Vai al contenuto
  • Servizi per lo studio
  • Test di ammissione
  • Esame di maturità
  • Esami Universitari
  • Corsi di lingue
  • Orientamento
  • Formazione professionale
  • Blog

  • Su UniD Formazione
  • Chi siamo
  • Lavora con noi
  • Assistenza clienti

  • Contattaci
logo2018
logo2018

Test di ammissione all’Università: Corsi, Libri e Orientamento

logo2018
Sotto l'header
  • Test di ammissione
  • Esame di maturità
  • Esami universitari
  • Corsi di lingue
  • Orientamento
  • Formazione professionale
  • Blog

Salario minimo in Italia: standard UE ed azioni del Governo

Salario minimo in Italia: standard UE ed azioni del Governo

Salario minimo in Italia
  • Sara Elia
  • 24 Dicembre 2023
  • News
  • 4 minuti

Salario minimo in Italia

Il Governo italiano si è espresso a riguardo del salario minimo in Italia. 

Scopriamo insieme quali sono gli standard in Unione Europea e cosa è stato deciso nel nostro Paese!

Indice
Diventa SEO Specialist
Scopri il corso con certificazione MIUR
Scopri di più

Standard salariale in Europa

Il salario minimo esiste in tutti gli Stati membri dell’UE. In alcuni casi è stabilito per legge, in altri dalla contrattazione collettiva. I Paesi in cui esistono salari minimi legali sono 21. Invece, in Danimarca, Italia, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia la protezione del salario minimo è fornita dai contratti collettivi.
 
La media salariale mensile degli Stati nell’Unione Europea è di 924 euro. Il più alto è quello del Lussemburgo, a quota 11,97 euro, il più basso quello della Bulgaria, con solo 1,62 euro l’ora.
 
La classifica stilata da Unindustria riporta in ordine i più alti standard salariali:
  • Lussemburgo: 11,97 euro;
  • Francia: 10,03 euro;
  • Germania: 9,19 euro;
  • Belgio: 9,41 euro;
  • Olanda: 9,33 euro;
  • Spagna: 6,09 euro;
  • Regno Unito: 9,54 euro.
Se il salario minimo in Italia venisse fissato a 9 euro l’ora, il livello retributivo nazionale diverrebbe tra i più elevati dei Paesi membri.
I lavoratori coinvolti nell’incremento sarebbero 2,9 milioni, l’aumento retributivo medio annuo di 1.073 euro e il costo totale per le aziende di circa 6,7 miliardi.
 
Ad oggi governo italiano ha approvato una legge delega che prevede due misure principali per rafforzare la contrattazione collettiva e contrastare il lavoro povero.
 

Salario minimo in Italia

Ad oggi, la proposta di legge dell’opposizione per introdurre il salario minimo in Italia di 9 euro all’ora è stata bocciata. I partiti della maggioranza hanno infatti votato un disegno di legge sui trattamenti retributivi giusti ed equi. Questa prevede due deleghe al governo. La prima è quella di estendere il trattamento economico complessivo minimo del contratto a tutti i lavoratori che non sono raggiunti dalla contrattazione collettiva.
 
Presentato come emendamento soppressivo è stato approvato dalla commissione Lavoro tra le proteste dell’opposizione. 
Il governo punta a rafforzare la contrattazione collettiva per contrastare il lavoro povero. Entrando nello specifico è necessario:
  • individuare per ogni categoria dei contratti collettivi più applicati in riferimento al numero delle imprese e dei dipendenti;
  • prevedere un trattamento economico complessivo minimo da riconoscere a tutti i lavoratori nella stessa categoria;
  • estendere i trattamenti economici ai lavoratori non raggiunti da alcuna contrattazione collettiva, applicando il contratto della categoria più affine;
  • stabilire l’obbligo per le società appaltatrici di riconoscere ai lavoratori coinvolti trattamenti economici complessivi minimi non inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi “più applicati”;
  • rafforzare le misure di verifica e controllo in capo alle stazioni appaltanti peri rendere effettivi gli obblighi previsti;
  • disciplinare modelli di partecipazione dei lavoratori alla gestione di impresa fondati sulla valorizzazione dell’interesse comune tra lavoratori ed imprenditore: la prosperità dell’impresa. 

Obiettivi della legge delega

Gli obiettivi principali della legge delega sul salario minimo in Italia sono:

  • incentivare lo sviluppo della contrattazione decentrata con finalità adattive. Far fronte in questo modo alle necessità causate dall’incremento del costo della vita correlate alle differenze dei costi nei vari territori;
  • rendere effettivi i dati sui trattamenti retributivi riconosciuti: perfezionare la disciplina dei controlli e sviluppare un’informazione pubblica trasparente in materia retribuzione lavoratori;
  • contrastare il lavoro irregolare con il ricorso a banche dati condivise: aumentare l’efficacia delle azioni di contrasto a forme di lavoro nero o irregolare ed evasioni contributive ed assicurative;
  • rafforzare la contrattazione collettiva come strumento per contrastare il lavoro povero.

In definitiva la contrattazione collettiva viene rafforzata attraverso:

  • estensione del Trattamento economico complessivo dei contratti più applicati come minimo di riferimento per i lavoratori dei settori privi di contrattazione;
  • potenziamento dei contratti di secondo livello;
  • adozione di meccanismi di partecipazione agli utili.

Infine, per quanto riguarda i contratti scaduti è stato deciso in previsione di:

  • introdurre strumenti per incentivare il rinnovo dei contratti collettivi nei termini previsti dalle parti sociali;
  • riconoscere incentivi a favore dei lavoratori per bilanciare e compensare la perdita del potere di acquisito subita;
  • adottare misure necessarie a valere sui soli trattamenti economici minimi complessivi.

Salario minimo in Italia: la decisione definitiva

Il 6 dicembre 2023 la Camera dei Deputati ha respinto la proposta sul salario minimo in Italia a 9 euro lordi all’ora. La decisione ha esposto il governo Meloni alle critiche dell’opinione pubblica.

La seduta di mercoledì, definita dall’opposizione come atto di arroganza politica da parte della maggioranza. è stata sospesa a causa dei cori dei deputati insoddisfatti del risultato del voto in aula. Certo è che, con questa scelta il governo volta le spalle ai problemi reali del Paese e alla condizione della maggioranza dei lavoratori italiani.

Ad oggi il salario minimo è presente, come abbiamo visto precedentemente, in ben 22 Stati membri. In Italia si dovrà così ancora ricorrere alla contrattazione collettiva.

In linea generale la problematica degli stipendi estremamente bassi è sempre esistita sul suolo italiano, tra i più bassi d’Europa. Inoltre il problema sempre più attuale dell’inflazione, contribuisce a peggiorare la situazione dei precari:

  • 79% ritiene il salario minimo uno strumento per garantire maggiore equità e favorire l’innalzamento dei redditi più bassi;
  • 61% ritiene che l’attuale stipendio non sia sufficiente per far fronte ai rincari causati dall’ inflazione;
  • 46% ha scelto il proprio attuale lavoro in base allo stipendio e ai benefit offerti.

Il caro vita aumenta sempre di più e le famiglie italiane fanno fatica ad arrivare a fine mese aggravando l’emergenza. Ma il governo ha deciso ancora una volta di non fare nulla in supporto.

Acquisisci competenze spendibili nel mondo del lavoro
Social Media Manager
Diventa un esperto nella gestione dei Social
Iscriviti ora!
Inbound marketing
Segui il corso e contenuti di valore e converti
Iscriviti ora!
Condividi su
Facebook
LinkedIn
Email
WhatsApp
Scritto da
Picture of Sara Elia
Sara Elia
Copywriter, content creator & SEO specialist freelance. Turin based, London lover.
Categorie
Categorie
  • Concorsi (44)
  • Consigli per lo studio (481)
  • Digital marketing (393)
  • Guide (173)
  • Lingue (95)
  • News (290)
  • Orientamento (196)
  • Test universitari (164)
  • Tutti (2)
  • Università (240)
  • Vendita e comunicazione (157)
Iscriviti alla newsletter

Ricevi i nostri migliori articoli, contenuti gratuiti, offerte riservate e tanto altro!

google news

Ricevi le nostre notizie da Google News

Seguici
Test di ammissione all'università: Corsi, Libri e Orientamento
UNID FORMAZIONE
  • Test di ammissione
  • Esame di maturità
  • Esami universitari
  • Corsi di lingue
  • Orientamento
  • Formazione Professionale
  • Termini e Condizioni
CONTATTI

Via degli Aceri, 14
47890 Gualdicciolo (RSM)
0549.980007
info@unidformazione.com
Chi siamo | Sedi | Contatti
Lavora con noi | Redazione

CONSIGLIA AD UN AMICO

Iscriviti alla Newsletter

Sicurezza negli acquisti online
Paga fino a 36 rate con: PayPal, Alma, HeyLight. Paga in unica soluzione con: Carta di Credito, Apple Pay, Google Pay, Bonifico Bancario.

pagamenti accettati
© Copyright 2025 - UNID S.r.l. - Codice Operatore Economico: SM22747 - Via degli Aceri, 14 - 47890 Gualdicciolo (RSM)
Iscrizione registro eCommerce n. 150 | Privacy
logo2018
Gestisci la tua privacy
Utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Lo facciamo per migliorare l'esperienza di navigazione e per mostrare annunci (non) personalizzati. Il consenso a queste tecnologie ci consentirà di elaborare dati quali il comportamento di navigazione o gli ID univoci su questo sito. Il mancato consenso o la revoca del consenso possono influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
La memorizzazione tecnica o l'accesso è necessario per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze non richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, un'adesione volontaria da parte del tuo fornitore di servizi Internet o registrazioni aggiuntive da parte di terzi, le informazioni archiviate o recuperate solo per questo scopo di solito non possono essere utilizzate per identificarti.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Gestisci opzioni
{title} {title} {title}
×

Inserisci i tuoi dati per scaricare il contenuto:

Torna in alto