delle finanze durante il percorso universitario.
Condizioni per beneficiare della detrazione fiscale per studenti fuori sede
La detrazione fiscale del 19% è disponibile anche quando la locazione riguarda una sola stanza di un appartamento. Tuttavia, questa agevolazione non si applica ai casi di subaffitto, in quanto non rientra nelle fattispecie previste dall’articolo 15 del DPR n. 917/86. Ecco i requisiti per ottenere l’agevolazione:
- L’università deve trovarsi in un comune distante almeno 100 chilometri dalla residenza dello studente;
- Deve appartenere a una provincia diversa.
Per verificare la distanza, si considera il percorso chilometrico più breve tra il comune di residenza e quello dell’università, calcolato secondo una qualsiasi delle vie di comunicazione esistenti, come ferroviaria o stradale, purché almeno uno dei collegamenti sia pari o superiore a 100 chilometri.
Massima detrazione fiscale per spese universitarie
Il limite massimo per calcolare la detrazione fiscale del 19% è di € 2.633 annui.
Questa detrazione fiscale è applicabile anche se i costi sono sostenuti per familiari a carico. L’importo di € 2.633 rappresenta il tetto di spesa complessivo per ciascun contribuente. Inserisci l’importo nella voce E8 del modello 730 utilizzando il codice 18 (“per le spese sostenute dagli studenti universitari iscritti a un corso di laurea in un’università situata in un Comune diverso da quello di residenza per canoni di locazione”). Includi le spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 18. Questo vale anche per un genitore che sostiene spese per più contratti relativi a più figli.
La detrazione fiscale è valida anche per le spese universitarie per locazioni all’estero. L’università deve essere sita in uno Stato membro dell’Unione Europea o in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo, rispettando i limiti già indicati.
Detrazioni e agevolazioni su spese universitarie: borse di studio
Le borse di studio rappresentano un’opportunità significativa per gli studenti universitari, offrendo supporto finanziario senza gravare sulle imposte. Le somme erogate a titolo di borsa di studio, assegno, premio o sussidio per studio o addestramento sono considerate redditi assimilati al lavoro dipendente. Pertanto, i sostituti d’imposta calcolano l’IRPEF, al netto delle detrazioni per lavoro e carichi familiari, trattenendola attraverso la ritenuta d’acconto. Devono inoltre fornire la Certificazione Unica (modello CU). Le detrazioni si basano sui giorni di frequenza universitaria, mentre per borse legate al rendimento accademico, competono per tutto l’anno. Tuttavia, non tutte le borse di studio sono soggette a IRPEF.
Borse di Studio esenti da IRPEF
Le borse di studio esenti da imposizione diretta includono quelle concesse:
- Dalle Regioni a statuto ordinario, secondo il D.Lgs. n. 68/2012, agli studenti universitari;
- Dalle Regioni a statuto speciale e dalle province autonome di Trento e Bolzano;
- Dalle università e istituti universitari per corsi di perfezionamento, scuole di specializzazione, dottorati di ricerca, e attività post-dottorato.
Il D.Lgs. n. 257/1991 esclude anche le somme per gli studenti delle scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia. Tuttavia, l’esenzione non si applica ai medici nei corsi di formazione specialistica in medicina generale, istituiti dal D.L. n. 325/1994. Inoltre, sono esenti le somme ricevute da cittadini stranieri in base ad accordi internazionali, come le borse di studio Erasmus Mundus finanziate dall’Unione Europea. Queste borse, erogate dalle università italiane, mirano a promuovere l’istruzione superiore europea e la comprensione interculturale.
Ricordiamo che le borse di studio esenti non contribuiscono al reddito complessivo ai fini IRPEF. Quindi, chi le riceve può essere considerato fiscalmente a carico di altri se non supera un reddito di:
- € 4.000,00 se sotto i 24 anni
- € 2.840,51 se sopra i 24 anni
Detrazione delle spese universitarie: come compilare il modello 730
Con l’invio del Modello 730, è possibile ottenere la detrazione spese universitarie private sostenute nel 2023.
Nella dichiarazione dei redditi, è necessario compilare i righi da E8 a E10 della sezione I, utilizzando il codice 13. Queste istruzioni si applicano anche per le spese universitarie pubbliche.
- Raccogliere la documentazione: conserva tutte le ricevute delle spese universitarie sostenute, inclusi i pagamenti effettuati per tasse, libri e alloggio.
- Calcolare l’importo detraibile: utilizza le linee guida fornite dal MIUR per determinare l’importo massimo detraibile, specialmente per le università non statali.
- Compilare il Modello 730: inserisci le spese universitarie nella sezione apposita (quadro E) del Modello 730. Indica gli importi totali delle spese sostenute e il calcolo della detrazione spettante (19% delle spese ammesse).
- Conservare i documenti: tieni a disposizione tutta la documentazione per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Esempio di detrazione Università Statale
Supponiamo che uno studente abbia sostenuto le seguenti spese nel 2023:
- € 2.500 per tasse di iscrizione all’università statale.
- € 3.00 per libri di testo e materiali didattici.
- € 1.200 per alloggio.
Il totale delle spese detraibili è € 4.000. La detrazione IRPEF sarà quindi il 19% di € 4.000, ovvero € 760.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’importo nel 730 può riferirsi a più anni, senza limitazioni per gli studenti fuori corso. L’importo deve includere le spese indicate nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere 13. Non sono detraibili le spese del 2023 rimborsate dal datore di lavoro come sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella sezione “Rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione – art. 51 Tuir” (punti da 701 a 706) della Certificazione Unica con il codice onere 13.
Esempio di detrazione Università Privata
Uno studente ha pagato € 9.296,00 all’Università Bocconi di Milano per un corso di laurea triennale in “Economia aziendale e management”.
Essendo la Bocconi un’università non statale, per calcolare le detrazioni fiscali bisogna fare riferimento al Decreto Miur. Questo corso:
- Appartiene all’area disciplinare “Umanistico-sociale”, classe L-18 “Scienze dell’economia e della gestione aziendale”.
- Si trova a Milano –> Lombardia –> Nord.
L’importo di riferimento per la detrazione è € 3.200,00. L’eccedenza non è detraibile. Questo importo va inserito nel rigo E8 con codice 13.
Le detrazioni per le spese universitarie rappresentano un’opportunità significativa per ridurre il carico fiscale e recuperare parte delle spese sostenute per l’istruzione. Essere informati su queste agevolazioni può fare una grande differenza per studenti e famiglie.
Ricorda di mantenere una documentazione accurata delle spese e di seguire le linee guida per compilare correttamente il Modello 730 2024. Per qualsiasi dubbio o necessità, non esitate a consultare un consulente fiscale.