Violenza scolastica: la Camera approva la legge
La Camera ha di recente approvato la proposta di legge contro la violenza scolastica. Il provvedimento, che passa ora al Senato, comprende l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico; la definizione di campagne di informazione e sensibilizzazione; l’introduzione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti dei professori. Il testo stabilisce anche una serie di sanzioni se la violenza è commessa a danno di dirigenti scolastici, docenti, educatori e personale amministrativo.
Analizziamo insieme cosa prevede il nuovo testo sicurezza del personale scolastico!
Indice
Legge contro la violenza scolastica: di cosa si tratta?
Il Ministero dell’Istruzione, di fronte ai ripetuti episodi che vedono docenti, presidi e personale scolastico vittime di violenze da parte di allievi o genitori, ha deciso di intervenire.
La nuova proposta contro la violenza scolastica è stata approvata dalla Camera con 150 voti favorevoli, nessuno contrario e 107 astenuti.
Nel provvedimento si prevede:
- istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico presso il Ministero dell’istruzione;
- avviamento di campagne di informazione e sensibilizzazione da parte del ministero;
- introduzione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico in data 15 dicembre;
- modifiche al codice penale con un’aggravante ove la violenza venga commessa a danno di dirigenti scolastici, docenti, educatori e personale amministrativo.
Nello specifico, l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico è un organo in dovere di:
- monitorare il fenomeno della violenza;
- relazionare al Parlamento i risultati;
- indicare al Ministero dell’istruzione le iniziative da prendere per migliorare i rapporti tra studenti, professori e genitori;
- istituire in supporto corsi di formazione per gli insegnanti e i progetti di prevenzione del disagio giovanile.
Con tutti questi interventi, lo Stato dimostra di appoggiare il personale scolastico mediante una risposta forte e decisiva.
Legge contro la violenza scolastica: ulteriori modifiche e pene più severe
La proposta di legge contro la violenza scolastica punta a modificare alcune norme del codice penale introducendo un’aggravante. Ad oggi, infatti è punito chi esercita violenza, offende o minaccia pubblici ufficiali, categoria di cui fa parte l’intero personale scolastico. Si tratterebbe di aumentare la pena di un terzo per un allievo che infrange questa legge, e della metà se a commettere il reato è un genitore.
Inoltre, si sta lavorando ad un’ulteriore norma contro chi aggredisce un dipendente scolastico, la quale:
- prevede la difesa da parte dell’Avvocatura dello Stato
- consente che lo stesso si costituisca parte civile nel giudizio penale
- contempla la presunzione di danno reputazionale, in modo da rendere automatico il risarcimento
Come è evidente, nella maggior parte dei casi a rispondere dei reati saranno minori. E saranno i genitori stessi a dover rispondere e farsi carico degli eventuali reati, in quanto responsabili dell’educazione dei figli.
Infine, il disegno di legge, prevede cambiamenti nella valutazione del comportamento degli studenti attraverso il voto di condotta. Si prevede infatti di renderlo decisamente più influente in quanto:
- entrerà a far parte del calcolo della media scolastica;
- inciderà sull’esame di maturità;
- verrà considerato nell’arco dell’intero anno scolastico e non più per quadrimestre;
- porterà ad una bocciatura con il 5, mentre con il 6 si verrà rimandati.
Interventi possibili
La legge contro la violenza scolastica entra in gioco in un momento in cui la frequenza di questi episodi è diventata allarmante. Ad oggi è evidente una sorta di analfabetismo emotivo che porta ad una mancanza di empatia. È dunque evidente la necessità di intervenire per neutralizzare tali elementi prima che si radichino nella personalità.
Come abbiamo visto insieme, la proposta della Lega inasprisce le pene per chiunque usi violenza in ambienti scolastici. Ma non tutti sono d’accordo. Per molti il problema della violenza scolastica dimostra un profondo disagio giovanile da non combattere con metodi repressivi, ma da affrontare tramite:
- iniziative di ascolto;
- formazione;
- promozione di un modello di scuola impegnata nel formare cittadini consapevoli.
Esistono inoltre anche degli interventi che i genitori possono implementare per provare a risolvere la situazione e prevenirne successive:
- parlarne con il proprio figlio;
- confrontarsi con il dirigente scolastico o gli insegnanti della classe;
- consultare un professionista della salute mentale.
Lavorare in sinergia è fondamentale per offrire un ambiente protettivo che sostenga i giovani più vulnerabili. Tutte le esperienze devono basarsi sull’impegno di chi conosce il contesto del giovane e può agire su di esso per:
- favorire un’esperienza educativa significativa e positiva;
- instaurare un rapporto di fiducia e rispetto con il giovane;
- offrire strumenti concreti alternativi per superare le difficoltà.
Violenza scolastica un problema sempre più attuale
Ad oggi, sicurezza a scuola e bullismo sono dei problemi estremamente gravi da affrontare. Un’indagine condotta dall’Osservatorio Indifesa, condotta su un ampio campione di giovane riporta che:
- 70%: ritiene che non si agisca abbastanza in contrasto della violenza scolastica
- 6 su 10: hanno assistito ad atti di bullismo
- 50% è stato vittima
Come è evidente, riuscire a cogliere i segnali di questi episodi di violenza a scuola il prima possibile, è molto importante. Non è semplice individuare queste situazioni a scuola. Gli studenti che ne sono vittima infatti, di solito, non ne parlano direttamente con genitori o insegnanti. D’altro canto, chi compie atti di bullismo a scuola tende a essere discreto a casa.
Le motivazioni principali sotto questo comportamento sono da ricondursi a:
- imitazione dei compagni;
- insicurezza, gelosia e problemi di autostima;
- desiderio di ammirazione.
Di certo è necessario che i genitori accompagnino il figlio per uscire dalla situazione in cui si trovano. Per farlo è necessario:
- non negare quanto accaduto ma assimilare l’informazione ricevuta, e informarsi al meglio sull’accaduto;
- mostrare le conseguenze serie dei propri atti al figlio senza minimizzare: far comprendere che tale comportamento inaccettabile e cercare di capire qual è il motivo che l’ha spinto a compierlo. A volte questi atti nascondono una sofferenza che non si riesce ad esprimere;
- chiedere di scusarsi ed assumersi le proprie responsabilità.
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