Che cosa si intende per sharing economy?
La sharing economy conosciuta anche come “economia della condivisione” è un concetto che si è affermato negli ultimi anni e che continua ad essere in costante evoluzione.
Questo modello economico viene applicato a diversi settori economici e sociali e consiste nell’avere l’accesso a beni e/o servizi grazie ad un sistema peer-to-peer, facilitato da una community online.
In queste community di utenti tutti possono partecipare alla costruzione di un mercato basato sulla condivisione e sullo scambio di beni e servizi. L’obiettivo di questi nuovi modelli di consumo è quello di passare da un’economia basata sulla proprietà a una fondata sull’accesso. Vuoi un esempio?
I noti servizi di car sharing, bike sharing e home sharing che stanno spopolando in tutte le città, si basano proprio sulla sharing economy, grazie alla quale non è più fondamentale possedere qualcosa, ma averne comunque accesso qualora se ne abbia bisogno.
Le forme di condivisione economica sono da sempre esistite, ma la diffusione delle nuove tecnologie ha rivoluzionato questo scenario e reso possibile questa realtà con estrema facilità.
Anche se la pandemia da Covid-19 ha avuto un grosso impatto su questo settore rendendolo inaccessibile a causa delle norme igienico-sanitarie, la sharing economy ha saputo affrontare l’emergenza meglio di altri settori, registrando dopo i vari lockdown un vertiginoso aumento di domanda e offerta.
Come funziona l’economia collaborativa?
Prenotazioni, ordini e noleggi, tutto passa attraverso il web, ottimizzando i tempi e migliorando la qualità di vita delle persone.
Come avrai immaginato, il cuore della sharing economy sono le community.
Iscrivendoti ad una di queste ultime, attraverso una piattaforma online o una semplice app le aziende e i privati possono mettere a disposizione della comunità i loro prodotti e servizi, ma anche informazioni, tempo, spazio e competenze.
I clienti possono usufruire di questi servizi o beni trovandoli nelle vicinanze attraverso la geolocalizzazione con l’applicazione o prenotando direttamente online.
Continuando a leggere scoprirai quali sono gli sharing economy vantaggi e svantaggi.
Vantaggi della sharing economy
La sharing economy cresce sempre di più, riscontrando un grandissimo successo soprattutto fra i giovani che la trovano utile e a portata di click.
Dietro il pagamento di un servizio al consumo si celano una marea di vantaggi non solo per il portafogli, ma anche per l’ambiente. Scopriamo insieme i numerosi vantaggi dell’economia condivisa.
Vantaggi per gli utenti
Accessibilità: grazie alle piattaforme veloci, facili e intuitive, chiunque è in grado di usufruire di quel determinato servizio offerto. Grazie alle applicazioni puoi prenotare ciò che ti serve mentre sei sul pullman o in fila al supermercato. Uno dei punti di forza della sharing economy è proprio il fatto di essere accessibile a tutti ed in qualunque momento.
Ambiente: uno dei servizi più diffusi dell’economia condivisa è proprio quello di car sharing. Ad esempio, se più persone utilizzano lo stesso mezzo per raggiungere una determinata destinazione, l’impatto sull’ambiente sarà senza dubbio minore.
Prezzo concorrenziale: un’altra nota a favore dei fruitori di questi servizi sono senza dubbio i prezzi concorrenziali. Per esempio, le stanze in subaffitto negli appartamenti saranno molto più convenienti del prezzo di una camera d’hotel, ecco perché molte persone preferiscono usufruire di questo genere di servizi.
Vantaggi per le imprese
Feedback: per le aziende che offrono i propri servizi è un grandissimo vantaggio ricevere delle recensioni da parte dei consumatori. Questo influisce non solo sul principio della riprova sociale, ma anche sulle aziende stesse, che grazie ai pareri dei consumatori andranno a migliorare i loro punti deboli.
Maggior raggio di azione: grazie ai social, alle app e alle piattaforme online è possibile raggiungere tantissimi target. Questo si traduce in moltissimi guadagni potenziali, ma anche in un risparmio economico in riferimento a locali e/o personale.
Più in generale la sharing economy alimenta la filosofia dell’acquistare lo stretto necessario, tutto ciò che non è indispensabile può essere facilmente reperibile grazie a questo modello economico. Consumando di meno o condividendo con altre persone, si genera meno spreco, ragion per cui questo tipo di business piace un sacco anche ai Governi, che sono alla continua ricerca di idee innovative riguardo al campo della sostenibilità.
Svantaggi dell’economia collaborativa
Come in tutte le cose, esiste anche il rovescio della medaglia. Qualsiasi idea innovativa oltre ai vantaggi porta con sé anche dei punti a suo sfavore.
Il primo svantaggio della sharing economy è la competizione con le aziende tradizionali, perché questo modello di business contribuisce al loro calo di fatturato a causa della riduzione dei consumi da parte dei consumatori.
In secondo luogo, la mancanza di un quadro che regolamenti questo mondo è un grande punto a suo sfavore. Basti pensare alle piattaforme di delivery in cui le persone che vi lavorano spesso non hanno neanche diritto ad un salario minimo o a una protezione contro il licenziamento.
Esempi noti di business vincenti
Sono tantissime le aziende che sono fondate sull’economia collaborativa. Quali sono i possibili esempi di sharing economy? Ecco quelli che hanno riscosso molto successo negli ultimi anni!
Airbnb: questa società nata nel 2008 permette di affittare una stanza della propria casa o l’intero appartamento in alternativa ai classici hotel. Basta pubblicare l’annuncio sul sito web o sull’app corredato da foto e il gioco è fatto.
Blablacar: quante volte hai utilizzato quest’app per condividere un viaggio? Ebbene sì, anche questa alternativa a treni, bus e aerei fa parte dell’economia
della condivisione. Blablacar è una nota azienda di car sharing che consente a chi viaggia in macchina da una località all’altra di offrire passaggi a pagamento per riempire i posti inutilizzati. Questo può essere un ottimo modo per risparmiare e viaggiare in compagnia.
Uber: è uno dei servizi taxi più famosi al mondo, ma come funziona? La differenza con i classici tassisti è che coloro che guidano non sono dipendenti veri e propri, ma cittadini privati che mettono a disposizione il proprio veicolo dietro un pagamento per ogni corsa effettuata.