Personale università: in aumento le donne docenti
Fino a una manciata di anni fa si sarebbe trattato di vera e propria utopia, ma dati alla mano sembra che nel mondo universitario italiano si sia arrivati ad una vera e propria svolta: anno dopo anno, infatti, il personale docente e tecnico degli atenei italiani risulta essere costituito per la stragrande maggioranza da donne.
Cresce così il numero di donne, che per una mansione o per un’altra si trovano ad operare in ambito universitario.
Una percentuale maggiore di donne
Con un semplice colpo d’occhio alle attuali statistiche, è facile notare come le donne ricoprano una fetta sempre più importante delle posizioni lavorative in ambito accademico. L’unico settore nel quale le donne non riescono ancora a “dominare” sembra essere quello della ricerca.
Negli altri ambiti, le donne ricoprono oltre il 40% dei ruoli, ad eccezione dell’area di ingegneria nella quale arrivano a coprire “soltanto” il 27% delle posizioni attive.
L’assenza dei giovani
Se da un lato, la buona notizia riguarda l’alto numero di donne presenti all’interno del personale universitario, segno di svolta ed innovazione nell’ambito dell’istruzione italiana, c’è un dato che si oppone e lascia pensare in maniera non indifferente: l’assenza dei giovani.
Sembra infatti che l’età media del personale che opera all’interno degli atenei italiani super in maniera significativa i 45 anni di età. Le statistiche dicono che, solo negli ultimi 6 o 7 anni il numero di giovani under 35 sia sceso drasticamente del 18%, mentre lo staff composto da personale avente un’età compresa tra i 35 e i 45 anni è diminuito del 19%.
Un’Italia in rosa. Ma i giovani?
Il quadro della situazione è chiaro: le università italiane si tingono sempre più di rosa. Ma è importante comprendere quanto preoccupante sia il fattore “giovani”. Ci troviamo di fronte, purtroppo, ad un fenomeno sempre più dilagante: ai nostri giovani vengono chiuse le strade per una possibile carriera in ambito universitario.
Paradossalmente, negli ultimi anni, diminuendo i giovani, sono aumentati gli over 55. Tutto ciò è stato dovuto dal taglio Tremonti – Gelmini risalente al 2010. Quella che venne definita “cura” ha portato invece ad un invecchiamento non indifferente nell’ambito degli atenei italiani. Un personale più vecchio non può di certo contribuire a progetti a lungo termini in fatto di innovazione universitaria. Bisognerebbe quindi andare ad apportare nuovi cambiamenti per favorire un maggior numero di ingressi di giovani nei vari staff.