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Le nuove borse di studio università: da 2.800€ a 7.000 Euro, cosa sapere

Le nuove borse di studio università: da 2.800€ a 7.000 Euro, cosa sapere

borse di studio università - nuovi importi
  • Laura Danesi
  • 15 Aprile 2025
  • Orientamento
  • 6 minuti

Borse di studio università: nuovi importi da 2.800€ a 7.000 Euro

Le borse di studio per l’università rappresentano una risorsa fondamentale per migliaia di studenti che desiderano proseguire il proprio percorso accademico senza il peso eccessivo delle spese. Il sistema di finanziamento per gli studenti universitari, negli ultimi anni, è stato oggetto di importanti aggiornamenti, con l’introduzione di nuove misure economiche per favorire l’accesso allo studio. Troviamo, tra le novità più rilevanti, l’ampliamento degli importi erogabili, che oggi variano da € 2.800 a € 7.000, a seconda della fascia ISEE e delle condizioni specifiche di ciascuno studente.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio cosa c’è da sapere su queste borse di studio per l’università, come funzionano, a chi spettano e quali requisiti è necessario soddisfare. Approfondiremo anche le differenze tra le varie tipologie, con particolare attenzione alle esigenze degli studenti fuori sede e alla burocrazia da affrontare per ottenere queste agevolazioni.

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Borse di studio università: cosa sapere

Le borse di studio per l’università oggi disponibili si configurano come uno degli strumenti principali per il diritto allo studio.
Con l’aumento degli importi massimi erogabili, lo Stato e le Regioni hanno deciso di rispondere concretamente alle difficoltà economiche di tanti giovani, puntando a garantire maggiore equità e inclusione nel sistema universitario.

A seconda della situazione familiare, dell’ISEE e del tipo di studente (in sede, pendolare o fuori sede), l’importo può variare significativamente. Per gli studenti fuori sede, ad esempio, il massimo importo previsto può raggiungere i € 7.000, includendo una quota per l’alloggio. Gli studenti in sede o pendolari, invece, ricevono un contributo inferiore, rispettivamente attorno ai € 2.800€ e ai € 3.600.

I criteri di merito, inoltre, restano fondamentali: è necessario mantenere una buona media accademica e acquisire un numero minimo di CFU per non perdere il diritto alla borsa. Va sottolineato che il panorama è in continua evoluzione e ogni Regione può introdurre variazioni nei bandi, per cui è fondamentale consultare sempre i siti ufficiali degli enti per il diritto allo studio (come l’ERSU, l’EDISU o il DSU, a seconda della Regione).

Borse di studio universitarie: come funzionano e a chi spettano

Le borse di studio universitarie sono destinate agli studenti iscritti a corsi di laurea triennale, magistrale e a ciclo unico presso università pubbliche o private riconosciute dal MIUR.
La condizione principale per accedere a questo tipo di agevolazione è l’appartenenza a una fascia economica determinata dall’indicatore ISEE. Possono fare richiesta, generalmente, gli studenti con ISEE inferiore a € 24.000 e ISPE (indicatore della situazione patrimoniale) inferiore a € 52.000.

Non basta, tuttavia, essere in possesso dei requisiti economici: è necessario anche soddisfare criteri di merito, come il superamento di un certo numero di esami con voto sufficiente.
Per gli studenti iscritti al primo anno viene concessa una “borsa provvisoria”, che diventa definitiva solo se entro il 10 agosto dell’anno successivo si raggiungono almeno 20 CFU. Per chi è già iscritto ad anni successivi, invece, il requisito di merito è di solito pari a 25 o 35 CFU, in base all’anno di corso.

Oltre all’erogazione diretta del denaro, le borse possono includere altri benefici, come l’esonero totale o parziale dalle tasse universitarie, l’accesso agevolato alle mense e, per i studenti fuori sede, l’assegnazione di un posto alloggio.

Borse di studio per universitari: novità 2025 e differenze regionali

Le borse di studio per universitari, nel 2025, portano con sé alcune interessanti novità.
Il nuovo piano nazionale per il diritto allo studio, innanzitutto, prevede l’ampliamento della platea di beneficiari, con soglie ISEE più alte rispetto al passato, per permettere a più studenti di accedere agli aiuti. Alcune Regioni, come Emilia-Romagna, Toscana e Lazio, hanno già attivato misure aggiuntive per sostenere gli studenti a basso reddito, arrivando a coprire anche le spese per i trasporti e i libri di testo.

Un altro aspetto rilevante è l’introduzione di premi di merito per gli studenti universitari con performance eccellenti: in alcuni casi, chi ha una media superiore al 28 può ricevere un’integrazione alla borsa o un premio in denaro. Il governo, inoltre, ha annunciato una maggiore digitalizzazione del sistema di richiesta e gestione delle borse, tramite portali unici regionali, che semplificano notevolmente la procedura.

Va comunque evidenziato che ogni Regione può stabilire regole diverse, quindi è necessario verificare i bandi locali per sapere esattamente quali documenti presentare, le scadenze e le modalità di pagamento.

Studenti fuori sede: importi maggiori e supporti extra

Per gli studenti fuori sede le borse di studio per l’università rappresentano una forma di sostegno ancora più essenziale, poiché devono affrontare spese aggiuntive legate all’alloggio, ai trasporti e alla vita quotidiana lontano da casa. Quali requisiti occorre possedere per essere considerati fuori sede? È necessario dimostrare di abitare in un Comune distante almeno 90 minuti di percorrenza dalla sede universitaria, e di avere un contratto d’affitto regolarmente registrato.

L’importo delle borse per gli studenti fuori sede è significativamente più alto: può raggiungere, infatti, i € 7.000 all’anno e, spesso, include anche l’assegnazione di un posto letto gratuito nelle residenze universitarie. Se non si riesce a ottenere un posto alloggio, in molti casi è previsto un contributo economico extra proprio per coprire l’affitto. Oltre al supporto economico diretto, esistono ulteriori agevolazioni come l’accesso facilitato a mense, trasporti pubblici scontati, e contributi per materiale didattico o dispositivi informatici. Un elemento cruciale, però, è la puntualità nella presentazione della domanda e nella fornitura di tutta la documentazione richiesta: eventuali ritardi possono comportare l’esclusione dai benefici.

Borse di studio studenti universitari: come fare domanda e tempistiche

Le borse di studio per gli studenti universitari si richiedono, generalmente, attraverso appositi bandi regionali pubblicati tra maggio e settembre di ogni anno. La domanda va presentata online, accedendo ai portali degli enti regionali per il diritto allo studio. Per accedere alla piattaforma è necessario avere un’identità digitale SPID o CIE (Carta d’Identità Elettronica), un ISEE in corso di validità e, in alcuni casi, l’indicazione del contratto d’affitto.

La procedura di domanda richiede l’inserimento di numerosi dati: anagrafici, accademici, economici e patrimoniali. Alcuni enti prevedono anche l’obbligo di caricare i documenti giustificativi, come il certificato di iscrizione all’università o i contratti di locazione. Dopo l’invio della domanda, viene redatta una graduatoria provvisoria, che può essere contestata entro un certo termine e, successivamente, viene pubblicata quella definitiva.

Gli importi vengono solitamente erogati in due rate: una tra novembre e dicembre e l’altra tra marzo e maggio dell’anno successivo. È importante sottolineare che chi non rispetta i requisiti di merito può perdere la seconda rata o l’intero importo. Per questo è fondamentale programmare il proprio percorso accademico con attenzione e costanza.

Borse di studio università: strumenti per l’inclusione e la valorizzazione del merito

Le borse di studio per l’università non sono solo un supporto economico, ma anche uno strumento sociale e culturale. Esse contribuiscono a ridurre le disuguaglianze, favorendo l’accesso all’istruzione superiore anche a chi, altrimenti, non potrebbe permetterselo. In un’epoca in cui il costo della vita cresce e il mercato del lavoro richiede sempre più competenze specialistiche, investire nel diritto allo studio diventa strategico per il futuro del Paese.

L’ampliamento degli importi, la digitalizzazione delle procedure e l’estensione dei criteri di accesso vanno nella direzione di una maggiore equità. Per rendere queste misure ancora più efficaci, tuttavia, è necessario aumentare la consapevolezza tra gli studenti e fornire assistenza puntuale nelle fasi di richiesta. Molti ragazzi, infatti, non presentano domanda per mancanza di informazioni o difficoltà burocratiche, rinunciando così a un’opportunità fondamentale.
Le borse di studio universitarie possono davvero fare la differenza nella vita di uno studente: aiutano a sostenere le spese quotidiane, a concentrarsi sullo studio senza dover necessariamente lavorare, e rappresentano un riconoscimento concreto dell’impegno e del talento.

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Laura Danesi
Sono laureata in Teorie e tecniche del linguaggio audiovisivo (DAMS quadriennale) presso l’Università degli Studi di Torino. Ho conseguito due qualifiche professionali: una come Tecnico multimediale, con indirizzo comunicazione televisiva e una come Tecnico di produzione di contenuti multimediali e comunicazione per il Web 2.0. Lavoro per privati, professionisti e Tribunali in qualità di trascrittrice file audio/video; sottotitolatrice audiovisiva; grafica; copywriter; ghostwriter; editor e correttore di bozze.
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