Università: Ministro Bernini annuncia sconti per fuori sede e più posti letto
Il Ministro Bernini ha annunciato l’avvio di interventi considerevoli a favore degli studenti presso Università. Al centro di questa manovra, che stando alle fonti ufficiali avverrà in tempi brevi, sono gli studenti fuori sede con Isee medio-basso.
Cerchiamo di analizzare insieme la situazione al meglio.
Manovra della Bernini: affitti per fuori sede all’Università
- fuori sede iscritti alle università statali;
- appartenenti a famiglie con un Isee non superiore a 20.000 euro;
- non usufruenti di altri contributi pubblici per l’alloggio.
- 300 milioni: di rifinanziamento, come prescritto dal disegno di legge di bilancio per il 2023per 7.500 posti letti da realizzare entro febbraio 2023;
- 167 milioni statali: finanziamenti previsti dalla legge 338 del 2000;
- 150 milioni: destinati al bando in scadenza per identificare 938 alloggi.
Obiettivi e credibilità della riforma
- incentivare la realizzazione di nuove strutture per l’alloggio degli studenti;
- triplicare i posti per gli studenti fuori sede, aumentandoli da 40.000 a 100.000 entro il 2026;
- favorire l’apertura del mercato agli investitori privati e ai partenariati pubblico-privati per lo sviluppo dell’offerta residenziale universitaria;
- aumentare il numero di borse di studio;
- mettere in regola i giovani ricercatori.
- avviato il primo passaggio dei fondi destinati alla ristrutturazione degli spazi universitari. E quindi aule, laboratori, spazi comuni e così via;
- ottenuto risorse per le progressioni di carriera dei ricercatori;
- raggiungimento di tutti gli obiettivi del PNRR nel secondo semestre del 2022.
Riforma Bernini punto per punto
Come abbiamo analizzato insieme il MIUR ha centrato tutti gli obiettivi del PNRR anche per il secondo semestre del 2022. Perno del programma ministeriale è stata la riforma del regolamento su investimenti e su alloggi per studenti attraverso i decreti di attuazione.
Analizziamo ora punto per punto la Riforma Bernini in previsione dal 2023 in avanti:
- creazione e assegnazione di posti letto per studenti in base al sistema legislativo esistente e al nuovo sistema legislativo (almeno 60000 posti letto in più);
- entrata in vigore della legislazione volta a modificare le norme vigenti in materia di alloggi per studenti;
- agevolazione del rinnovo delle strutture esistenti;
- semplificazione della presentazione, selezione e realizzazione dei progetti;
- possibilità di finanziamento anche a investitori privati;
- modifica del regime di tassazione per assicurare la sostenibilità degli investimenti privati;
- ridefinizione degli spazi degli alloggi: meno spazi comuni e più camere singole;
- incremento del 30% della percentuale di risorse destinata ai fini premiali;
- incremento di 700 euro per le borse di studio;
- garanzia di continuità per gli interventi a sostegno della crescente domanda degli studenti fuori sede;
- borse di studio per studenti con disabilità e per orfani e figli di vittime del terrorismo.
Cifre stanziate per le Università
Riportiamo ora le cifre stanziate più significative della riforma Bernini:
- 500 milioni in più per le borse di studio;
- 300 milioni per l’housing universitario;
- 40 milioni per la progressione di carriera dei ricercatori. Sono state infatti sbloccate le risorse non ancora assegnate per promuovere la carriera dei giovani ricercatori nelle università statali;
- 5 milioni per borse di studio degli specializzandi di Medicina: risorse aggiuntive che andranno ad integrare il Fondo sanitario nazionale per il 2023.
- 30 milioni per il ripristino dei contributi e della quota premiale delle università non statali: ripristinato il finanziamento ordinario delle università non statali disposto solo per il 2021;
- 15 milioni per il rilancio del CNR. Per il 2023 è stato stanziato un contributo straordinario di 15 milioni per il piano di rilancio del Consiglio nazionale delle ricerche.
- 150mila euro all’anno sono destinati a borse di studio per orfani e figli vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
La Bernini conclude dicendo: “In Legge di Bilancio abbiamo posto le basi per interventi di ampio respiro che guideranno il nostro lavoro nei prossimi anni. Ringrazio il premier Meloni, il Governo e tutto il Parlamento per la sensibilità dimostrata verso i temi dell’università, dell’alta formazione e della ricerca. Il diritto allo studio può contare, oggi, su risorse importanti, coprendo in alcuni casi il vuoto finanziario che si sarebbe verificato al termine degli stanziamenti previsti dal PNRR. Un piano che è un treno che passa una sola volta: sta a noi coglierne le opportunità e garantire continuità ai progetti andando oltre il 2026”.