Decision making: il processo per prendere decisioni
Anche se non ce ne rendiamo conto, il decision making è un aspetto fondamentale della nostra vita. Ogni giorno, infatti, ci troviamo a dover compiere una miriade di decisioni diverse. Alcune di queste scelte non sono significative, mentre da altre può dipendere il nostro futuro.
Affinché le nostre scelte si rivelino corrette nel lungo periodo, però, non è bene affidarsi al caso. Oltre che alla nostra capacità decisionale di base, è opportuno affidarsi ad alcune strategie specifiche.
Data la complessità dell’argomento, abbiamo deciso di dedicare questo approfondimento al decision making. Oggi scopriremo insieme come funziona, quali sono le variabili da considerare e come prendere decisioni giuste.
Cos’è il decision making
Quando parliamo di decision making, stiamo utilizzando un termine mutuato dalla psicologia. Questa scienza intende, utilizzando questo termine, un processo cognitivo.
La capacità decisionale permette di valutare tutte le diverse alternative e scegliere quella che, alla fine, ci porterà al risultato che desideriamo.
Ovviamente, la scelta avverrà solamente dopo aver analizzato adeguatamente tutti i dati a disposizione. Solo se una scelta viene adeguatamente soppesata e ponderata potremo essere certi che quella finale sia la decisione più giusta.
In contesto lavorativo, con il termine decision making indichiamo un’abilità molto richiesta. Si tratta infatti di una skill in grado di predire il successo, sia immediato, sia a lungo termine. Un’ottima capacità decisionale permette infatti di compiere scelte sagge, anche in situazioni stressanti e anche quando c’è poco tempo per decidere.
Correlazione con il successo sul lavoro
Saper prendere decisioni efficaci permette quindi di predire il futuro successo nel mondo del lavoro. Un lavoratore, soprattutto se si tratta di un leader, in grado di prendere decisioni strategiche, riuscirà infatti ad apportare risultati positivi all’azienda per la quale lavora.
Inoltre, ottime competenze in ambito del decision making permettono di aprire la strada per la crescita professionale.
In sostanza, una figura con buone capacità decisionali potrà ricoprire cariche di maggior responsabilità. Sul posto di lavoro, verrà percepito come un elemento affidabile e capace di fare scelte ad alto impatto.
Le sette fasi della capacità decisionale
Fare una scelta, comunque, è un’operazione complessa. Per avere la certezza che la scelta finale sia quella più corretta, infatti, è fondamentale passare attraverso le sette fasi che compongono un processo decisionale.
Il primo passo del decision making prevede la presa di coscienza della decisione. Ci si accorge, in parole semplici, che è arrivato il momento di fare una scelta.
La fase due della capacità decisionale è quella in cui il soggetto chiamato a prendere una decisione raccoglie tutte le informazioni utili alla scelta.
Si passa poi al terzo passaggio: si identificano, cioè, le possibili alternative, che derivano dalle informazioni precedentemente raccolte o da intuizioni.
La quarta fase di un processo di decision making prevede l’uso della nostra immaginazione. Bisognerà cioè valutare ogni prova a nostra disposizione, per immaginare ogni possibile risvolto apportato dalle varie scelte.
Alla fine di questa fase, si potrà passare alla scelta delle alternative valide, fino a trovare quella migliore.
Si potrà dunque passare alla fase 6, ossia quella dell’azione, durante la quale la scelta diventerà operativa. Non si tratta, però, della fase finale.
L’ultimo step, cioè il settimo passaggio della capacità decisionale, è quello in cui si analizzano le conseguenze delle proprie scelte.
È in quest’ultima fase che comprenderemo se la scelta che abbiamo compiuto è quella giusta e se l’obiettivo iniziale è stato soddisfatto o meno.
Decision making, esempi di abilità utili per le decisioni
L’abilità di decision making è ricca di molte sfaccettature. Il che significa che, per prendere decisioni efficaci, è necessario possedere diverse skill e abilità secondarie collegate alla capacità decisionale.
In primis, per prendere decisioni efficaci è necessario possedere ottime capacità di problem solving. Questa capacità consente infatti di analizzare un problema e di adottare la soluzione più efficace, che non necessariamente è quella più immediata.
Quando si parla di decision making, esempi di altre abilità utili sono quelli rappresentati dall’intelligenza emotiva e dal pensiero critico.
L’intelligenza emotiva è infatti quella dote che permette di gestire le emozioni anche in situazioni ambigue o stressanti.
La capacità di pensiero critico, invece, è fondamentale per la capacità decisionale, perché permette di analizzare al meglio i dati.
Infine, anche la capacità di lavorare in team in maniera profittevole è d’aiuto. Soprattutto in ambito lavorativo, le attività decisionali devono essere condotte insieme ad altri.
Saper collaborare con i colleghi è quindi essenziale. Spesso ci si troverà a dover collaborare con il team di lavoro per prendere decisioni. Cosa che rappresenta un valore aggiunto, in quanto poter contare su diverse prospettive permette di valutare tutte le alternative possibili e di scegliere quella migliore.
Il ruolo della creatività
Quando si parla di decision making, è importante non considerare solamente l’aspetto puramente logico del processo decisionale. Prendere decisioni efficaci, spesso, richiede una buona dose di creatività.
Spesso, come abbiamo già visto parlando dell’abilità di problem solving, non sempre la soluzione più corretta è quella immediata.
Saper pensare fuori dagli schemi ed in maniera creativa può condurre alla soluzione ottimale di problematiche particolarmente complesse.
Come prendere decisioni efficaci al lavoro
Cerchiamo ora di capire, in dettaglio, come applicare gli step del decision making quando si tratta di lavoro. Vedremo, cioè, come prendere decisioni efficaci in ambito lavorativo.
Innanzitutto, sarà fondamentale pensare a lungo termine. Quando si analizzano i dati per prendere una decisione, spesso si rischia di concentrarsi su quel che accadrà nell’immediato: un modo di fare che, alla lunga, si rivela scorretto.
È fondamentale pensare a quel che accadrà anche in futuro, oltre che adottare un approccio olistico.
Un altro aspetto fondamentale, come abbiamo detto, riguarda l’intelligenza emotiva. Sarà cioè necessario mantenere la calma anche in situazioni particolarmente stressanti. Le emozioni, spesso, giocano brutti scherzi: sarà importante domarle per fare la scelta giusta.
Infine, le scelte più corrette sul lavoro derivano spesso dall’ascolto altrui. Che si tratti di ascolto attivo rivolto ai colleghi o ad una figura che funge da mentore, poco importa. Un punto di vista fornito da un soggetto terzo potrà fornire indicazioni preziose per la decisione finale.