La preparazione ai test psicoattitudinali nei concorsi delle Forze Armate
Non è un mistero che i concorsi Forze Armate siano molto impegnativi dal punto di vista delle conoscenze richieste e della forma fisica, ma molti scordano l’aspetto psicologico. I bandi i rivolgono a giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni in possesso del diploma di scuola superiore e molti dei ragazzi che si presentano finiscono scartati dopo i test psicoattitudinali.
In media sono il 30% dei candidati a venire esclusi perché non ritenuti idonei dallo psicologo che li esamina. Appena usciti dalle scuole superiori del resto è normale essere ancora incerti sul proprio futuro e non avere ben chiaro cosa comporti intraprendere questo percorso. MA anche se si è sicuri è meglio prepararsi a dovere in vista del colloquio.
I concorsi Forze Armate e la prova più difficile
In vista delle prove di selezione per entrare nell’Esercito o nella Marina Militare ci si prepara di solito nelle materie di Matematica, Informatica, Lingua Italiana e Diritto. Come succede a Medicina con gli Alpha Test si trovano facilmente dei quiz online o dei manuali cartacei su cui esercitarsi in vista delle prove scritte. Basta studiare e questa parte della selezione non rappresenta un grosso problema.
Per quanto riguarda l’accertamento dell’efficienza fisica c’è chi inizia ad allenarsi fin dalle scuole medie. Si chiede un buon tempo sulla corsa piana di 2km e si viene valutati sulle trazioni alla sbarra, i piegamenti e il sollevamento delle ginocchia al petto. La prova più difficile dei concorsi Forze Armate però sono i test psicoattitudinali perché non c’è un manuale o uno schema per prepararsi.
Non si sa con esattezza che tipo di domande vengano poste durante questa prova. Ma è scontato che vogliano coprire a tutto tondo sia la psicologia che le capacità di ragionamento del candidato che si presenta al concorso. Quindi si esamina sia la personalità che le abilità mnemoniche e logiche, che giocano tutte un ruolo fondamentale per agire durante missioni e azioni di guerra.
La prima cosa da fare è non cercare di costruire risposte già pronte da fornire allo psicologo o affannarsi a cercare le domande sul web. Nei test psicologici non esistono risposte giuste o sbagliate perché è solo il quadro generale a delineare che tipo di persona si ha davanti. Mentire anzi può essere tradito dal linguaggio del corpo e dare un’impressione peggiore a chi effettua la valutazione.
Prepararsi ai test attitudinali
Prima che l’emotività e la tolleranza allo stress i concorsi Forze Armate vogliono sondare quattro aree di ragionamento dei candidati, indicate di seguito:
- Verbale. Si tratta della capacità di capire un testo scritto ricavandone le informazioni essenziali. Per essere più chiari il ragionamento verbale è quello che torna utile nella comprensione del testo per rispondere alle domande sul senso del brano. Si guarda anche la capacità di sintesi nel riportare le informazioni richieste dalla consegna.
- Numerico. In questo caso si valuta l’abilità del candidato di interpretare dati numerici inseriti in tabelle o grafici rispondendo a delle domande. Per esempio si può chiedere di descrivere l’andamento di una variabile o che informazioni forniscono le cifre riportate.
- Logico. Nei concorsi Forze Armate si dà grossa importanza al ragionamento razionale e logico per riconoscere i legami di causa-effetto tra gli eventi. Le domande che possono essere poste sono simili a quelle che si trovano negli Alpha Test chiedendo di scegliere la giusta conclusione partendo dalle premesse fornite.
- Spaziale. Chi sviluppa questo tipo di ragionamento è abile a risolvere i problemi che riguardano forme e figure, senza l’utilizzo di numeri o parole. Riguarda quindi l’abilità di rappresentare e recuperare informazioni senza il linguaggio ma solo correlando fra loro oggetti nello spazio.
Il test della personalità dei concorsi Forze Armate
I candidati ai concorsi Forze Armate per svolgerlo entrano in una stanza poco illuminata dove si trova uno specchio. A questo punto devono ricalcare una sagoma osservando la propria mano che disegna invece di guardare il foglio direttamente. Si tratta di una prova di coordinazione che mette alla prova anche l’emotività di chi disegna.
Per tracciare la personalità del candidato esistono anche prove come il Minnesota Test che comprende ben 567 domande con risposta vero/Falso. In base alle risposte si evince un quadro psicologico dettagliato di chi lo sostiene, tra cui informazioni sulle capacità sociali e l’autostima del soggetto nonché la presenza di tendenze paranoiche.
Questo test si valuta solo rapportandolo al colloquio orale che si ha con lo psicologo incaricato. In ogni caso la cosa migliore è di rispondere in modo onesto e senza fretta, concentrandosi bene su ogni domanda. Tutte le domande sono chiare e semplici quindi iniziare a pensare a significati nascosti non serve e anzi rischia di far ottenere un risultato poco veritiero.