Terza prova maturità: guida alla prova

Terza prova maturità

Com’è strutturata la terza prova maturità


La terza prova maturità è forse quella che più di tutte confonde i candidati, infatti devono aspettarsi un compito che riguarda quattro materie a scelta non del Miur ma della commissione d’esame perciò non solo varia da scuola a scuola ma anche da classe a classe.

Durante l’anno scolastico vengono fatte delle simulazioni durante le quali gli studenti prendono confidenza con la modalità della prova ma le materie possono benissimo essere differenti rispetto a quelle affrontate durante queste esercitazioni.
Nel quizzone possono pertanto comparire domande su qualunque materia tranne una prova scritta di italiano o una prova caratterizzante, già affrontate durante la prima e la seconda prova dallo studente.
La struttura è inconoscibile fino al momento della presa visione per i motivi spiegati e in base a ciò non esiste nemmeno una tempistica standard, la quale varia a seconda dei compiti presentati.

Sono disponibili tutte le informazioni sull’esame di maturità per restare aggiornati sulle prove d’esame.

In cosa consiste la terza prova maturità


Nel sito del ministero si legge che la terza prova maturità è ideata per accertare le competenze, le conoscenze e le capacità di ciascun ragazzo sulle materie studiate durante l’ultimo anno: per questo motivo non può sussistere una strutturazione da parte del ministero ma viene preparata dalla commissione d’esame di quell’anno, anche se vengono previste sei tipologie all’interno delle quali muoversi.
La tipologia A prevede una trattazione sintetica su cinque quesiti a carattere pluridisciplinare, la tipologia B prevede dei quesiti a risposta singola nella quale compaiono una decina di domande alle quali si dovrà rispondere in modo conciso, mentre la tipologia C prevede dei quesiti a risposta multipla in cui scegliere l’opzione corretta. La tipologia D propone dei problemi a soluzione rapida, non particolarmente complessi che riguardano le materie tecniche mentre la tipologia E prevede l’analisi di casi pratici e professionali, può coinvolgere più materie all’interno dello stesso problema ed è utilizzato prevalentemente negli istituti professionali. Infine la tipologia F prevede lo sviluppo di un progetto con il coinvolgimento di diverse discipline.

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