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A cosa serve il principio di Pareto e la regola 80 20

A cosa serve il principio di Pareto e la regola 80 20

principio di pareto - regola 80/20
  • Nausicaa Tecchio
  • 12 Marzo 2024
  • Vendita e comunicazione
  • 4 minuti

Il principio di Pareto e le sue applicazioni

Una regola statistica molto conosciuta nel marketing è il principio di Pareto, noto anche come la regola 80/20. A definirla fu Vilfredo Federico Damaso Pareto, un economista e sociologo italiano vissuto tra la seconda metà del 1800 e l’inizio del XX secolo. Fondò quella che a suo dire fu la “sociologia scientifica”, decretando che la razionalità spesso non è alla base delle decisioni. 

Quando si dice regola 80/20 si fa riferimento alle due percentuali che Pareto riporta nel suo principio. Afferma infatti che l’80% dei risultati che si ottengono dipendono solo dal 20% delle cause. Una frase che a prima vista sembra enigmatica ma che fa la differenza quando si tratta di stabilire una scaletta delle attività da fare. 

Indice
  1. Principio di Pareto: storia 
  2. La regola 80/20 nel marketing
  3. Usare il principio di Pareto nel problem solving
  4. Gli svantaggi che può portare il principio di Pareto
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Principio di Pareto: storia 

Anche se la sua regola ha trovato applicazioni nel Digital Marketing e in altri settori moderni, Pareto è vissuto più di un secolo fa. A suggerirgli l’idea di questo principio fu l’osservazione dell’economia italiana ai suoi tempi. Aveva notato infatti che l’80% dei terreni era in mano a una fascia ristretta della popolazione, all’incirca il 20%. 

Dato che ciò che producevano tali terre era la ricchezza principale in Italia fu facile arrivare alla definizione attuale. Ovvero che l’80% del fatturato o dei risultati deriva solo dal 20% dei cittadini, cioè le cause.

In questa forma però il principio di Pareto esiste solo da dopo gli anni ’50.
Furono George Kingsley Zipf e Joseph Duran a ridefinirlo, considerando non uno stato ma le realtà aziendali.

La regola 80/20 è chiamata anche principio della scarsità dei fattori. 
Implica infatti che si possono ottenere risultati di grande portata senza impiegare troppe energie.
Bisogna però capire quale azione o attività può portarci a raggiungere l’80% i progressi o i guadagni che desideriamo. In fondo il motto di molti manager è “minimo sforzo, massimo rendimento“.
 
Negli anni non sono mancati studi e ricerche che hanno confermato e dato spessore a questo principio, soprattutto nelle analisi sulle vendite di alcuni prodotti. In Giappone per esempio uno studio del 2008 aveva mostrato come anche nei discount la maggior parte della merce fosse acquistata dal 20% dei clienti abitudinari. 
 

La regola 80/20 nel marketing

In quest’ambito il principio di Pareto riceve diverse applicazioni. Una delle prima che si impara a tenere presente è che quando si pianificano delle campagne pubblicitarie solo il 20% di queste si dimostrerà davvero efficace. Ovvero riuscirà ad attirare la clientela in modo tale da promuovere l’80% delle vendite che un’azienda realizzerà.

Al tempo stesso però i profitti ottenuti dai servizi o dai beni venduti deriveranno solo da una piccola percentuale della clientela, come accennato in precedenza. E il 20% della produzione sarà quella che porterà a maggiori guadagni.
Da una breve analisi è facile capire quindi su quali servizi investire e quali potranno passare in secondo piano. 

Naturalmente il rapporto percentuale espresso dal principio di Pareto non sarà mai preciso al centesimo. L’outcome facilmente varierà fra un 70/30 o 90/10, a seconda del periodo e di altre circostanze. Ma la formulazione della regola è generica e per questo risulta così versatile anche quando si parla di e-commerce. 

In ambito digitale lo si applica anche alle ricerche degli utenti sottolineando come le parole chiave vadano scelte con attenzione. Solo alcune di quelle prescelte si rivelano utili in termini di indicizzazione delle pagine prodotto, così come nelle condivisioni sui social network.

Usare il principio di Pareto nel problem solving

Quando in un’azienda o in un processo produttivo si evidenziano dei problemi può capitare che si individuino diverse cause alla base. Per non stravolgere l’organizzazione occorre identificare quali siano le più gravi. Serve seguire una serie di passaggi che derivano dall’applicazione della regola 80/20.
Una volta che si sono individuate le cause una tecnica efficace è raggruppare quelle che appaiono simili o collegate fra di loro. In questo modo si può capire se eliminarne una sola possa avere un effetto maggiore di altre, risolvendo più di un problema.
In base a questo si può assegnare agli aspetti che limitano l’azienda un valore per evidenziare quelli più urgenti da eliminare.
 
A questo punto sfruttando il principio di Pareto si può restringere il campo di lavoro al 20% delle cause e dei problemi. Per individuare questa porzione ci si può basare sui punteggi assegnati in precedenza e poi studiare le strategie per risolverli. Procedendo secondo questo criterio si ottimizzano i risultati in breve tempo. 
Per esempio qualora si ricevano dei reclami da parte dei clienti esaminandoli tutti si potrà notare come le lamentele sorgano da una problematica comune. Invece di esaminarle singolarmente occorre quindi elencare le problematiche che emergono e procedere come descritto. 
 

Gli svantaggi che può portare il principio di Pareto

Quando si utilizza il principio di Pareto occorre tenere presente che questo si riferisce sempre e solo alla necessitò di individuare gli interventi determinanti. Non significa che dare il 20% del proprio impegno porterà automaticamente ad ottenere grossi profitti, ma solo che le azioni da intraprendere per un risultato siano meno di quante si pensi. Se si è capaci di individuarle, ovviamente.
 
Un altro svantaggio che un’applicazione poco accurata del principio può portare è dimenticarsi delle attività o delle cause non determinanti.
Se da un lato è necessario concentrare la maggior parte delle proprie energie su questi aspetti, non significa scordarsi completamente di quelli esterni al 20%, ma solo di dedicarci meno tempo.
 
Bisogna come sempre trovare il giusto equilibrio, e puntare al 100% anziché all’80%. Evitando gli errori sopra citati la regola consente non solo un aumento della produttività ma anche una declinazione più chiara delle priorità per il team di lavoro. In più permette di definire una strategia ben mirata e sintetica, evitando sprechi inutili di tempo ed energie.
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