Cosa tratta la semiotica, la scienza generale dei segni
La semiotica è una scienza che studia i segni: come nascono, si diffondono, trasmettono e rinviano a uno o più significati. Dare una definizione univoca, tuttavia, non è semplice.
La parola “semiotica” deriva dal greco σημειωτικός (sēmeiōtikós), che significa “relativo ai segni“. Questo termine è a sua volta derivato da σημεῖον (sēmeion), che significa “segno” o “segnaletico“. La semiotica è lo studio dei segni e dei simboli, sia nel linguaggio che nella comunicazione non verbale, e delle modalità con cui questi segni vengono interpretati e compresi.
La disciplina esplora come i significati vengano costruiti e compresi attraverso i segni in vari contesti culturali, sociali e psicologici.
Cerchiamo di analizzare insieme che cos’è, di cosa si occupa e perché ad oggi è ancora utile studiarla!
Che cos’è la semiotica
- studia la capacità strutturale dei segni rinviare a uno o più significati;
- cerca di comprendere l’interazione tra un testo e il suo recettore in un determinato contesto comunicativo;
- analizza il testo, inteso come spazio metodologico in cui c’è uno scambio simbolico tra un progetto di comunicazione e d’uso;
- ricorre a codici e a strategie comunicative precise.
- classificare i segni ed analizzare i processi comunicativi;
- individuare sistemi, composti di unità (segni) e di relazioni al loro interno;
- spiegare i processi e utilizzazioni concrete (atti di comunicazione) in cui i segni trovano esplicazioni pratiche;
- comprendere l’esistenza di diversi sistemi di segni.
A cosa serve e perché studiarla
- empatia ed approfondimento di altre culture, credenze, istituzioni e pratiche comunicative;
- comprensione dei processi tramite cui il significato viene creato e distribuito;
- influenza del processo decisionale subconscio dei consumatori;
- comprensione reale ed intrinseca dei messaggi pubblicitari;
- analisi dell’utilizzo nei media, pubblicità ed arti per influenzare gli utenti;
- interpretazione del significato dei segni dei mass media che ci circondano;
- analisi di messaggi ed informazioni presenti nella comunicazione visiva, verbale e non verbale;
- comprensione di come i segni influenzano le nostre percezioni e interpretazioni del mondo.
Percorso formativo universitario
- ascendenze teoriche – filosofiche della disciplina;
- metodologie di analisi semiotica per i nuovi media, pubblicità, televisione, radio, moda, l’informazione giornalistica, prodotti editoriali cartacei e su web;
- percorso applicativo di comunicazione politica, comportamento sociale, design e progettazione urbana;
- progettazione di eventi del mondo dello spettacolo, industria culturale, allestimenti museali e artistici;
- applicazione delle strategie comunicative in rapporto ai loro effetti attesi, in contesti locali, nazionali e internazionali;
- comunicazione in forma orale e scritta, sia in italiano che in inglese. In base alle differenze di mezzo, di genere e di destinatario;
- studio approfondita delle radici storico-filosofiche della disciplina;
- metodologia di analisi e di ricerca fondata su competenze organizzative, linguistiche e culturali.
- flessibilità;
- sguardo comparativo;
- capacità di trasporre problemi e metodi da un campo all’altro.
- agenzie di comunicazione come copywriter, grafici e web designer
- settore delle ricerche di mercato e/o comunicazione;
- uffici stampa e organizzazione di eventi;
- aziende come consulenti strategici per i brand.
Il rapporto tra semiotica, marketing e pubblicità
- le persone che credono che il prodotto si identifichi con la riuscita della pubblicità;
- coloro che sostengono che essa aggiunge valore al prodotto/servizio sponsorizzato.
- sostanziale: con al centro il prodotto. Ciò che fa la differenza è l’esaltazione creata nell’acquirente per degli aspetti del marchio;
- obliqua: si basa sull’ironia e sui doppi sensi. Attraverso lo stupore il brand riesce a convincere il consumatore a comprare il prodotto;
- referenziale: descrive esattamente il prodotto. Il consumatore si rispecchia nella realtà dell’azienda e soddisfa il suo bisogno di acquistare l’oggetto;
- mitica: il brand crea dei mondi completamente irrealistici, in questo modo permettono al consumatore di sognare.