Viaggi di istruzione: scattano le alternative low cost e gite brevi
I viaggi di istruzione durante il percorso di formazione di primo e secondo grado non sono sempre accessibili a chiunque. Le motivazioni sono le più varie e differenti.
Analizziamo la situazione insieme.
Viaggi d’istruzione nelle scuole: la situazione attuale
- pandemia di Covid-19;
- mancanza di professori disponibili nel ruolo di accompagnatori;
- punizioni come misura disciplinare;
- crisi energetica;
- inflazione.
- solo il 18% degli studenti sul totale è già stato in la gita;
- 30% è in partenza come da programma nei prossimi mesi;
- 17% non è ancora stata organizzazione;
- 28%: non sarà organizzata.
- rifiuto degli insegnanti è predominante con un 34%. La responsabilità di accompagnare bambini è in effetti estremamente alta;
- questioni economiche. Il peso dei costi di viaggio, come ad esempio albergo, trasporti, pasti, impatta notevolmente Le stesse sono al 15% esplicite per via dei costi elevati e 7% implicite ove non si raggiunge un numero sufficiente di partecipanti;
- motivi disciplinari al 17%.
Durata ridotta
La durata dei viaggi di istruzione e i costi medi sono un segnale inequivocabile sulla condizione economica delle famiglie italiane. I dati riportano che il 43% delle gite prevede di dormire fuori tra i due e i tre giorni. Solo il 16% è arrivata a sfiorare la settimana intera.
La durata ridotta è di certo collegata alla necessità di una spesa minima. Questa si attesta ad una cifra non superiore ai 400 euro. Alcuni istituti scolastici riescono inoltre a ridurla a 200 euro. Altri ancora devono invece mettere in conto di spendere una cifra complessiva di 600 euro, se non di più.
Tuttavia, non sempre la mancata adesione dei singoli è legata alla scarsità di risorse finanziarie.
Tra gli studenti che hanno deciso di non aggregarsi alla propria classe in partenza per la gita le motivazioni prevalenti sono:
- mancato desiderio di socialità nel 36% dei casi;
- motivi economici al 30%;
- diffidenza dei genitori nel 17%.
È necessario ricordare come il viaggio di istruzione ha una forte valenza formativa, sia a livello culturale sia per la crescita personale dei giovani.
Purtroppo per molti rimane però impossibile per provvedimento disciplinare, o mancanza di docenti disponibili o mancanza di disponibilità economica.
Una soluzione già attuata in molte scuole per ovviare al problema è quella di fare gite brevi e dal budget contenuto. È infatti possibile scoprire e riscoprire luoghi pieni di arte e storia in zone vicine alla propria.
Il caso di Palermo
Esistono anche casi in cui i ragazzi decidono volontariamente di non partecipare ai viaggi di istruzione per protesta.
Questo è ciò che è accaduto in una scuola di Palermo. Qui la preside ha infatti imposto all’allieva con disabilità di essere accompagnata da un genitore durante la gita scolastica. La problematica della gita negata ha sollevato l’ira dei compagni di classe, che hanno rinunciato in blocco per solidarietà.
La dirigente scolastica aveva infatti portato avanti pretese non necessarie. Il medico stesso della ragazza aveva assicurato che non era per nulla necessario. Valutandola anzi come controproducente. Da qui la protesta dei suoi compagni che tutti insieme, hanno boicottato l’uscita per non lasciarla sola.
La ragazzina soffre di una patologia complessa, che le permette comunque di condurre una vita al pari degli altri coetanei grazie ai farmaci. Per evitare problematiche, la madre si era inoltre resa disponibile a partire di nascosto, così da poter intervenire solo in caso di bisogno. Ma la preside non ha dato lo stesso il via libera. La ragazza avrebbe potuto partecipare alla gita solo se la madre fosse stata al suo fianco per tutta la durata del viaggio. La soluzione è stata dichiarata inaccettabile sia dalla diretta interessata che dai compagni, in quanto lesiva dei diritti dell’allieva.