Da “Immaturi” alla vita reale: undici ragazzi ripetono tutti gli esami di maturità
Nel 2011 usciva in tutte le sale “Immaturi”, un film di Paolo Genovesi. I protagonisti sono ventisei ex studenti di liceo chiamati a ripetere l’esame di maturità. Dopo 20 anni, a causa di un disguido ministeriale, questi ragazzi ormai adulti avranno l’occasione di confrontarsi con se stessi. Una trama inverosimile? Non proprio. Undici ragazzi del liceo Galilei di Spadafora hanno vissuto un’esperienza simile, da “Immaturi” alla vita reale. Sono stati costretti a ripetere tutti gli esami con una nuova commissione. A volerlo è stato il TAR che ha messo in atto la sua decisione definitiva. Inutile nascondere la frustrazione non solo dei ragazzi ma anche delle loro famiglie. Vediamo perché si è verificata questa paradossale situazione e come è andata.
Ripetere la maturità: un passaggio importante
Spadafora, provincia di Messina. È l’estate del 2023 e gli studenti del liceo Galilei sostengono l’esame di maturità. Si tratta di un momento importante per tutti loro: lo condividono con altri 500 mila studenti coetanei del resto d’Italia. Una fase della vita fondamentale che è stata approfondita a più riprese da pedagogisti e psicologi dell’età evolutiva. Un momento che ogni generazione di studenti riconosce come fondamentale. Non solo per la carriera scolastica ma più in generale per la vita. Non solamente un diploma, insomma, ma un traguardo fatto di impegno, fatica e stress. Le emozioni in gioco sono tante e lo sanno bene i protagonisti del film di Genovesi: si sono ritrovati a dover ripetere l’esame dopo tanti anni.
Le origini della vicenda: da “Immaturi” alla vita reale
Quando la trama di un film assume i contorni della vita reale. È ciò che è accaduto a Spadafora dove una studentessa del liceo Galilei ha ritenuto di non meritare il suo voto di maturità. Assieme alla famiglia, la ragazza ha dunque fatto ricorso al TAR per quel voto inferiore al 70. Un risultato ritenuto non solo basso ma immeritato per il proprio percorso scolastico. L’insoddisfazione si è concretizzata così in nella richiesta di ripetizione di una prova così importante per il futuro di ogni studente.
La decisione del TAR
La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale ha sorpreso tutti. Dopo un’ispezione approfondita sono emerse delle irregolarità gravi. Si è deciso di far ripetere l’esame di maturità a tutta la classe. La studentessa non è dunque tornata da sola davanti alla commissione. Non è difficile immaginare la reazione delle famiglie di questi undici ragazzi. In molti si sono opposti alla decisione del TAR dichiarandosi pienamente soddisfatti del risultato delle prove. La scelta però è stata irremovibile fin dal momento in cui è stata presa. Una situazione definita paradossale anche dalla sindaca del comune di Spadafora: Tania Venuto ha dichiarato di conoscere molto bene la vicenda e di augurarsi chiarezza.
Ripetere la maturità: come è andata la vicenda del liceo Spadafora?
Il 20 settembre 2023 gli studenti dell’ultimo anno del Liceo scientifico Galilei hanno ripetuto l’esame di maturità. Ciò è accaduto nel malcontento generale di studenti e famiglie. La decisione del TAR non è stata annullata e in effetti i ragazzi hanno ritentato le prove. Il risultato è strabiliante quanto tutta la vicenda: per l’allieva che per prima ha fatto la denuncia è stato confermato il 69. Tutto è partito da lei e da quella prima prova giudicata irregolare. Ma quali sono le ragioni all’origine di questo ricorso? Sembra che il problema non sia stato solo il voto inferiore alle aspettative. La ragazza infatti ha denunciato soprattutto un comportamento della commissione sul quale si è cercato di fare chiarezza anche grazie alle Istituzioni locali.
Un aiuto negato: la denuncia di una maturanda in provincia di Messina
La studentessa del Galilei di Spadafora ha chiesto di rifare l’esame di maturità. Ciò è accaduto tramite ricorso al TAR e per ragioni che vanno al di là del voto finale. Sembra infatti che alla ragazza sia stato negato un aiuto in sede d’esame. Lo stesso aiuto invece non sarebbe stato negato ai suoi compagni. Alcuni tra loro dopo la maturità dovranno scegliere un percorso universitario. Da qui il voto finale ritenuto troppo basso ma confermato dalla ripetizione della prova. Si è riformata la commissione con nuovi docenti e tutta la classe ha ripetuto gli esami. I risultati delle due commissioni sono però molto simili tra di loro. Professori diversi hanno comunque portato alle stesse decisioni e alla conferma dei risultati ottenuti in precedenza.
Due decisioni identiche: ripetere la maturità
Tutto è partito da un 69 ritenuto troppo basso come voto di maturità. La denuncia è di una studentessa che secondo il suo avvocato si sarebbe trovata di fronte ad argomenti di esami difformi dai concordati. Il Corriere della Sera ha fatto il punto sulla vicenda: secondo la famiglia della ragazza l’esame sarebbe iniziato in modo inatteso solo per lei. Questo avrebbe generato una situazione di stress tale da compromettere tutta la prova orale. Il voto finale, conclude l’avvocato, non poteva corrispondere all’effettiva preparazione della studentessa: la media della ragazza era pari a 7,46/10 con più di 33 crediti maturati durante i cinque anni. Un background scolastico buono che non sarebbe stato coronato dal voto della maturità.
Per concludere
Abbiamo iniziato questo contributo parlando di un film comico e drammatico. Ci siamo ritrovati invece ad affrontare una vicenda reale. È la disavventura di undici ragazzi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Spadafora. Gli studenti hanno ripetuto l’esame di maturità a causa della denuncia al TAR di una compagna di classe. La ragazza tramite il suo avvocato avrebbe individuato delle irregolarità confermate poi dal Tribunale Amministrativo Regionale. La vicenda è finita il 20 settembre 2023, giorno in cui tra gli applausi generali i ragazzi hanno confermato i loro voti. Due commissioni diverse ma stesse decisioni per questi studenti e per le loro famiglie. Una storia surreale che sembra frutto dell’immaginazione di uno sceneggiatore cinematografico. Tutto questo ci insegna come in certi casi la vita reale riesca a superare la fantasia.