Rettori e medici: contrari all'abolizione del numero chiuso a Medicina
La questione dell’abolizione numero chiuso per la Facoltà di Medicina è spesso oggetto di dibattiti e discussioni. Complici anche le irregolarità ed il successivo maxi ricorso collettivo al TAR del Lazio da parte di moltissimi studenti, recentemente i riflettori sono stati puntati sulla questione.
L’eventuale abolizione numero chiuso, in particolare, è stata recentemente oggetto di una petizione online che la riguarda. E, mentre le firme sulla petizione online aumentano, la Conferenza dei Rettori (CRUI) e la Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCEO) hanno avuto modo di schierarsi contro questa possibile abolizione.
La posizione di entrambi gli enti è molto chiara e non lascia spazio a dubbi: né i Rettori delle Università italiane, né i Medici vedono di buon occhio una Facoltà di Medicina dove non esiste il numero chiuso.
Abolizione numero chiuso in Medicina: la posizione dei Rettori italiani
La posizione dei Rettori italiani in merito alla possibile abolizione del numero chiuso per l’accesso alla Facoltà di Medicina è abbastanza chiara. Recentemente, è stato il Presidente della CRUI Salvatore Cuzzocrea a esprimersi in maniera molto chiara in favore del numero chiuso.
Come già anticipato, la creazione di una petizione online che promuove l’abolizione del numero chiuso è stata l’occasione giusta per riflettere su una questione tanto delicata.
Il Presidente Cuzzocrea ha avuto modo di sottolineare come le Facoltà di Medicina siano già messe a dura prova allo stato attuale. Per coprire il fabbisogno di medici in Italia, il numero degli iscritti ammessi è già recentemente aumentato.
Aumentarlo ancora significherebbe mettere in discussione la qualità degli insegnamenti e degli stessi corsi di Laurea. E la situazione sarebbe ancora peggiore nel caso in cui si consentisse un accesso indiscriminato, senza limiti numerici, alla facoltà di Medicina.
Insomma, la CRUI non ha dubbi: una eventuale abolizione del numero chiuso potrebbe comportare un peggioramento del livello di istruzione dei futuri medici.
Inoltre, un peggioramento della qualità delle facoltà di Medicina in Italia renderebbe il titolo poco competitivo in Europa. E a farne le spese sarebbero proprio i futuri medici italiani.
L’opinione della Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri
Anche la Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri è dello stesso avviso. In risposta alla petizione online che vorrebbe l’abolizione del numero chiuso per la Facoltà di Medicina si è espressa anche al FNOMCEO.
Il suo Presidente, Filippo Anelli, ha innanzitutto criticato la metodologia. Non si può in effetti prendere una decisione tanto delicata sulla base di una raccolta firme sul web.
Inoltre, permettere l’accesso indiscriminato alla Facoltà di Medicina avrebbe sicuramente un impatto negativo sulla formazione dei futuri medici. Una formazione che attualmente, ricorda il Presidente Anelli, rende l’Italia competitiva nel resto del mondo.
I dati della petizione online
Nonostante le chiare risposte di CRUI e FNOMCEO, la petizione per l’abolizione del numero chiuso alle Facoltà di Medicina in Italia è ancora online.
La petizione, che è riuscita a cumulare ben 33.000 firme in soli due giorni, è attualmente ancora disponibile sulla piattaforma Change.org.
Al momento, con una media di 250 firme al giorno, nel momento in cui si scrive la petizione ha quasi raggiungo l’obiettivo di 50.000 firme. Ne ha infatti cumulate 49.742.
Tra le richieste fatte alla Ministra Bernini, quella di rivisitare il sistema di accesso alla formazione in Medicina. Oltre a insistere sulla carenza di personale medico nel nostro Paese, i fautori dell’abolizione hanno messo in luce le innegabili criticità degli ultimi test di ammissione, culminati come sappiamo un un maxi ricorso collettivo al TAR.
Tuttavia, non mancano coloro che sono a favore del numero chiuso: e anche sulla stessa piattaforma Change.org le risposte non si sono fatte attendere. Oltre a quella per l’abolizione del numero chiuso, sono state create in risposta numerose raccolte firme da coloro che intendono, al contrario, salvaguardare l’accesso programmato alle facoltà mediche.
Numero chiuso all’estero: come funziona negli altri Stati europei
Tra l’altro, nonostante le critiche severe nei confronti dell’accesso programmato, i corsi di Laurea di stampo medico prevedono il numero chiuso in quasi tutta Europa.
E la petizione che propone l’abolizione del numero chiuso in Medicina, in effetti, non tiene conto del fatto che il numero chiuso è previsto in tutta l’Unione Europea. Lo scopo, in tutti i casi, è quello di mantenere alta la qualità degli insegnamenti.
Per fare degli esempi, il numero chiuso è previsto in Germania non solo per le Facoltà di Medicina, Veterinaria e Odontoiatria, ma anche per Farmacia. In Germania, coloro che non superano il cosiddetto TMS, questo è il nome del test, possono inserirsi in lista di attesa, la cui durata può superare i tre anni.
Il test di ammissione è previsto inoltre anche in Paesi UE come l’Austria, la Finlandia, il Belgio e la Svezia. E si tratta solo di esempi, dato che la Facoltà di Medicina e Chirurgia, così come la maggior parte delle altre facoltà mediche, presuppongono l’accesso mediante numero programmato nella stragrande maggioranza dei Paesi dell’Unione.
Dunque, una eventuale abolizione del numero chiuso in Italia contrasterebbe con le decisioni che gli altri Paesi dell’UE stanno attualmente adottando in merito all’accesso alla Facoltà di Medicina.
Il caso della Francia
All’interno dell’Unione Europea, vi è però un caso molto particolare: quello della Francia. Qui le facoltà di stampo medico sono accessibili a tutti per il primo anno. Questa possibilità si prospetta non solo per Medicina, ma anche per le Facoltà di Ostetricia, Odontoiatria e Farmacia.
Questo non significa però che la Francia sia favorevole all’abolizione del numero chiuso per accedere alla Facoltà di Medicina.
Infatti, il test per l’accesso alla facoltà è previsto al secondo anno: per iscriversi all’Università dopo il primo anno, lo studente deve superare un concorso. La prova, tra l’altro, può essere svolta solamente due volte: dopo il secondo tentativo, si perde per sempre il diritto all’iscrizione al secondo anno. E si tratta di una prova molto selettiva, che non è assolutamente facile da superare.
Non sempre, infatti, durante il primo anno ad accesso libero gli studenti riescono ad acquisire le competenze per superare il concorso.