Come reagire se il colloquio di lavoro va male
Un colloquio di lavoro andato male fa parte del bagaglio di conoscenze ed esperienze di ciascuno di noi. Di certo, infatti, iniziare la ricerca di un’occupazione significa anche tenere in conto di venire scartati.
Analizziamo come affrontare e prendere consapevolezza di tale eventualità!
Colloquio di lavoro andato male: come reagire
Sviluppare consapevolezza
spesso la condizione che provoca ansia ed agitazione non è l’esito ma l’attesa della risposta. Una volta ricevuto il feedback la tensione, a prescindere del risultato, cala.
Ragionare con mentalità aziendale
Permette di riflettere in modo diverso rispetto al colloquio di lavoro andato male. Cercare di valutare in modo oggettivo senza sviluppare una percezione solo positiva del proprio operato. Comprendere dove si ha sbagliato permette di trovare delle spiegazioni razionale al rifiuto.
Ricominciare subito con altri colloqui, riprendendo il ritmo senza perdere di vista l’obiettivo. Essere scartati non deve trasformarsi in freno, altrimenti si rischia di restare bloccati e rischiare di perdere opportunità importanti.
Non concentrarsi sulle risposte negative come un giudizio verso la propria identità.
Riflettere sugli errori, che tutti compiono, serve a migliorare.
Comprendere il motivo del rifiuto tramite l’autocritica
- aver dato un’immagine errata della propria persona, ad esempio tramite un abbigliamento non adeguato o una risposta data d’impulso;
- aver espresso un’opinione forte su un tema sensibile, non coerente con i valori aziendali. Ad esempio, sul topic della sostenibilità o della politica;
- durante la conversazione, aver fatto emergere un elemento errato o gonfiato presente sul cv. Ad esempio, un livello di inglese più avanzato rispetto a quello reale.
- informarsi meglio sull’azienda prima di arrivare all’incontro;
- usare un linguaggio in linea con la cultura aziendale;
- curare l’abbigliamento ed arrivare puntuali;
- evita di esprimere opinioni forti su tematiche su cui i valori aziendali sono in netto disaccordo;
- preparare delle domande da fare all’esaminatore a fine colloquio per mostrare reale interesse e conoscenza dell’azienda;
- prepararsi sugli argomenti della selezione ed eventualmente fare delle simulazioni nei giorni precedenti.
Colloquio di lavoro andato male: come capirlo?
- l’esaminatore chiude l’incontro in modo frettoloso senza averci dedicato troppo tempo;
- non viene spiegato nel dettaglio l’iter di selezione;
- prevale la distrazione da parte del recruiter, che non presta nemmeno troppa attenzione alle risposte;
- postura e linguaggio del corpo indicano chiusura, come ad esempio braccia incrociate e contatto visivo evasivo;
- non viene richiesta una particolare disponibilità né fatto alcun elogio.
- inadeguatezza per la specifica posizione per cui si ha applicato;
- presenza di un altro candidato più in linea con le esigenze aziendali;
- impedimenti oggettivi, come ad esempio la necessità di avere una persona disponibile da subito;
- richiesta di stipendio fuori budget, troppa qualificazione o mancata aderenza con la cultura aziendale.
Processo di selezione del personale: come funziona?
Definizione del ruolo che la risorsa inserita avrà all’interno dell’azienda. Le caratteristiche ideali della figura vengono delineate tramite: osservazione diretta del lavoro, interviste ai soggetti che si occupano della mansione, rilevazione dei punti critici del lavoro.
Dopo aver compreso quali abilità un soggetto deve possedere per poter ricoprire tale ruolo vengono selezionati i candidati più adeguati e contattati per un colloquio.
Selezione del candidato.
Tramite incontri individuali, prove pratiche, conoscenza approfondita di personalità, motivazione ed abilità.
- test psicometrici: volti a valutare la personalità e l’attitudine del candidato;
- interviste situazionali: mettono il candidato di fronte ad un ipotetico scenario lavorativo, chiedendo di spiegare cosa farebbe;
- colloqui di gruppo: utili sia valutare la capacità di collaborazione in team sia di leadership.