Ricorsi test Medicina: come fare
In virtù della Legge n. 264 del 2 agosto 1999, l’ammissione alle facoltà di Medicina e Odontoiatria in Italia è regolamentata attraverso un sistema a “numero chiuso”.
Questo significa che ogni anno il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) stabilisce il numero di posti disponibili in tutto il Paese, distribuendoli tra le diverse università per rispondere alle necessità nazionali di formazione medica. Questa selezione è particolarmente impegnativa e rappresenta il primo ostacolo per molti studenti che aspirano a realizzare il loro sogno di diventare medici.
Tuttavia, questo ostacolo è spesso complicato da numerose irregolarità che si verificano durante l’organizzazione e lo svolgimento dei test di ammissione.
In questo articolo vediamo come si può fruire dei ricorsi per i Test di ammissione a Medicina e Odontoiatria, le modalità e i costi da sostenere.
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Ricorsi Test ammissione Medicina: come procedere
Ogni anno tantissimi aspiranti camici bianchi seguono la strada dei ricorsi dopo l’insuccesso alle prove di ammissione, per segnalare scorrettezze e irregolarità. Infatti se fino al giorno prima fa da padrona la preparazione al Test, il giorno seguente la data del Test si inizia inevitabilmente a parlare dei ricorsi.
Nel corso degli anni, si sono verificate diverse irregolarità durante i test d’ammissione a Medicina e Odontoiatria, dando luogo a problematiche e disuguaglianze che si sono aggiunte alle incongruenze legate alla decisione del MIUR di adottare una graduatoria unica a livello nazionale.
Le principali problematiche riscontrate comprendono:
- Poca chiarezza nei criteri di calcolo utilizzati dagli atenei per determinare la capacità formativa;
- Violazione della segretezza dei test e dell’anonimato degli studenti;
- Modifiche delle procedure selettive tramite atti amministrativi, nonostante la materia fosse coperta da riserva di legge secondo la Costituzione;
- Penalizzazione degli studenti che non possono trasferirsi lontano da casa per frequentare l’università in cui hanno ottenuto un posto;
- Confusione nel processo di selezione dei quesiti da parte del Cineca, spesso risultanti non originali;
- Errori nella formazione e composizione delle commissioni incaricate della valutazione delle prove;
- Irregolarità durante lo svolgimento delle prove stesse.
Queste problematiche hanno sollevato questioni significative sulla trasparenza e l’equità del processo di ammissione alle facoltà di Medicina e Odontoiatria in Italia, evidenziando la necessità di affrontare e risolvere tali questioni per garantire una selezione più equa e coerente.
Come funzionano i ricorsi al Test di ammissione a Medicina
Innanzitutto è importante sottolineare che procedere con il ricorso al Tar è un diritto, ma i giudici amministrativi non accolgono con facilità le istanze degli studenti. Quindi conviene fare ricorso per il Test di ammissione a Medicina solo in determinate situazioni.
Tutti i partecipanti che ritengano ci siano state irregolarità nello svolgimento della prova possono presentare ricorso.
I motivi possono essere molteplici: ad esempio, nel caso di domande sbagliate, la manomissione dei plichi, le possibili raccomandazioni in aula o semplicemente un telefono che squilla, un ritardo nell’inizio della prova indicato nel decreto o altri casi ancora.
Per fare ricorso occorre:
- incaricare un Avvocato amministrativisto;
- rientrare nei limiti di tempo previsti dalla legge;
- avere un motivo valido per farlo.
Il ricorso può essere formulato in forma individuale o collettiva.
Dopo essere venuti a conoscenza del proprio punteggio occorre rivolgersi a un Avvocato che valuti il caso e che definisca il testo del ricorso in maniera corretta.
Il ricorso, contenente i motivi dello stesso, viene notificato all’Università, al Ministero e viene depositato al Tar del Lazio.
Per ricorrere sono previsti termini tassativi da rispettare che sono piuttosto serrati.
Per il ricorso non devono trascorrere più di 60 giorni (festivi compresi) dalla pubblicazione della graduatoria. Allo scadere dei 60 giorni l’atto deve essere depositato e tutte le parti in causa devono essere state avvisate.
Il Tar, esaminati gli atti e i documenti depositati, può chiedere approfondimenti ed emana una sentenza motivata, normalmente 40 giorni dopo l’udienza, con cui accoglie o respinge il ricorso. Il provvedimento espresso dal Tribunale è definitivo e non può essere a sua volta impugnato.
Ricorso al Tar: quanto costa?
Il ricorso al Tar contro i Test di Medicina può essere individuale o collettivo.
Il costo di un ricorso individuale al Tar può oscillare tra i 3.000 ai 4.000 Euro. Il valore può aumentare se il candidato sceglie di rivolgersi ad un avvocato con particolare esperienza in questo campo.
Siccome è una spesa importante, è opportuno procedere con estrema cautela e se si hanno reali possibilità di vittoria. Oppure coinvolgere altri colleghi e ricorrere al ricorso collettivo.
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Statistiche Test di ammissione Medicina
La selezione per l’ammissione a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria è molto severa e lo dimostrano le statistiche degli scorsi anni, dove sono stati raggiunti picchi di 36 candidati per posto messo al Bando, determinando anche un aumento dei punteggi minimi di ammissione.