Virgilio: biografia e opere dell’autore latino
Publio Virgilio Marone, il celebre poeta romano autore delle opere più importanti di letteratura latina, ha lasciato come eredità un enorme influenza sull’intera letteratura a lui successiva.
Ma chi era esattamente Virgilio? Scopriamo insieme la sua vita.
Come Virgilio è diventato il massimo poeta di Roma
Inizio stesura delle opere: le Bucoliche
La vita contadina: le Georgiche
Composto tra il 36 a.c. e il 29 a.c. a Napoli le Georgiche, suddivise in quattro tomi, sono il secondo capolavoro riconosciuto di Virgilio. L’opera risente dell’influenza degli scritti agricoli di Varrone e della cerchia letteraria a cui era Virgilio era stato introdotto da Orazio, ormai divenuto amico intimo. La scrittura ha uno stile meditato e erudito, con un forte riferimento alla poesia greca ellenistica. L’ aspetto didascalico è preponderante, con uno sforzo di trasformazione in poesia di dettagli tecnici e astronomici, di per sé estranei all’ambito.
Anche se al centro della narrazione ci sono il tema del lavoro nei campi, il reale scopo è regalare un modello di suddivisione della società. Il poema, prezioso di consigli per la vita contadina, infatti tratta anche più genericamente i problemi del vivere stesso. Le varie digressioni presenti, tra cui le guerre civili e la peste negli animali, oltre a un’architettura formale ben definita dell’opera donano una polarità tra vita e morte che invita alla riflessione.
Il capolavoro letterario: l’Eneide
L’opera più celebre di Virgilio, venne composta in un vasto arco di tempo che va dal 29 a.c. al 19 a.c. In un periodo in cui l’epica si ispirava prettamente a Ennio, l’ Eneide si pone invece come proposito quello di riprendere l’epica tradizionale latina, tra cui in primis quella di Omero. Ispiratosi al Iliade e l’Odissea, l’ Eneide, suddivisa in dodici libri racconta le peripezie di Enea e la guerra di Troia.
Di denso significato politico e storico, Virgilio presta particolare attenzione al linguaggio, molto elevato, colto e distante dalla lingua all’epoca in uso. La grande novità presente nell’opera è l’introduzione di collegamenti delle parole con termini non poetici di livello medio.
Per il resto:
- Il verso dell’esametro è portato al massimo della sua regolarità e flessibilità;
- gli arcaismi e poetismi ampiamente sviluppati;
- l’ allitterazione motivata e regolata;
- gli epiteti introdotti frequentemente per coinvolgere e introdurre l’analisi psicologica del personaggio.
Pensiero di Virgilio e opere non certe
La caratteristica basica e rivoluzionaria di Virgilio è l’estrema attenzione alla soggettività e la possibilità data al lettore di spunti di riflessione. Tutte queste modalità vengono mitigate dalla funzione oggettivante proclamata dall’autore. Questo miscuglio di intenti e le sue indubbie capacità letterarie, contribuirono a conferire a Virgilio l’appellativo di Omero Romano, nonché poeta più importante dell’intero periodo romano. Fu Virgilio il modello con cui chiunque successivo a lui dovette confrontarsi. Estremo omaggio a Virgilio venne fatto da Dante Alighieri, che lo rese guida del protagonista attraverso il Purgatorio e l’Inferno.
A Virgilio sono attribuiti alcuni componimenti giovanili di dubbia autenticità:
- Alla spicciolata,
- La focaccia;
- L’ostessa;
- Maledizioni;
- L’airone;
- La zanzara;
- L’Etna.
La questione, aperta in epoca moderna, non ha ancora ottenuto un risultato certo.