Storia e curiosità della metropolitana di Londra
Il 10 gennaio 1863 venne inaugurata la linea metropolitana di Londra, che ad oggi conta 11 linee ed è la più estesa d’Europa seconda al mondo solo a quella di Shanghai.
La metropolitana di Londra, conosciuta anche come London Underground o semplicemente the Tube, è molto più di un semplice sistema di trasporto: è un’icona della capitale britannica, un intreccio di storia, ingegneria e cultura urbana. È la più antica metropolitana del mondo e da oltre mezzo secolo continua a essere il cuore pulsante della città, con milioni di passeggeri che ogni giorno si affidano ai suoi treni per spostarsi tra le 11 linee e le oltre 270 stazioni.
Ma oltre ai numeri impressionanti, la metropolitana di Londra è anche un luogo ricco di curiosità: dalle stazioni abbandonate alle leggende che circondano i suoi tunnel, fino al celebre annuncio “Mind the gap”, che risuona in ogni angolo della rete. Scopriamo insieme la sua storia e alcune curiosità!
La storia della metropolitana di Londra
Partorita dalla mente del politico inglese Charles Pearson, l’idea rivoluzionaria della metropolitana di Londra venne inizialmente bocciata.
Nel 1853 però, vista l’esigenza dell’aumento del traffico urbano sovraffollato di carrozze, cavalli e pedoni, il Parlamento britannico approvò la realizzazione della linea sotterranea.
Il 9 gennaio 1863 vide finalmente la luce, con il nome ancora attuale di Circle Line, la prima linea prevista per collegare la stazione di Paddington a Farringdon. Essa, in un solo giorno accolse, nei suoi treni a vapore oltre 30mila passeggeri.
Cinque anni dopo entrò in funzione anche la linea District da South Kensington a Westminister.
Dopo altri venti anni aprì anche la Inner Circle, e solo nel 1890, con l’arrivo dell’elettricità, vide luce una parte di quella che oggi è la Northern Line.
Dopodiché, la metropolitana di Londra, continuò ad ampliarsi negli anni. Durante la Seconda Guerra mondiale, inoltre, Bethnal Green divenne un rifugio antiaereo sfortunatamente bombardato nel 1943.
Nel 1952 furono adottati i primi treni in alluminio, mentre nel 1969 ci fu l’inaugurazione della linea Victoria da parte della Regina Elisabetta II.
L’esempio della Tube venne seguito anche da Parigi nel 1900, New York nel 1904 e Tokyo nel 1927. Nessuna di queste tre però ha superato l’originale londinese, che oggi comprende 382 stazioni, in estensione e popolarità.
Alcune curiosità
- nascita della cartina: nel 1931 un impiegato della London Underground intuì che per i passeggeri era più importante capire in che modo le linee fossero connesse tra loro piuttosto che conoscere le coordinate geografiche esatte delle stazioni.
Nacque così lo schema di linee della Tube; - “Mind the Gap”: la celebre frase simbolo di Londra che avverte i passeggeri dello spazio tra le porte dei treni e la banchina venne introdotta nel 1969 da Peter Lodge ed è la stessa che si sente ancora oggi;
- il soprannome The Tube: deriva dalla forma circolare dei tunnel delle linee più profonde, realizzati a partire dalla fine dell’Ottocento con la tecnologia del “tunnel a foro di serratura” (deep-level tube). Queste gallerie strette e cilindriche, scavate con frese meccaniche, conferiscono alla metropolitana il suo aspetto distintivo;
- calorie perse: nella mappa da qualche anno sono inserite indicazioni sul numero di calorie che si possono consumare percorrendo a piedi le diverse stazioni.
Ad esempio, camminando da London Bridge a Tower Hill si impiegano circa 17 minuti con un corrispettivo di 46 calorie bruciate; - Art Underground: da 15 anni in alcune stazioni sono presenti opere d’arte contemporanea realizzate grazie al progetto “Art on Underground”.
Tra questi spiccano il mosaico di Tottenham Court Road dell’italiano Eduardo Paolozzi ed il nodo design di Embankment di Robyn Denny; - musica classica: nel 2003, per un progetto sperimentale, sono state trasmesse composizioni di musica classica nelle stazioni metropolitane londinesi con più alto tasso di criminalità. Esse, nell’effettivo, sono riuscite a ridurre del 33% le azioni criminali.
La segnaletica e il logo inconfondibile: il design che ha fatto storia
Uno degli elementi più iconici della metropolitana di Londra è il suo sistema di segnaletica e design visivo, riconoscibile in tutto il mondo.
L’identità visiva del London Underground è frutto di un’attenta progettazione che si è evoluta nel tempo per garantire chiarezza, coerenza e immediatezza ai viaggiatori.
Il roundel, il celebre logo della metropolitana con il cerchio rosso e la barra blu, è una delle immagini più riconoscibili di Londra.
La sua storia inizia nel 1908, quando fu introdotto per migliorare la visibilità del nome delle stazioni sulle affollate banchine. Il primo design era piuttosto semplice: un cerchio rosso pieno con una barra blu al centro contenente il nome della stazione.
Nel corso del tempo, il logo è stato affinato e modernizzato, fino a raggiungere la sua forma attuale, con un cerchio cavo rosso e una linea orizzontale blu.
Oggi non solo identifica le stazioni della metropolitana, ma è usato anche per altre reti di trasporto come i buses, i tram, il London Overground e la Docklands Light Railway (DLR).
La mappa della metropolitana
Prima del 1931, le mappe della metropolitana di Londra erano caotiche, con un intricato groviglio di linee che seguivano fedelmente la geografia della città. La svolta arrivò con Harry Beck, un disegnatore tecnico che propose una rappresentazione schematica ispirata ai circuiti elettrici.
La sua innovazione consisteva nel semplificare la struttura, rendendo le linee rette e uniformemente distanziate, senza preoccuparsi della reale disposizione geografica delle stazioni.
Questo approccio rivoluzionario, inizialmente accolto con scetticismo, divenne un modello universale adottato da quasi tutte le metropolitane del mondo. Ancora oggi, la mappa della metropolitana di Londra mantiene lo stile minimalista e chiaro di Beck, aggiornato con l’aggiunta di nuove linee come la Elizabeth Line nel 2022.
Il font Johnston: il carattere tipografico della metropolitana di Londra
Un altro elemento distintivo della segnaletica della metropolitana di Londra è il font Johnston, creato nel 1916 da Edward Johnston su richiesta della London Underground. Questo carattere tipografico, con il suo stile pulito e leggibile, è diventato uno standard del design grafico.
Il Johnston è caratterizzato da:
- linee pulite e uniformi, per una leggibilità ottimale anche a distanza;
- curve geometriche e simmetriche, con particolari distintivi come il punto sopra la “i” perfettamente circolare;
- un tocco artigianale, che unisce semplicità e personalità, rendendolo unico rispetto ai caratteri sans-serif moderni.
Nel 2016, per celebrare il centenario del font, è stata introdotta una versione aggiornata, il font Johnston100, che mantiene il fascino dell’originale adattandolo alle esigenze digitali e ai nuovi formati.
Segnaletica funzionale e accessibile
Oltre all’aspetto estetico, la segnaletica della metropolitana è stata progettata per garantire orientamento e facilità di lettura ai passeggeri. Elementi distintivi includono:
- Colore delle linee ben definito: ogni linea ha un colore specifico, facilitando l’identificazione e i cambi di percorso.
- Pannelli chiari e uniformi, con nomi delle stazioni in grassetto per essere immediatamente riconoscibili.
- Indicazioni visive e pittogrammi, per aiutare i viaggiatori, inclusi quelli con difficoltà di lettura o turisti che non parlano inglese.
- Annunci audio e visivi, per un’esperienza inclusiva anche per passeggeri ipovedenti o non udenti.
Grazie a questi elementi di design, la segnaletica della metropolitana di Londra non è solo un sistema funzionale, ma un vero e proprio simbolo della città, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Il roundel, la mappa e il carattere Johnston rappresentano l’eccellenza del design britannico, contribuendo a rendere The Tube non solo un mezzo di trasporto, ma un’icona senza tempo.
Leggende e fenomeni paranormali
- i fantasmi di Bethnal Green: lo staff del servizio notturno nella Tube di Bethnal Green, una notte riportò di aver sentito le grida e i pianti di bambini, seguito subito dopo dal rumore di una folla urlante in fuga.
Nel 1943, durante la Seconda guerra mondiale, questa stazione metropolitana usata come rifugio antiaereo venne bombardata. Quella notte centinaia di persone morirono, tra cui 62 bambini; - la suora in nero di Bank: un impiegato della metropolitana raccontò di aver visto nella notte un’anziana signora nel corridoio, che dopo poco scomparve. La donna, menzionata precedentemente da altri, è stata identificata come Suor Sarah Whitehead, sorella di un uomo sospettato di falsificare denaro e per questo impiccato nel 1811. Sarah impazzì e continuò a presentarsi a Bank in cerca del fratello…probabilmente anche dopo la morte;
- altri fantasmi: tra cui William Terris a Covent Garden, un attore pugnalato mentre si recava in un panificio della zona, la giovane Anne Naylor, assassinata nel 1758 mentre prestava servizio presso un cappellaio vicino alla stazione di Farringdon e una mummia egizia nell’ex stazione del British Museum che continua ad infestare la Central Line con suoni e lamenti.
Cos’altro è successo nella metropolitana di Londra
- zanzara evoluta: all’interno dell’underground, esiste una zanzara evoluta in una specie particolare e ben distinta dalle altre: la Culex pipiens molestus. Essa presenta caratteristiche genetiche molto diverse da quelle delle zanzare presenti all’esterno, è specificatamente antropofila e maggiormente adattata all’ambiente urbano;
- ispirazione per film: la metropolitana di Londra ha ispirato molte pellicole cinematografiche, tra cui V per vendetta, dove è il rifugio del protagonista, Sliding Doors dove la vita della protagonista cambia in base alla scelta di salire o meno sulla Tube e Harry Potter. A King’s Cross, infatti, si trova il binario 9 ¾ con un carrello incastrato nel muro, il luogo in cui i piccoli studenti di magia passavano per prendere il treno per Hogwarts;
- visite alle stazioni abbandonate: il London Transport Museum di Covent Garden, museo dedicato ai trasporti della Capitale inglese, organizza spesso delle visite guidate per esplorare e scoprire le curiosità delle stazioni abbandonate.