Accademia di Modena: criteri ammissione e sbocchi lavorativi
L’Accademia di Modena vanta una storia lunga secoli iniziata nella seconda metà del ‘600. Il primo a ideare il progetto di questo istituto fu il Duca Carlo Emanuele II che però morì prima di vederlo realizzato. Il primo palazzo dell’accademia si iniziò a costruire nel 1675 e continuò a ospitare gli allievi fino al 1943. Dopodiché fu distrutto dai bombardamenti.
All’interno dell’accademia si possono frequentare corsi di diversa durata: biennale, sesennale, triennale o magistrale. Accanto agli insegnamenti che forniscono titoli di laurea si svolge l’addestramento vero e proprio (compresi gli studi di strategie militari). Di seguito vedremo quali strade offre agli ufficiali che qui si diplomeranno e come è organizzata al suo interno.
Accademia di Modena: prove di ingresso
Per ambire ad entrare all’interno di questo istituto occorre innanzitutto aver conseguito un diploma di scuola superiore adatto all’iscrizione per l’Università. Le prove di selezione variano a seconda che si intenda accedere alla formazione per l’Esercito Italiano oppure a quella per diventare carabiniere.
Gli esami di ammissione dell’Accademia di Modena per l’Esercito prevedono una prova scritta di preselezione, a cui segue un secondo scritto di selezione culturale. Si sonda poi la conoscenza dell’inglese, l’efficienza fisica e una prova orale di matematica. Per chi intendesse entrare nel Corpo Sanitario c’è anche uno scritto di chimica, fisica e biologia.
Per quanto riguarda la selezione per l’Arma dei Carabinieri anche qui è prevista una prova di preselezione. Segue uno scritto per sondare la conoscenza dell’italiano e uno di lingua inglese. Poi si prosegue con la prova di efficienza fisica e una prova orale di cultura generale e sulle materie che sono indicate nel singolo bando.
In entrambi i casi oltre ai test elencati si effettuano gli accertamenti attitudinali e psicofisici per comprendere se i candidati siano effettivamente predisposti a tali ruoli. I bandi di concorso per l’accesso all’Accademia di Modena sono stabiliti da decreti appositi e pubblicati ogni anno. Dal 182° concorso hanno diritto di partecipare all’ammissione anche candidati di sesso femminile.
I corsi dell’accademia
All’interno dell’istituto ci sono vari corsi di durata diversa. Il più breve è quello biennale previsto per l’Arma dei Carabinieri, che va però integrato con la laurea quinquennale in Giurisprudenza che si può conseguire alla Scuola Ufficiali di Roma. La formazione in tutto dura quindi sette anni.
L’Accademia di Modena eroga poi tre corsi di durata triennale. Questi sono Varie Armi dell’Esercito, Arma dei Trasporti e Materiali e infine il percorso per entrare nel Corpo degli Ingegneri. Ciascuno di questi corsi permette di conseguire la triennale in Scienze Strategiche e Ingegneria. Si può proseguire con un biennio di specializzazione a Torino (Scuola di Applicazione).
Ci sono poi due corsi di durata quinquennale, ossia quello per il Corpo di Commissariato che come nel caso dell’Arma dei Carabinieri va integrato a Roma. L’altro percorso di cinque anni è per gli allievi del Corpo Sanitario e conferisce la laurea in Veterinaria o Chimica e Tecnologie Farmaceutiche.
Chi entra nel Corpo Sanitario ma completa il corso da sei anni consegue invece la laurea in Medicina e Chirurgia. Accanto a questi percorsi ce ne sono altri previsti però per chi partecipa ai concorsi per laureati e che mirano a integrare le loro conoscenze in ambito militare. Si tratta dei Corsi per Ufficiali a nomina diretta.
L’addestramento all’Accademia di Modena
Per quanto riguarda la preparazione militare invece questa comprende sia materie teoriche che pratiche. Le prime comprendono lezioni di etica militare compresa la parte legata al comando, struttura e funzionamento delle armi in dotazione. Si aggiungono anche le materie di cartografia e topografia oltre all’insegnamento del lessico in uso alla NATO.
Gli allievi dell’Accademia di Modena durante l’addestramento si esercitano anche nel tiro con le armi di reparto, abilità di cui devono dare prova per passare di qualifica. Si addestrano nel lancio con paracadute e praticano esercitazioni di orienteering in ambienti diversi che proseguono anche durante dei campi organizzati dall’accademia (boschivo, montano…).
Al termine di ogni anno accademico gli allievi avanzano di grado seguendo l’addestramento militare. Dopo il I° anno sono abilitati come comandanti di squadra, al termine del secondo diventano comandanti di pattuglia. Infine, terminando il terzo anno, l’istituto li abilita come comandanti di plotone.