Ansia: cos'è, i sintomi e come gestirla al meglio
L’ansia è considerato uno status per gli studenti e i lavoratori alle prese con la gavetta. Spesso però si incontra un abuso di questo termine da parte di molti che non ne conoscono i reali sintomi. Esistono differenti tra un classico stato di agitazione e quella che è invece la forma patologica.
Ansia deriva dal verbo latino deriva dal latino angere, letteralmente “stringere”. Un senso di costrizione, di pressione continua che non se ne va. Esistono però dei modi per controllarla e non lasciare che influenzi in modo preponderante la vita professionale e privata.
Ansia patologica e disturbo classico
Lo stato di agitazione nella forma fisiologica è scatenata contro uno stimolo preciso: una scadenza prossima, un colloquio o un esame. Si tratta di uno stato di tensione, sia psicologico che fisico. La persona si sente in stato di allerta e spinta a trovare una soluzione rapida. In questo caso non è nulla di preoccupante poiché la fonte dell’ansia è nota.
Esiste però anche una forma patologica di questa condizione che prende il sopravvento sull’individuo. La persona si sente limitata e in stato di perenne incertezza su come agire e comportarsi. In questo caso l’agitazione non è riconducibile ad uno stimolo o una situazione precisi ma è una sensazione vaga. Può naturalmente ripercuotersi sugli eventi prossimi che sembrano esserne la causa, come un esame. Tuttavia i sintomi non svaniscono e si presentano a sorpresa.
Il motivo possono essere eventi passati o altri disturbi a cui l’ansia patologica è correlata. Nella vita di tutti i giorni diventa impossibile rispettare la routine e anche mantenere stabili le proprie relazioni. La persona inizia a manifestare comportamenti di difesa o addirittura a dare segni di paranoia.
I sintomi neurovegetativi
Trattandosi di una condizione psicofisica, l’ansia tende a dare sintomi psicosomatici anche molto evidenti. In questo caso anche se si sa che la persona è ansiosa è bene comunque portare attenzione perché possono anche essere segnali di situazioni più gravi (infarto). E in ogni caso tendono a peggiorare se ignorati o sottovalutati. Chi ne soffre dovrebbe avvisare i suoi contatti stretti di questa condizione per ricevere aiuto.
I sintomi fisici più comuni sono di seguito elencati:
- Difficoltà a respirare. Un senso di oppressione toracica e di difficoltà a fare respiri profondi. Si può arrivare a uno stato di dispnea, anche detta fame d’aria. Può sembrare simile ad un attacco d’asma ai poco esperti.. La differenza è che a volte si ha anche un respiro accelerato, mentre chi soffre d’asma di solito incontra difficoltà nell’espulsione dell’aria.
- Vertigini. Sensazione di testa leggera e percezione dell’equilibrio distorta. Chi è in ansia può apparire disorientato e traballante, come se non capisse come muoversi nello spazio circostante. Associato spesso c’è anche una sensazione generale di forte stanchezza o debolezza.
- Sudorazione eccessiva. Che sia caldo o freddo, la persona inizia a sudore copiosamente sotto le ascelle o nella zona del collo e del viso.
- Bocca secca. All’improvviso sembra che l’individuo non abbia più saliva, facendo fatica a parlare. Si presenta associata e correlata alla forte sudorazione già nominata. A livello della gola si avverte invece la classica sensazione di “nodo”.
- Battito cardiaco accelerato. Il suono di ogni contrazione cardiaca rimbomba in testa e nelle orecchie, come dopo una corsa.
Segnali psicologici
- Irritabilità e impazienza. Tutti possono arrabbiarsi, ma in questo caso ogni piccolo cambiamento o imprevisto diventa fonte di litigi o atteggiamenti indisponenti.
- Disturbi della memoria. All’improvviso l’individuo sembra dimenticare oggetti che prima aveva sempre a portata o a scordare appuntamenti quando era sempre organizzato. Si tratta di una reazione di autodifesa per eliminare ulteriori fonti d’ansia.
- Disturbi del sonno. Il più classico è l’insonnia, l’incapacità di rilassarsi per ricaricare il cervello. Ma anche una modifica degli orari in cui si dorme è associata a questo disturbo.
- Depersonalizzazione. In altre parole cambiamento della personalità. Chi era solare diventa turbato, chi era serio e posato diventa esuberante. Il cambiamento è tale da venire notato da chiunque.
- Perdita del senso della realtà. Percepire un leggero errore come una catastrofe, convincersi che gli altri siano nemici o ostacoli…sono tante le eventualità che possono presentarsi.
Imparare a gestire l’ansia