Scuole Superiori: interventi in previsione per l'anno scolastico 2024/2025
Dopo 15 anni dalla riforma Gelmini, le scuole superiori italiane si preparano ad altri cambiamenti. Dall’anno scolastico 2024/25 stanno per partire, in forma sperimentale:
- cambiamenti agli istituti tecnici;
- modello 4+2;
- liceo del Made in Italy.
Analizziamo insieme al meglio questi interventi in previsione!
Scuole Superiori: i tre principali interventi
- riforma degli istituti tecnici e professionali: pianificata dal Pnrr, prevede un maggior collegamento con internalizzazione e mondo del lavoro. Il piano introduce una struttura curricolare flessibile, l’autonomia degli istituti e istruzione orientata verso le esigenze del territorio e del settore produttivo.
- modello 4+2: sperimentazione del nuovo modello di Scuole Superiori che comprende quattro anni di formazione secondaria seguiti da due in Its Academy. Il modello, pianificato dal decreto del Mim, ha come obiettivo, incentivare l’apprendimento “on the job” e l’internazionalizzazione attraverso certificazioni e metodologie innovative.
- liceo Made in Italy: nuovo percorso formativo che si concentra su scienze economiche e giuridiche, competenze imprenditoriali, due lingue straniere e un rapporto stretto con le filiere produttive. Il programma vuole formare studenti con conoscenze specifiche di gestione d’impresa e strategie di mercato, in particolare Made in Italy.
- colmare il mismatch di profili tecnici e Stem;
- dare un futuro ai giovani che non ce l’hanno adeguato alle loro professionalità e talenti;
- spingere la competitività del sistema produttivo italiano;
- innovare e far crescere il Paese.
Riforma degli istituti tecnici e professionali
- istituti tecnici;
- professionali statali;
- percorsi Ifts;
- Fp regionali;
- Its Academy.
- formazione di base di quattro anni;
- caratteristiche dei percorsi quadriennali già vigenti e a organici invariati;
- obbligo di raggiungere gli obiettivi specifici di apprendimento e le competenze previste entro il termine del quarto anno.
- rafforzamento delle materie di base (in particolare italiano e matematica);
- apprendistato formativo;
- docenze di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale per ampliare l’offerta didattica;
- spinta all’internazionalizzazione con più scambi internazionali, visite e soggiorni di studio, stage all’estero;
- nascita di campus dove aggregare tutte le scuole tecniche e professionali del territorio. Per ogni singolo territorio o distretto produttivo, dovrà offrire agli studenti più percorsi di studio dando vita a un polo formativo legato alle esigenze.
Scuole Superiori: collegamento con il mondo del lavoro
Come abbiamo visto finora la riforma delle Scuole Superiori vuole rendere competitiva la filiera della istruzione tecnica e professionale. Per farlo deve essere trasformata e collegata al mondo del lavoro e dell’impresa. Un’altra caratteristica, in particolare del campus, sarà l’ampia flessibilità didattica e organizzativa.
La stretta connessione con il lavoro si realizzerà tramite:
- ricorso all’apprendistato formativo di primo livello per studenti da 15 anni in su;
- potenziamento delle ore di formazione laboratoriale e on the job;
- connotazione internazionale grazie alle docenze esterne;
- incremento di progetti di partenariato;
- attività di scambio, visite, soggiorni di studio, stage all’estero;
- metodologia Clil che si basa sull’ apprendimento dei contenuti delle attività formative programmate in lingua straniera;
- docenti facenti parte del mondo del lavoro e delle professioni.
Inoltre, per determinati moduli didattici tecnici e attività laboratoriali, si potranno chiamare docenti esterni. Questi, assunti con contratti di prestazione d’opera per il periodo di cui ce n’è bisogno non intaccheranno l’organico docente assegnato al singolo istituto.
Infine, l’ultima novità è l’istituzione, all’interno del Mim, di una struttura tecnica di livello dirigenziale generale per la promozione della filiera formativa tecnologico-professionale. L’unita, tra i vari compiti, avrà quello di stimolare e valorizzare ricerca, brevettazione e trasferimento tecnologico all’interno della intera filiera tecnologico-professionale.
Voti di condotta e utilizzo smartphone in classe
L’ultima novità in arrivo per le Scuole superiori è la revisione della disciplina per valutare il comportamento degli studenti a scuola. Ripristinato quindi il voto in condotta con l’obiettivo di riportare la cultura del rispetto nelle scuole, e rafforzare l’autorevolezza dei docenti.
Partendo dall’analisi delle modifiche sul voto di condotta le intenzioni sono quelle di:
- inserire il voto in condotta nel calcolo della media fin dalle scuole medie;
- utilizzarlo per i crediti destinati alla maturità;
- rimandare a settembre chi prende da sei in condotta in meno. Il test per superare il debito sarà sui valori della cittadinanza e dello stare insieme.
Entrando nello specifico sul discorso della sospensione invece la modifica si pone proprio alla base del concetto. Ad oggi significa stare a casa. Invece la proposta è quella di:
- far stare a scuola più del tempo obbligatorio;
- dare una maggior mole di studio;
- inserire lavori socialmente utili e di cittadinanza solidale.
Valditara ha infine focalizzato l’attenzione sull’utilizzo di smartphone e tablet in classe durante gli orari di lezione. Ne dovrebbe infatti essere possibile l’ utilizzo solo per scopi didattici e sotto la guida del docente. Non di certo per minare l’autorevolezza dell’insegnante, come è già ripetutamente accaduto.