Addio ai voti sotto il 4 nelle scuole di Bolzano
Il nuovo Anno Scolastico 2023/2024 è già iniziato da diversi mesi ed è già ricco di novità. La più curiosa riguarda gli studenti che frequentano la scuola a Bolzano.
A partire da quest’anno, infatti, gli istituti scolastici che si trovano entro i confini provinciali dovranno rispettare una nuova regola. Non sarà più possibile dare agli studenti una valutazione inferiore al 4.
L’addio ai voti inferiori al 4 è una notizia davvero curiosa, ma non possiamo affatto dire che l’idea di abolire i voti dal 3 in giù sia nuova. La Provincia Autonoma di Bolzano aveva già dato indicazioni precise ai docenti a partire dal 2011: veniva consigliato di evitare valutazioni eccessivamente basse, inferiori al 4.
Quella che precedentemente era solo indicazione, però, adesso è diventata una legge valida su tutto il suolo provinciale. Esistono, però, delle eccezioni, che daranno potere decisionale alle scuole ed ai loro dirigenti.
Addio ai voti sotto il 4 a Bolzano: l’indicazione diventa legge
L’Anno Scolastico 2023/2024 è iniziato all’insegna delle novità per le istituzioni scolastiche del Trentino Alto Adige. Nella provincia di Bolzano, nel dettaglio, ogni scuola dovrà abolite i voti troppo bassi, ossia quelli inferiori al 4.
Come già anticipato, voti quali 1, 2 e 3 erano già utilizzati pochissimo a scuola qualora l’istituto si trovi in provincia di Bolzano. Questo perché, già dal 2011, le istituzioni locali avevano dato disposizioni precise ai dirigenti scolastici. Da più di dieci anni, dunque, i professori della provincia erano stati invitati ad evitare valutazioni troppo basse e, ovviamente, molto difficili da recuperare durante il corso dell’anno, anche con brillanti prove scritte e interrogazioni.
Ma la provincia di Bolzano ha voluto fare di più: l’indicazione poteva di fatto essere seguita o meno, a discrezione di insegnanti, istituti, dirigenti scolastici.
Dunque, per rendere omogeneo il sistema di attribuzione dei voti, è stata creata una legge ad hoc su base locale, attiva sull’intero territorio provinciale.
Il promotore della legge è stato l’assessore Philipp Achammer, che ha insistito sull’inutilità di valutazioni eccessivamente basse. Anche la maggior parte di assessori e consiglieri comunali della provincia, comunque, si sono trovati d’accordo. Ed è così che una semplice indicazione è diventata legge.
Chiaramente, in casi gravissimi, gli istituti scolastici continueranno a mantenere un buon margine di discrezionalità. Detto altrimenti, chi lo merita davvero potrà ottenere valutazioni inferiori al 4, ma solo in casi gravi e rari.
Bolzano, niente più voti sotto il 4: le opinioni
L’assessore Philipp Achammer, che come già detto è stato promotore dell’addio ai voti sotto il 4 nelle scuole di Bolzano, ha espresso la propria opinione chiaramente, nel corso di varie interviste.
Interviste durante le quali l’assessore ha avuto modo di sottolineare come delle valutazioni inferiori al 4, oltre a non avere valore pedagogico, possano rappresentare una sorta di “condanna”.
In effetti, recuperare un voto come 1 o 2 è molto difficile, indipendentemente dall’impegno che uno studente possa dedicare allo studio e al recupero della valutazione negativa.
Non mancano, ovviamente, le opinioni discordanti. Sono diversi coloro che pensano che, con l’abolizione dei voti sotto il 4, chi ha poca volontà di studiare verrà in un certo senso premiato.
In ogni caso, l’opinione più comune è quella favorevole all’abolizione di valutazione eccessivamente basse e difficili da recuperare durante l’anno scolastico, nonostante l’impegno.
Il dibattito sulle ferie autunnali
La discussione relativa al divieto, per gli insegnanti operanti a Bolzano, di assegnare valutazioni inferiori al 4 ha sollevato un ulteriore dibattito. Com’è noto, da più di dieci anni le scuole provinciali iniziano prima, terminando le vacanze estive in anticipo.
Questo per far sì che gli studenti di Bolzano possano fruire di una pausa di una settimana dalla scuola durante il mese di novembre.
Come funzionano i voti scolastici in Italia
Il caso di Bolzano è stato solo uno spunto per riflettere sul sistema di attribuzione dei voti a scuola in Italia.
Effettivamente, la legge provinciale approvata a Bolzano, oltre a basarsi sulle indicazioni esistenti già dal 2011, si rifà agli esempi di valutazione scolastica forniti da Austria e Germania. In questi due Paesi, infatti, la possibile valutazione negativa esistente è unica.
Si tratta di un sistema profondamente differente rispetto a quello attualmente vigente nel resto d’Italia.
In linea teorica, in qualsiasi scuola del nostro Paese (fatta ovviamente eccezione per la provincia autonoma di Bolzano, in base a quanto detto fino ad ora), i voti attributi dagli insegnanti agli studenti possono andare da 0 a 10.
Lo zero, di solito non viene previsto ed è attribuito molto raramente. Più frequente è invece l’1, che di solito corrisponde ad una totale mancanza di risposte alle interrogazioni, o ad un compito in bianco.
Il punteggio massimo, il 10, viene invece assegnato in caso di prove particolarmente positive, prive di alcun errore sotto tutti gli aspetti.
Queste, di base, sono le corrispondenze tra valutazione numerica e giudizio:
- dall’1 al 3: gravemente insufficiente;
- 4: insufficiente;
- 5: mediocre;
- 6: sufficiente;
- da 7 a 8: buono;
- 9: ottimo;
- 10: eccellente.
- Verso una scuola senza voti?
Interessante notare come, ben prima che l’abolizione dei voti inferiori al 4 diventasse legge a Bolzano, in alcuni istituti italiani sono state avviate delle sperimentazioni ancor più all’avanguardia.
Pensiamo, ad esempio, al caso risalente al 2022, quando una scuola secondaria in provincia di Roma ha deciso di sperimentare un sistema di valutazione senza voti numerici.
Al posto del classico numero, per esprimere la valutazione si utilizzano dei giudizi descrittivi da parte dei docenti.
In altri casi, addirittura, si punta tutto sull’autovalutazione, che è lo stesso alunno a dover compiere.
Questo non significa però che, a breve, abbandoneremo del tutto i voti numerici. La scuola è ancora ben lontana dall’abbandonare questo criterio di valutazione.
Anche l’attuale Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara si è precedentemente espresso in merito alla questione. In una datata intervista, Valditara ha infatti affermato che devono necessariamente esistere dei parametri ben stabiliti, grazie ai quali gli insegnanti possano valutare l’operato e l’apprendimento degli alunni.
Il mondo della scuola non sembra dunque ancora pronto ad abbandonare il sistema di valutazione numerico in favore di metodologie valutative descrittive.